Poesie personali


Scritta da: Parolaio
in Poesie (Poesie personali)

Il raccomandato

Buono o meno esso sia,
duro è trovar un lavoro
senza raccomandazione.
Non è più l'età passata
allorché poco bastava
a sbarcare il lunario,
per le spese giornaliere
or è richiesto un forziere;
indispensabile pertanto
è una fonte di guadagno
che dal lavoro si ottiene.
Spesso c'è da far contesa
nella ricerca dell'impresa
che offra vera garanzia
di un futuro al riparo
da oscure incertezze;
colui che è raccomandato,
sarà per sempre tutelato.
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    Scritta da: soleluna75
    in Poesie (Poesie personali)

    Addio

    Dolore
    improvviso
    lancinante.

    E l'addio
    altrettanto rapido
    spezza il cuore.

    Non ci sei più
    piccola creatura che allietavi i miei giorni
    con i tuoi occhi verdi
    il tuo bisogno di me
    il mio bisogno di te...
    accoccolato sulle mie gambe
    accanto a me sul cuscino
    la tua vocina mi chiamava
    per avere un mio sguardo
    una mia parola
    una carezza.

    E ora tutto questo non c'e'più
    ed e'sparito in un attimo
    senza capire
    solo tanti perché
    e un dolore infinito.

    Non sei più qui
    ma sarai sempre presente
    nel mio cuore e nei miei pensieri.

    Mi piace immaginarti sereno
    a saltare in un prato
    cercando di prendere lucertole
    e steso a goderti un raggio di sole caldo su di te...

    Addio piccolo mio... mi mancherai.
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      Scritta da: Amani
      in Poesie (Poesie personali)
      Un desiderio, un sogno
      Solo questo si ha,
      rimane polvere tra le dita senza.
      Testimone la luna,
      osservi il cielo mentre i pensieri si rincorrono,
      ne nascono di nuovi ne muoiono di altri.
      Tutto continua, uguale, un ciclo che va cielo avanti lentamente, da troppo tempo.
      Ma continui a guardare quel cielo, quel per tutti, per me, per te, per noi;
      sotto lo stesso velo, nella stessa terra, infondo non si è così lontani no?
      Senza scappare, è inutile, il mondo è piccolo
      Così uguali, così diversi ci cerchiamo come nuvole, poi ci si stanca, ci si ferma, e si continua...
      Con lo stesso ciclo, uguale, continuo, finirà mai?
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        Scritta da: Amani
        in Poesie (Poesie personali)

        Lacrima

        Scende ancora una lacrima sul tuo viso spoglio
        ripensando al suo ultimo respiro;
        ma poi ti rendi conto che è inutile
        perché di respiri non ne hai mai sentiti
        ma lei ha sentito il tuoi.
        Che atroce tormento,
        anche dopo tutto il tempo
        una mancanza che sbatte feroce sull'anima
        come vento gelido sulla pelle,
        apposta per non farti mai dimenticare.
        Immagini lei baciarti la calda fronte
        che sensazione è?
        Deve essere piacevole, si, molto piacevole;
        e respiri, continui a respirare
        pensando che era come il tuo,
        tu sei me ed io sono te
        questo era questo è
        un respiro dopo l'altro, e continua a respirare...
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          Scritta da: Amani
          in Poesie (Poesie personali)
          Quanto si cade in basso, mai troppo,
          non c è fondo a questo pozzo,
          e col passare del tempo si accende la scintilla, che forse c'è di meglio.
          Ma che puoi farci te piccolo giullare?
          Poco niente solo ballare, e allora che dire che fare continua a ballare;
          una marionetta fra tante; se ti impegni puoi risaltare,
          non senza sforzo perdendo,
          sei disposto tu piccolo giullare?
          E ricadi in basso più in basso nell'umido pozzo, cedendo,
          risali è lunga l'impetuosa strada,
          attendendo che tu ricada ancora e ancora
          ricominciamo a ballare, evvia ballare...
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            Scritta da: delfo shado
            in Poesie (Poesie personali)

            Il vuoto e Giulia

            È il vuoto che mi circonda,
            quel silenzio insistente
            dell'essere solo a farla da padrone.
            Mi giro intorno e vedo tanti oggetti.
            Per ognuno c'è un ricordo,
            una voce o un volto,
            ma stanno lì, fermi.
            Io potrei ascoltare le voci che ne provengono,
            potrei ricordarmi le parole,
            gli accenti,
            i toni,
            eppure non mi fanno compagnia.
            Si accende il dispiacere
            come una torre che cresce,
            che punta in alto,
            in uno sforzo senza fine.
            Piango.
            Piango su ciò che non posseggo e che desidero.
            Guardo indietro
            e vedo cose perdute,
            cose mai possedute,
            cose sempre cercate.
            Ora il vuoto è riempito di rimpianti.
            Adesso è peggio di prima.
            C'è un ago che fa l'occhiolino,
            un bicchiere che tenta,
            un colpo alla testa,
            secco, unico e preciso
            che toglierebbe ogni dolore,
            poi c'è Giulia.
            La chiamo,
            la invito,
            la prendo
            e il vuoto si riempie di lei.
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              Scritta da: BlueSky14
              in Poesie (Poesie personali)

              Amante Morente

              Ah...
              se solo la luna fosse
              un po' più diversa
              e meno legata
              da vincoli fisici e naturali
              forse anche lei riuscirebbe a fare
              ciò che ha sempre desiderato fare...

              Raggiungere il sole!
              Incontrarlo!
              E di lui scaldarsi entrambi i volti...
              Non come chi
              ha sempre cercato
              invano
              il vero amore,
              ma come chi l'ha incontrato
              ... e poi muore...
              Composta sabato 21 novembre 2009
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                Scritta da: gliuzzi
                in Poesie (Poesie personali)

                La quiete

                Ero in silenzio
                ed ascoltavo il mare, dentro di me,
                scorreva la pace,
                l'immensità del mare,
                circondava il mio essere ed irradiava tutta me.
                Ero felice,
                assaporavo l'essenza dell'esserci e riflettevo,
                sui perché della vita.
                L'affannosa ricerca dell'apparire,
                la voglia di emergere,
                l'incapacità di comprendere,
                che ogni essere, "è a se".
                Semplicemente speciale ed unico,
                così ti vorrei...
                Così vorrei conservarmi,
                senza farmi attecchire da futili ed inutili dicerie...
                In silenzio ascoltavo il mare,
                che nel trascorrere del tempo,
                resta sempre se stesso.
                In me regnava la pace,
                ma nei miei pensieri,
                esplodeva la rabbia.
                La rabbia per tutti coloro,
                che ci vogliono cambiare,
                che credono di conoscerci,
                ma sono assenti.
                Per tutti coloro che non vogliono capire...
                Per tutti color che han occhi per vedere,
                ma non vogliono guardare...
                Per tutti coloro che han orecchie per sentire,
                ma non vogliono ascoltare...
                Per tutti color che han la testa per ragionare,
                ma non sanno ragionare...
                Per tutti coloro che si lasciano guidare
                nei meandri dell'ignoranza
                e seguono la massa,
                perdendo la loro originalità.
                Ero in silenzio
                ed ascoltavo il mare, dentro di me,
                la forza del pensiero,
                mi spingeva a riflettere,
                e pensare positivo,
                affinché ogni essere vivente,
                riesca a percorrere il proprio cammino...
                e abbia la forza di cambiare,
                questa umanità, per la giusta via.
                Affinché ognuno,
                trovi l'essenza del saper vivere...
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                  Scritta da: Giovanni Canu
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il Canto dei Diamanti

                  Piango nel Silenzio notturno
                  Piango Per l'amaro Destino
                  Piango dolcemente le Lontane Stelle fino al Mattino...

                  Folle Notte rivelami un segreto pregiato,
                  Sei tu colei che i miei Sogni ha trasformato?
                  Sei tu colei che del Silenzio ne fa un tesoro,
                  Proprio quando il tuo prezioso messaggio assaporo?

                  Sangue di Follia,
                  Gocce di Pazzia

                  Gocce di Pianto,
                  Sangue di Specchio infranto

                  Custodi dei Sogni esse sono
                  e se versate io più non ragiono

                  Di cadere giù dai Diamanti lor non son degne
                  e perfino il Tempo, lassù, nel loro bagliore si spegne
                  Perdurando in un attimo tremendamente affilato
                  Ricordando uno sguardo volutamente dimenticato

                  Laggiù nei Mari di Giada,
                  Proprio dove la Luce si dirada:
                  è lì che un Sogno mi ha guidato,
                  e poi là mi ha dimenticato

                  Canta con me, non aver il mio Terrore
                  Prima che il Tempo faccia svanire anche questo Tepore
                  Il Canto dei Diamanti ora danza con il mio Destino
                  Insieme alle Lontane Stelle fino al mattino

                  ... e mentre l'Ora Fatidica scocca,
                  vorrei far Morire le mie Lacrime sulla tua bocca...

                  Folle Notte rivelami un segreto pregiato,
                  Tu sai perché da me il Senno è scappato?

                  Ricorda le mie parole, lor non sono un'illusione:
                  il Tempo è l'unità di misura della Sofferenza e della Confusione

                  Sogno Ghiacciato, questo è il vero Nominativo
                  Dell'Incubo più pregiato che in Segreto nutrivo

                  Il Silenzio è la mia Arma, ma di questo non morrai
                  Rimane solamente un Pazzoide, finché tu non vorrai

                  Ma quando della Follia il Pazzoide più non avrà bisogno
                  Rimarrà l'Eco di questo Canto nel Glaciale Sogno

                  ... e mentre l'Ora Fatidica scocca,
                  vorrei far Morire le mie Lacrime sulla tua bocca...

                  Piango nel Silenzio notturno
                  Piango Per l'amaro Destino
                  Piango dolcemente le Lontane Stelle fino al Mattino...
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                    Scritta da: Giovanni Canu
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Hai freddo?

                    Hai freddo?
                    Allora perché tremi?

                    Il mio aspetto è dei migliori questa notte,
                    allora che hai da tremare?

                    Forse tremi per la Sorte,
                    che di certo non è la Morte...

                    Forse tremi per le pene,
                    che, credimi, anche se non sembrano, son vere...

                    Hai freddo?
                    Allora perché tremi?

                    La notte è gelida,
                    anche se di fuoco è madida...

                    La notte è silente,
                    forse perché di far baccano non se la sente...

                    La notte è oscura,
                    proprio come la tua Paura...

                    Hai freddo?
                    Allora perché tremi?

                    Il mio aspetto è dei migliori questa notte,
                    allora che hai da tremare?

                    Mi piace sentirti urlare,
                    vedere le tue lacrime cadere,
                    il tuo senno impazzire...

                    Mi piace vederti scappare,
                    mi piace vedere le tue labbra vibrare...
                    allora, orsù! Non fermarti! Continua a tremare!

                    Hai freddo?
                    Allora perché tremi?

                    Dolce è il sonno quando riesci a svegliarti,
                    dolce è l'amaro che rimane in bocca solo al mattino,

                    quando riapri gli occhi alla buon ora,
                    e ti risvegli nel tuo caldo lettino...

                    Ma rammenta sempre le mie parole, in modo da capire...
                    Orsù, prestami ascolto se un giorno anche tu vuoi morire!
                    Ricorda che io non ho bisogno di dormire...
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