Poesie personali


Scritta da: Rita S.
in Poesie (Poesie personali)

Viaggio

Cavalco la sera
verso il richiamo
di parole già scritte
e di melodie
che s'alzeranno per me.

L'aria m'assorbe
ed io l'assaporo...
brezza in un giorno stagnante
la carezza sul collo.

Rincorro un arcobaleno notturno
d'indaco
abbaglia i miei occhi:
mi lascio rapire.

Sorvolo le acque che pulsano
onde e correnti
mi spingono i sogni
oltre i respiri.
È un'isola solitaria
che calpesto.
Dalla sabbia
raccolgo conchiglie
con l'eco di suoni
incantatori di sensi.
Le mani creano velluti
dove riporre emozioni.
Si librano tra le mie fantasie
e una poesia
nasce e vive.

Nei versi mi perdo...
Mi ritrovo
oltre ogni stagione
ogni giorno qualunque
sulle orme leggere
lasciate dalla libera fiera
ch'è in me.
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    in Poesie (Poesie personali)

    L'Europa

    Posto riservato
    agli scarafaggi
    agli ebrei cristiani.

    Nella spazzatura
    ho covato le mie uova,
    sotto il cielo d'autunno

    festeggio il mio compleanno.
    C'è odore di arsenico
    -l'ho nascosto nelle mutande

    è un carrarmato nazista
    e io sono polacca.
    Sotto il cielo d'Europa

    libero il mio vascello,
    è questione di secondi
    prima dell'eccidio.

    Se d'amore mi uccido,
    ne amerà altre sette.
    Domani ho la libertà

    è la mia torta di compleanno;
    è un anello di cioccolato
    senza uranio, senza piombo.
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      Scritta da: apetta2009
      in Poesie (Poesie personali)
      Chissà se quel giorno, quando i tuoi occhi hanno incontrato l ultimo orizzonte dl cielo, hai pensato a me,
      se mi hai rivista bambina; timida, insicura e impaurita,
      se mi hai rivista donna; matura e sicura delle mie scelte.
      Spero che tu sia lassù; sulla cima più alta,
      con le mani rese ruvide dal tanto lavoro,
      ma che sul tuo viso risplenda il più bel sorriso.
      Solo sapendoti cosi,
      credo che soffrirò un po' meno per la tua scomparsa.
      Solo così riuscirò a non versare più lacrime di rimpianto
      per non averti ancora tenuto per mano,
      per non aver sentito ancora la tua flebile voce
      che mi implorava di lasciarti andare,
      per non essere stata con te
      nel momento del tuo ultimo respiro.
      Composta sabato 21 novembre 2009
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        Scritta da: Fabio Angioletti
        in Poesie (Poesie personali)

        Papà

        Mi hai voluto
        Mi hai pensato,
        Nei tuoi pensieri
        Forse sperato...
        Mi hai cercato,
        Atteso,
        Trovato...
        Sangue del tuo sangue
        Orgoglio del tuo silenzioso orgoglio
        Amore del tuo dolce Cuore...
        Hai camminato
        Al mio fianco
        Costante e presente
        In taciturna tenuta affettiva...
        Faro fermo
        e puntuale
        Guida e attracco
        Bora e libeccio...
        Non ti sveli
        Esponendoti alle parole,
        Ma il tuo Cuore
        Irradia i sentimenti
        Come sole all'alba nascente;
        Con forza e delicatezza...
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          Scritta da: Fabio Angioletti
          in Poesie (Poesie personali)

          Mamma

          Sono per una persona
          fondamentale
          questi indegni versi...
          Senza te
          non sarei
          e non potrei essere...
          Mi hai insegnato
          tutto
          e quel che ora sono
          è specialmente tuo...
          Mi hai dato forza
          Mi hai dato Fede
          Mi hai dimostrato
          grazie anche ai tuoi sacrifici
          cosa significhi
          Amare...
          Riesci a donare
          il Sole
          a chi ti sta vicino...
          Voglio dirti
          semplicemente e dal profondo
          del mio Cuore e della mia Anima...
          Grazie!
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            Scritta da: Fabio Angioletti
            in Poesie (Poesie personali)

            Ancora vive il suo calore...

            Un anno fa
            Il mio sguardo
            Colpito
            Incontrò il tuo...

            In amata terra straniera
            Tra forte vento e verde natura
            Galoppò veloce il mio cuore
            Fuoco di camino crepitante...

            i sensi miei furono attraversati
            d'incanto e stupore
            Smarrii i sensi
            Rapiti dalla tua grazia...

            Al calar del sole
            Tra allegri violini
            Nacquero risa e sogni
            Che illuminarono di stelle il cielo...

            Fugace
            Fu quest'abbraccio di emozioni
            Ma vivace
            Ancora vive il suo calore...
            Composta venerdì 27 novembre 2009
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              Scritta da: Vincenza Molvetti
              in Poesie (Poesie personali)

              Il tuo nome...

              Sento ancora il tuo profumo che mi inebria l'anima
              quando percorro i sentieri dei nostri ricordi...

              e questa grandezza dell'universo si inchina all'amore che provo per te

              mio grande amico,
              mio Papà
              quanti versi potrei dedicarti,
              quanti pensieri rivolgerti,
              quanto è immenso questo mio "amarti"

              luce chiara e accecante
              ti ha portato via da me in un istante...
              istante fugace, breve
              inaspettato e mai sperato.

              Le tue braccia forti e rassicuranti
              mi sembra ancora di sentirle intorno a me
              la tua forza la tua tenerezza
              una tua carezza che sa di leggerezza...

              quanto amore in un verso imperfetto
              quanto amore che non conosce difetto...

              papà la più bella poesia è composta dal tuo nome...
              Luigi...
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                in Poesie (Poesie personali)

                Alle nonne, autobiografia

                Solleva la gonna
                nemica maldestra e provvisoria,
                è la mia tela, sorridente e intima
                fanciulla di settant'anni.
                È un flacone di imbrogli,
                in saldo fino a giovedì,
                la provai a undici anni,
                la riproverò domani.

                In guardia signore,
                è una saponetta, assorbe tutto,
                come una pupilla,
                come un intoppo
                alla carenza di zuccheri.
                Per le olimpiadi ero piena di bagagli;
                senza marito, senza figli
                un sorriso vale l'altro.

                Volevo soltanto essere un nome
                un cielo con la targhetta.
                Tra naso e bocca c'è solo ruggine,
                calda urina di gatto.
                Ora mi accorgo del pianto delle cipolle,
                è un indiano scolpito nel legno di cedro.
                Palpita il suo intestino
                come salsiccia srotolata.

                Apri il cancello, è un velo di ferro.
                Zampa d'anguilla, poi tutto strilla.
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                  Scritta da: Arturo Vaccarielli
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Alba

                  L'unione tra la notte e l'aurora
                  nel momento felice di gioia
                  al calar del nostro dolore
                  echeggia il primo barlume di luce
                  Di strani colori miscelati
                  scende un'acquerugiola d'emozioni
                  ombre isolate dal vuoto iniziale
                  autostrade infinite di polvere
                  Il sommo dipinto angelico
                  ha preso forma nel suo splendore
                  tra il mare e i velieri
                  tra il cielo e le rondini beate
                  soffia il caldo respiro dell'Alba.
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                    Scritta da: Arturo Vaccarielli
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Odissea

                    Le nostre ombre narrano le pene
                    la vita un cunicolo
                    con in fondo un burrone
                    Nacque l'uomo per soffrire
                    soffrire e piangere le gioie
                    di un monotono istante
                    Tu ti conosci e non sai chi sei
                    io ti odio e so il tuo nome
                    Partimmo dalle coste frastagliate
                    fino ad Atlantide
                    fino ad Eldorado
                    ma non portammo che sogni
                    nelle nostre sacche dorate
                    Così parte l'uomo impavido
                    che nulla teme
                    che nulla vuole
                    solo il segreto che racchiude il sole
                    Scesi i cieli
                    gli uomini ballarono sull'isola
                    gli uomini stuprarono le donne
                    gli uomini entrarono nell'Essere
                    Uno scoppio e il serpente morì
                    ma il peccato non cessa il cammino
                    gli uomini non sbagliano si umiliano
                    Amore di creta
                    sbalzo meridiano che siedi all'equatore
                    con in mano un dolce dolore
                    sei il vero e solo miraggio
                    sei la chimera o sei il male
                    Specchiati uomo
                    sputa il sangue e bruciati
                    crepa ucciditi spogliati
                    "Ulisse io sono il Signore"
                    Una notte basta
                    un cannone rollato sulla spiaggia
                    un vino bevuto
                    una fuga meritata
                    Adesso basta
                    riprendiamo il viaggio
                    domani entrerò nel regno d'incanto
                    entrerò nella città di mio padre
                    adesso voglio prepararmi
                    spegnete la luce
                    danzate ballate cantate
                    io dormirò su questo sogno.
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