in Poesie (Poesie personali)
I tuoi occhi brillano di luce riflessa, una luce che ti viene da dentro, il tuo viso è espressione di innocenza e come Te... nessuna mai.
Composta domenica 27 settembre 2009
I tuoi occhi brillano di luce riflessa, una luce che ti viene da dentro, il tuo viso è espressione di innocenza e come Te... nessuna mai.
Volano i miei pensieri nel dolce vento
dove li porterà in questo momento
sulle lunghe spiagge di sabbie dorate
sulle onde delle navi a vele spiegate
su infiniti verdi prati
dei posti del mondo dimenticati
nelle foreste dove il fruscio del vento
diventa un canto triste e lento
raccontando antiche storie
di grandi eroi e le loro glorie
dei loro amori d'amor profondo
accompagnati dalla magia di quel mondo.
Dove sono quei giorni oh mia musa
oggi solo ricordarli si usa
ma io spero parlando nel mio scrivere
che un giorno di quelli io possa rivivere.
Vorrei vedere
con occhi di aquila,
essere lungimirante,
discernere i passi.
Raggiungere l'immensità
con le ali dell'aurora.
Avere l'imponenza dell'orso,
mostrare coraggio,
forza di combattere
il nemico.
L'agilità del ghepardo,
libera nei movimenti,
rapida nella benignità.
Essere sapiente
come l'ulivo,
saggia nei tempi.
Fedele come il pellicano,
all'infinito.
Camaleonte,
celarmi nel mondo,
comprendere l'uomo.
Bilancia,
dare giusto peso
agli avvenimenti della vita.
Intenso come il Mare,
acqua vivificante.
Possedere l'amore
di una madre,
incondizionato!
Vorrei avere essere
quella che sono...
Porte e finestre
ti ho lasciato aperto,
sperando...
il buio è sceso
è tempo di chiudere.
Nella mia notte,
gocce di luce,
stelle cadono.
Mani tese a prenderle,
mani vuote.
Occhi bagnati:
osceno mare nero
a spegnerle.
Il cuore come un orologio folle
che non può fermare il tempo
corre senza soste
per raggiungerti.
I minuti stazioni perduti
si susseguono
cancellando le distanze.
Sui binari
altri cuori si rincorrono.
Parole stropicciate
di dolcezza
velano il ritornello
la caffettiera
a pezzi
amalgamata
d'elettrico fornello
stai zitta
ma... non era
quello
parole stropicciate
dal dolce sonnecchiar
della tua bocca
rigenerare il collo
sotto le gocce d'acqua
mosaico
il piatto doccia
e
l'ora... scocca.
Rose per te
per chi ho di più a cuore
per chi è di più per me
di più di una promessa
di più di un desiderio
di più di un'altra cosa
di te, che non sei banale
non sei un'occasione
non sei una comparsa
ma sei protagonista
nel cuore e nella vita
nel giorno e nella notte
sei solo desiderio
di chi nel cuore ti ha davvero
e non può mandarti via
di chi ti vuole bene
e te lo dice a modo suo
perché lui non ha parole
ma a modo suo
si vuole far sentire
ti sente nella vita
ti sente nell'amore
e in queste poche rose
ti manda anche il suo cuore.
Mi manchi, ho voglia di te, di vederti di respirarti.
Mi manchi e siccome non ci sei posso solamente immaginarti qua, adesso al mio fianco.
Mi mancano quegli occhi che anche se non avevano parole mi raccontavano di te.
Mi manca il tuo profumo, guardarti camminare mentre rincorri tua figlia che sta scappando via per andare a giocare a palle di neve.
Mi manchi, ma tranquilla lo posso sopportare, lo devo sopportare.
Siamo come due paralleli mi dicevi sempre tu, sì ma i paralleli non si incontrano mai, pensavo di nascosto io.
Bussai
Bussai alla tua porta era chiusa
Bussai alla sua porta era chiusa
Bussai alla loro porta era chiusa
Stanca, senza più fiato
Bussai ad una porta vecchia, rotta, socchiusa
Apparve una luce, mi diede calore
mi inginocchiai,
pregai
Ero nella casa del Signore
Apparve vestito di bianco
sedette accanto
Posai il capo sulle sue ginocchia
Arrivò la pace.