Poesie personali


Scritta da: Unplogged
in Poesie (Poesie personali)

Che tristezza

Che tristezza.
Svendere la propria anima
per pochi momenti di gloria.
Puntare gli ultimi spiccioli
su un cavallo con poche speranze.

Che tristezza.
Voltarsi indietro e rendersi conto
che il tempo è trascorso inutilmente,
che hai imparato ma non abbastanza,
che hai capito ma non abbastanza.

Che tristezza.
Aver barattato il proprio tempo,
i sogni, la speranza, la spensieratezza d'un tempo,
per un pezzo di cielo oscurato,
per un campo di grano trebbiato.

Che tristezza.
Non aver lottato, non essersi indignato,
non aver gettato la spugna,
non aver guardato avanti,
non essersi fermati un momento a pensare.

Che tristezza.
Guardarsi allo specchio
e rendersi conto che il tempo è passato,
con le stagioni a perdifiato.
Ed accorgersi di non aver vissuto abbastanza.
Composta martedì 16 marzo 2010
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    Scritta da: DANA
    in Poesie (Poesie personali)

    Respira tu per me

    Vorrei non so perché
    provare per un giorno
    sentire che si prova
    sapere che respiri
    soltanto tu per me
    mi chiuderei la bocca
    ed anche le narici
    certezza che non muoio
    lo farai tu per me
    abbandonarsi in toto
    che sensazione strana
    è oppio nel sapere
    speranza ancora c'è
    ma tu chi sarai mai?
    Ancora non hai occhi
    ne braccia ne profumo
    sei notte senza luna
    m'illumino per te.
    Composta martedì 16 marzo 2010
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      Scritta da: DANA
      in Poesie (Poesie personali)

      Ci sei tu

      C'è una persona speciale
      che naviga i miei sogni
      somiglia un poco a te
      affine nel pensiero

      c'è una persona vera
      che allunga la sua mano
      e placa con lo sguardo
      burrasca che c'è in me

      c'è una persona sola
      che abbraccia il mio sgomento
      e da la quiete dentro
      e crede nel sarà

      c'è una persona calda
      è nuovo il desiderio
      stupita nel bisogno
      si curi lui di me

      c'è una persona bella
      che sbircia dallo specchio
      mi sa che mi rimetto
      di nuovo sempre a me.
      Composta martedì 16 marzo 2010
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        Scritta da: ninamagli
        in Poesie (Poesie personali)

        Inchiostro

        Il mio silenzio è pieno di parole
        e il mio buio di immagini e colori.
        Danzano tra loro incuranti
        di me che ladra e muta
        tento di rubare tutto ciò che posso.
        Copro d'inchiostro il mio bottino che
        però muore tra le mie mani
        lontano dal suo mondo
        e spegne la sua luce
        come una stella che cade.
        Potrò mai io danzare con voi?
        Composta martedì 16 marzo 2010
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie personali)

          Ladra innocente

          Ho rubato il colore dei tuoi occhi
          per dipingere i miei prati;

          il calore della tua voce
          per scaldare le mie notti;

          le tue labbra golose
          per saziare la mia fame di te.

          Ho rubato il tuo nome
          per darlo agli angeli
          e il tuo cuore
          per farne dimora

          ma l'anima no... non te l'ho sottratta mai:
          me l'hai donata tu, per fonderla insieme
          alla mia e renderla immensa regina
          che governa questo nostro sconfinato Amore.
          Composta lunedì 15 marzo 2010
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            Scritta da: Barbara Brussa
            in Poesie (Poesie personali)

            La voce dell'anima

            È musica, che sui tasti bianchi e neri
            di un pianoforte si muove leggiadra

            è colore, che abbracciando una tela
            dona il senso di sé

            è parola, che sgorga dal profondo
            e affiora in poesia

            La voce dell'anima
            ha mille intonazioni e mille colori
            per farsi sentire, per farsi "vedere"

            l'anima canta gioiosa o ruggisce rabbiosa
            l'anima mesta, senza più voce, sospira...

            ma sa che dentro un sospiro
            può nascere un nuovo sogno.
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              Scritta da: Barbara Brussa
              in Poesie (Poesie personali)

              Lacrime nere oscurano il mondo (Sulla pedofilia)

              Non v'è luce alcuna nell'alba
              che segue al tramonto
              di un'anima pura

              Non v'è gioia negli occhi
              spenti, sfregiati dal volto bendato
              d'un amore malato

              Gridano pietà le stelle
              mute nel cielo fumoso;
              trema il ventre di Madre Terra
              all'urlo rabbioso del tuono;
              scorre impotente l'acqua del fiume
              sul letto melmoso ove s'è consumato
              il più terribile dei crimini:

              l'anima di un bimbo
              vaga agghiacciata
              nel cimitero dell'infanzia
              e della speranza

              e spettri crudeli s'affacceranno
              alla finestra della vita
              alitando gelo sui fragili
              vetri del cuore
              Non v'è pace né fine al tormento
              di chi porta in sé il fardello
              della propria anima defunta

              Laddove sporche carezze infangano l'intimo
              e viscidi baci addentano l'infanzia
              lo splendore muore

              Il sorriso: primo diritto
              di un fanciullo;
              primo dovere di un uomo

              Perché il sorriso dei bimbi
              accende la Luce del Mondo.
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                Scritta da: Antonio Dati
                in Poesie (Poesie personali)

                Riflessioni

                Ciao:
                rispondere con un sorriso
                un sorriso dolce, soave, innocente, pudico, pulito
                assistere all'intensità di uno sguardo,
                alla bellezza che emerge dal profondo dell'anima.
                Quale altra visione più sublime ti può donare la vita.
                La gioia di un momento eterno. Un attimo appena che
                rimarrà per sempre scolpito nel cuore e nella mente.
                Composta lunedì 15 marzo 2010
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                  Scritta da: Paul Mitchell
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Domande di un'anima

                  Ciò che c'è è quel che vedo,
                  tra una luce che divide il suo tempo con la quiete
                  io vago solo come i pensieri che nutro,
                  come quel che ho e che abbraccio.

                  Diverso, ma uguale in generale, forse,
                  indico una strada che io stesso percorro,
                  nessuno che segue,
                  ma non pretendo interesse,
                  resto seduto solo sul mio calesse.

                  Non è un caso o forse lo è, non so,
                  ogni frutto della mente non è di altri
                  e siamo qui per dar prova di questo,
                  quindi non è un caso.

                  Complesso quanto un enigma irrisolvibile resto,
                  restiamo,
                  domande che si moltiplicano e non si stringono in una mano,
                  genere il nostro che chiede perché,
                  ma non sa e non saprà o forse in sé sa.
                  Composta sabato 6 febbraio 2010
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