Poesie personali


Scritta da: Donatella
in Poesie (Poesie personali)
Una corda che lentamente si sfalda,
sentire filo dopo filo che si spezza.
Cercare di ripararla con fili di lana
che danno una parvenza di forza.
Combattere con il tempo per salvarsi dalla caduta
o combattere con la gravità del peso dei sentimenti?
Speri che la tua forza si consolidi con la corda
che diventino un tutt'uno portandoti al traguardo.
Ma la lotta contro gli agenti esterni,
quelli che ti ostacolano con la loro violenza,
che ti sbattono per terra cercando di calpestarti
e di farti desistere dal tuo intento, è dura.
In questa notte insonne
la mia corda si sta lentamente sfaldando,
così come la mia volontà sta cedendo.
Eppure basterebbe solo un cenno da un pezzo di plastica che non suona.
Composta domenica 14 marzo 2010
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    Scritta da: Dora
    in Poesie (Poesie personali)
    Ti muovi, canti e suoni
    non sei strumento, non sei voce
    ma armonia, suono e movenze sei
    Tu parli, ridi, piangi
    non sei gioia, non sei dolore
    ma emozione, sensazione, passione sei
    ti amo, ti odio, ti sento
    ma non sei amore, non sei odio, non sei sentimento
    ma tutto questo ed altro sei.
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      Scritta da: Dora
      in Poesie (Poesie personali)
      E ti rivedo ancora
      e stai li ad osservarmi muta
      come ogni notte
      triste, senza occhi e senza forme
      contorta, bianca evanescente
      e stai sempre lì dall'inizio del mondo
      a far compagnia alle stelle
      alla terra tua compagna d'avventura
      giri giri e mai ti giri ad ascoltarmi
      mi rivolgo a te quando sei storta
      , ti cerco se sei buia
      e piena di te a volte ti stagli
      che ore sono, è quasi l'una
      pietra vuota e senza vita
      ma che appari come dea
      nell'infinito solo se luce non c'è
      e rubi luce all'astro di fuoco
      e da lui ti lasci argentare
      bugiarda, tu oscura
      ti mostri lucente ma non lo sei di natura
      e io ti guardo da anni
      e non so se davvero ci sei
      o se solo inganni... ed io ti voglio.
      Composta domenica 14 marzo 2010
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        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie personali)
        E errando in cerca di me stessa,
        spesso mi perdo
        ma a che serve perdersi
        se non posso ritrovarmi
        a che serve ritrovarmi
        se ancora mi sento persa
        e in cerca di un passato che non ricordo
        in cerca di un futuro che non vedo
        e di un presente annebbiato
        vago, vago, vago...
        Composta domenica 14 marzo 2010
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          Scritta da: Valerio Varaldo
          in Poesie (Poesie personali)

          Alla mia luna

          La luna non ha volto.
          Smette di splendere ad ogni mio sguardo.
          Le stelle cadono come lacrime infuocate.
          Il mio unico pensiero è volato via.
          Mi ha lasciato solo.
          Non tornerà mai più.
          Quanta crudeltà può celare il pensiero?
          Quanta menzogna può contenere una lacrima trasformata in parola?
          Parlo con il cuore.
          Amo con l'anima
          sono ormai virtù ataviche
          inutili in questo mondo
          ma fondamentali nel mio.
          Non posso odiarti perché ne morirei.
          Sarai sempre speciale per me.
          La notte mi avvolge senza senso.
          Voglio tornare su nel cielo
          nel mio angolo di paradiso fatto a uomo.
          Dove non esiste menzogna ma nasce l'amore
          puro e indelebile.
          Dove ogni parola ha un senso ed i pensieri spazi infiniti.
          Le mie lacrime diventano gocce di cristallo
          che scivolano nell'anima.
          È dolce malinconia che mi parla di te.
          Composta domenica 14 marzo 2010
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            Scritta da: SweetNovember
            in Poesie (Poesie personali)

            Candore d'antico

            Una panca bianca
            vuota,
            sotto un piccolo albero
            spoglio.
            Parallelismi oscuri
            d'ispirata nostalgica
            e
            sorridente poesia.
            Ombre di un destino
            amaro,
            come bacche rosse
            acerbe
            insipide di gioia,
            che giacciono sospese
            accanto al freddo sole
            di Febbraio,
            in un cielo candido
            specchiante di mezza luna,
            dipinto sopra
            filari ordinati
            e
            ciottoli confusi,
            dentro un letto
            che non è
            un fiume.
            Composta venerdì 18 marzo 2005
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