Poesie personali


Scritta da: Giorgio SantyManero
in Poesie (Poesie personali)

Il Miraggio

Fissare i tuoi occhi
e sentirmi tuo
è stato un attimo.
Ho ascoltato le tue parole
abbagliato dal tuo sorriso.
Ho ammirato i tuoi passi
incantato dalla tua eleganza.
Averti presa per mano
aver sentito i tuoi battiti
guidati dalla mia voglia
è stato un dolce regalo.
In amore ci vuole fortuna
e io ho perso l'attimo.
Amata da un altro
non sarò mai la tua luna.
Composta sabato 8 agosto 2009
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    Scritta da: Giorgio SantyManero
    in Poesie (Poesie personali)

    Amore

    Amore
    lo vorrei urlare
    al mondo intero
    ma un pudore protettivo
    lo soffoca tutto dentro.
    E allora su questo foglio
    scivola in rivoli di parole
    per arrivate a te
    mio unico pensiero.
    Ti vedo stagliata nel cielo
    mai stato così bello.
    Ti vedo in mezzo alla gente
    che mi parla
    e non mi dice niente.
    Sei il mio filtro
    per vedere ogni colore
    più vivo e brillante.
    Tu sei nella mia mente
    e al pensiero dei tuoi baci
    mi sento un vincente.
    Composta sabato 8 agosto 2009
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      Scritta da: Cinzia Coppola
      in Poesie (Poesie personali)

      La speranza

      È proprio vero:
      "Non può piovere per sempre"
      Il sole sorge ogni giorno...
      anche se non sempre lo vediamo...
      lui c'è
      nascosto magari dietro qualche nube
      ma c'è
      basta solo avere un po' di pazienza
      e attendere che quelle nubi si scostino un po'
      per far si che finalmente
      potremmo tornare a vederlo
      esso continuerà ad illuminare la via al nostro cammino.
      Composta venerdì 9 ottobre 2009
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        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        La tua bambina Adina

        Nei miei sogni di bambina
        Le bambole, i giochi
        Il phon, la spazzola
        Una forbice vecchia con la punta arrotondata
        Tagliavo i capelli a quella bambola
        da me tanto amata

        Carolina, lo ricordo ancora
        folti capelli biondi a riccioli,
        scendevano lungo la spalla
        Quando poi i capelli divennero corti,
        ricordo piansi con i lacrimoni
        Credevo crescessero
        Di li,
        volevo riparare
        Costruì una parrucca con la lana
        ma Carolina non era più bella come prima
        Cominciai a costruire un nuovo abbigliamento
        tutto era un tormento
        Quella bambola era la mia passione
        le davo tanto amore
        Piano, piano capì che sarebbe divenuta la mia professione
        Cominciai a costruire
        rimagliare e cucire,
        una tovaglia all'uncinetto
        un ricamo sul fazzoletto
        Di tutto questo devo dire
        grazie alla mia mamma,
        mi regalava tutto il suo sapere

        Piano, piano presi spunto
        cominciai a vedere quanto bello era sapere
        Io che alla scuola non volevo andare
        mi piaceva inventare
        gettavo i libri in un angoletto
        continuavo a ricamare il fazzoletto
        Poi cominciai a scoprire quanto bello era capire
        Studiare non me ne parlare!
        Volevo solo inventare
        Cominciai a dipingere su quel foglio
        i cavalli
        l'insegnante... Oh mio Dio!
        L'hai copiati! Li getto in tutta fretta
        Lo schiaccio col piede e lo bruciacchiò con la sigaretta
        Io ricevetti nel mio cuore una freccia
        Che attraversò lasciandomi
        con tanto dolore
        Capì che non era finita
        Ricominciai la salita
        Piano, piano, continuai
        Fino a quando cominciai
        a capire l'amore che avevo dentro il mio cuore
        Amavo tutto cio che potevo creare,
        lo dovevo veramente amare
        Continuai a cucire a ricamare, a dipingere, ad acconciare
        Dei miei sogni di bambina
        Resta sempre Carolina
        Grazie mamma
        La tua bambina
        Adina.
        Composta venerdì 9 ottobre 2009
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          Scritta da: Paola G.
          in Poesie (Poesie personali)

          Canto alla luna

          Sola e bianca
          canto a te
          luna madre
          con cento occhi
          vedi il mondo
          e zitta ti innamori.

          Sola e bianca
          nel tuo sipario blu
          copri le tue tonde nudità
          da veli di nubi rare
          e vanitosa
          ti specchi nei tre oceani.

          Canto a te
          che balli
          tra miriadi
          di germogli lucenti
          che ti fan corona
          o bianca regina.
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            Scritta da: Pina Giordi
            in Poesie (Poesie personali)

            chiedilo alla luna

            Il cielo è pieno di stelle,
            la luna nel suo splendore
            imponente sembra proteggerle.
            Sono sola, mi stringo lo scialle
            sulle spalle, brividi mi percuotono
            tutta.
            Mi chiedo se ci sarà un vero amore
            tutto per me.
            Guardo la luna e una vocina mi dice:
            "chiedilo alla luna, forse
            ti risponderà"
            Gli occhi si rivolgono al cielo, lacrime
            amare mi rigano il volto e
            sussurrando rivolgo alla luna il
            mio desiderio, la mia speranza.
            O luna, luna, rispondimi, tu che
            sei in alto e sai tutto di noi poveri
            uomini, apri il mio cuore alla speranza.
            ... e
            ... ecco, la luna sembra rivivere
            di un nuovo chiarore, è più bella ora
            una stella accanto a lei si è illuminata
            di una luce radiosa, la vedo scendere
            verso di me... è il segno per me...
            si, si, si, avrò anch'io il mio amore.
            Grazie luna, grazie
            Stringo ancora più forte lo scialle
            sulle mie spalle, non più lacrime
            amare ma lacrime di commozione,
            non più il corpo percorso di brividi
            ma di calore.
            Ritorno sui miei passi con il cuore
            sereno.
            Composta venerdì 9 ottobre 2009
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              Scritta da: Barbara Brussa
              in Poesie (Poesie personali)

              Un Luogo Magico

              Esiste un luogo,
              che accoglie tutti i bambini non nati.
              Non è il Paradiso, è molto di più.

              È un giardino sempre verde,
              dove tutti i bimbi mai nati
              possono giocare, e vivere,
              comunque.

              È un cielo sempre azzurro,
              che bandisce la tristezza.

              È un luogo magico,
              dove le stelle illuminano sempre le notti,
              così i bimbi non avranno mai paura.

              Nuvole candide e spumose,
              sono i loro lettini.

              I raggi di papà Sole,
              calde braccia che li stringeranno.

              La Luna è cuore di mamma,
              dove i bimbi appoggiano il capo,
              per sentire i battiti dell'amore.

              E ci sono tanti angeli,
              per raccogliere tutti i loro desideri,
              e proteggere la loro sacra innocenza.

              La loro casa
              è luce di diamante,
              attraverso cui ci guardano
              con un sorriso.

              I baci di quei bimbi non nati,
              sono bolle di cristallo,
              che essi soffiano quaggiù,
              e che si poseranno lievi
              sugli occhi di chi li piange,
              per assorbirne le lacrime amare.

              Infine, si poseranno lievi
              sui quei cuori
              che ameranno, per sempre,
              i loro bimbi mai nati.

              Un alito di vento,
              per dire a mamma e papà
              "Saremo vivi, finché
              il vostro cuore ci ricorderà!"

              Un battito mancato...
              è solo un battito donato:
              "Io ti ho sentito,
              mio dolce angioletto!"
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                Scritta da: Salvatore Riggio
                in Poesie (Poesie personali)

                La Nebbia

                Come potrò farmi riamare,
                nonostante quello che ho fatto di male?
                Come potrò dire a lei che sono cambiato
                se non mi vuole nemmeno ascoltare?
                Non mi spiego come mai io abbia
                questi pensieri nella mia testa
                e perché non se ne vogliono andare.

                Penso che questi dilemmi
                con una risposta
                li potrei risolvere!
                Ma il vero problema
                è che la risposta me la devo trovare
                ma come...?

                Credo di aver capito,
                forse nel mio cuore dovrei cercare!
                Ma se nella via del cuore
                ce tanta nebbia,
                più avanti non potrei andare.
                Allora non mi resta altro che prosequire
                la via della disperazione
                e infelice restare.
                Composta sabato 11 gennaio 2003
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Salvatore Riggio
                  in Poesie (Poesie personali)

                  L'eterna attesa

                  Per quanto tempo ancora ti dovrei aspettare,
                  non sai che soffro e che sto male?
                  Per quanto tempo ancora ti dovrei aspettare,
                  forse pensi che ti abbia dimenticato? Ma no, non è tale!
                  Per quanto tempo ancora ti dovrei aspettare,
                  Non sai che mi sento smarrito
                  come se fossi in mezzo al mare?

                  Non è che sei tu ad avermi dimenticato,
                  e che sto aspettando invano e malato?
                  Sappi che ormai le mie speranze
                  vanno a diminuire,
                  ma non smetterò mai di aspettarti
                  anche se un giorno anch'io dovrò
                  morire.
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