Vigna di viti
Vigna di viti,
vigna di vite.
Piante antiche.
Assorbono lente
la linfa terrena,
facendone sangue.
Sangue vitale
che nutre e disseta
noi piccoli uomini.
Composta mercoledì 14 gennaio 1998
Vigna di viti,
vigna di vite.
Piante antiche.
Assorbono lente
la linfa terrena,
facendone sangue.
Sangue vitale
che nutre e disseta
noi piccoli uomini.
Non ci sono fiumi,
né montagne,
né laghi, né oceani,
che possano
con la loro potenza
riportare questo
mio suono intenso
d'amore per voi.
Eravamo lì,
teneri, piccoli
nel nostro nido,
protetti
dai nostri calori.
Ero molto felice,
una nostalgia mi
assale,
ogni volta che
ritorno a quel nido.
Cinguettii, voli,
suoni armonici,
il tutto
in quel mondo incantato
della nostra infanzia.
Poi, la partenza.
È buio ormai
ed io penso a te
è buio e ti penso più forte,
ti vedo più chiaro.
È buio
ma sento battere forte
il tuo cuore,
il tuo calore mi avvolge
nel buio
e tutto tace ormai.
E'buio
ma distinguo il tuo Amore
anche nel buio.
Il vento inesausto
disegnava a strappi sul viso
la larga macchia viola del giorno morente
chiudevo gli occhi per dare un contorno preciso ad alcuni volti del mio passato
li riaprivo e sparivano
grumi nello sfondo di rancori
confusi in addii imprevisti
mischiati tra la folla di gesti quotidiani
lasciati
nel silenzio compito
di parole orfane
quando si sognava altro.
Solo
soffio su collo
di pietra nuda.
In questa via tutte le porte son chiuse.
Chi ci abitava ad ora prestabilita è partita,
tutti puntuali, non avranno mancato di un secondo
a quel appuntamento.
Qualcuno, ormai sempre di più, dice che forse non
faranno più ritorno.
Si vocifera che dovevano sbrigare una commissione
con qualcuno molto importante.
Sono andati via alle ore più strane e vestiti di tutto punto.
Speranzosi ma con il volto triste. Speriamo che quella
persona ci sia stata è magari buona e clemente con loro.
Era brava gente. Avevano gli occhi buoni, ma quanto lavoro
e sofferenza.
Io per questa via non ci passo più, li conoscevo tutti mi ricordo
le loro bianche case sempre in ordine. Quanti ricordi.
Ma spesso penso di passare, a volte! Che ritornino?
Ah... pensiero bugiardo.
In ogni lembo d'immenso
respirar folate di vento
dentro la mania di esser sempre "follia".
Vita crudele terapia
che strappa via pezzi d'anima mia...
e... penso...
dove va a morire un sogno?
Nel bisogno innamorato di un gesto del passato?
Nelle azioni di ogni parassita immondo che alimenta il dolore nel mondo?
Nel buio della sera dove all'orizzonte muore l'ultima primavera?
Le risposte son nascoste tra le alchimie allienanti del vuoto che non danno alcuna speranza al dopo.
Tu! Che rovesciasti
le banche dei cambiavalute.
Tu! Che hai dato a Cesare
quello ch'era di Cesare;
a Dio ciò che è di Dio,
Tu! Che hai abbracciato il tuo nemico,
perdonato i tuoi torturatori,
i tuoi assassini.
Tu! Che hai guarito gli uomini
che hai aperto gli occhi ai vivi,
ai morti, segnando
la via della risurrezione.
Tu! Che hai predicato la pace,
l'amore universale, la giustizia
Nulla di tutto questo s'è realizzato
sulla terra, solo il tradimento
ha razziato innalzando
montagne di cadaveri
laghi di sangue: di lacrime.
Secoli passati nella violenza,
nello sterminio, nell'arrogante
prepotenza dell'oro.
Guerra! Fame! Distruzione!
Dall'alto della croce,
dalla tua agonia ancora benedici
il tuo nemico, ancora ami
i tuoi figli traditori, ancora
Risorgi Libero ed Eterno.
Sulle nostre miserie, sulle nostre
fornicazioni sempre perdonando
sempre benedicendo, aspettando
tu! Mite il nostro ritorno.
Grovigli di pensieri
si impigliano
in vuoto di parole
trascinandomi
in fiumi di paure.
Precipito. Grido.
Imploro.
Appare
improvvisa
la diga sicura
di mia fede
fanciulla.
E mi ritrovo
o Signore
fra le tue braccia:
accoglienti
come ieri,
come oggi,
come sempre!
Buon giorno figli, figli siamo tutti,
di madre
di padre
Ma siamo prima di tutto
figli di Dio.