Poesie personali


Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie personali)

Ho detto t'amo

Ho detto "t'amo" troppe volte
Nel bruciore della notte
Poi a non credere al futuro
Ho imparato nel dolore.
Quella stanza vuota invano
a girarmi nella schiena
Strascicandomi nei sogni
Ho creduto fosse vita.
Destino d'amore
Che è meglio scordare
Ti amo davvero...
è più sabbia che mare
Per cosa allora ancora
Ci casco dentro il dado
Di un lancio fortunato
La dove vince il banco?
Di quanti ancora addio
Dovrò riempire il cuore
Per smettere le rime
Dolore con amore?
Inesausta turbolenza
Che cerca corre chiama
Vorace inappetenza
Di un figlio di puttana
Che in briglia caracolla
Di azzurro il suo destriero
Non smette di sperare
Cercare ancora un lume
Di dare mani al sogno
Nel petto dentro te
Di scombinarsi dentro
Finché un domani è in me.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)

    Buonanotte

    Circa 2000 anni fa
    ho fatto un viaggio in una terra lontana,
    sono partito per seguire il sedere,
    di una bellissima nana,
    e mi sono imbattuto in uno sciamano ciccione,
    che mi ha fatto guardare le cose da una diversa posizione,
    mi ha spiegato come trovare, una soluzione ad ogni cosa,
    ma non come far sopravvivere al Dio tempo,
    una bianca rosa...
    Abbiamo mangiato foglie d'ortica
    delle bacche un po' strane,
    e dopo grosse risate,
    abbiamo iniziato a fantasticare,
    volevamo ridisegnare il mondo,
    abbiamo deciso di farlo quadrato,
    questa idea comune che fosse rotondo,
    sui poli, un po' schiacciato, non ci piaceva.

    Il mio nuovo amico, dopo un'intera bottiglia di idromele,
    ha iniziato a sostenere,
    che se la figura che rappresenta il globo, fosse circolare,
    ogni mattina in un posto diverso, ti saresti potuto trovare,
    la quadratica e ottusa visione della vita che vi hanno imposto,
    lega tutti i civilizzati a quel posto,
    che chiamano casa,
    ma se eliminassimo il concetto di proprietà?
    E se il mondo intero fosse la nostra casa?
    Io stranito, gli risposi:
    ma vecchio ciccione, telo stai fumando tutto, il nostro cannone,
    spari troppe cazzate,
    bisogna crearsi un futuro,
    è facile per te fare il duro, tu vivi nel nulla,
    e non possiedi niente.

    Si alzò in piedi e mi guardò con aria gioiosa,
    e fece rinascere, davanti ai miei occhi, una bianca rosa,
    sbalordito e stupefatto,
    gli chiesi come diavolo, avesse fatto,
    e lui mi disse con un sorriso beffardo,
    gran parte è merito delle bacche e del cannone,
    ma ciò che crea la magia, è la fede infinita nella ragione,
    con la felicità negli occhi, mi guardò e mi disse:
    io ho una famiglia e adoro i miei bambini,
    ma, non so nemmeno che forma abbiano i tuoi quattrini,
    vivo sereno e amo la mia dolce metà,
    e non ho bisogno di nessun tipo di vanità,
    nel tuo mondo mio caro Simone,
    non conta la forza di un sorriso,
    e l'importanza della ragione,
    l'apparire sovrasta l'essere,
    e credo che questo sia uno dei motivi di tanto malessere,
    butta i tuoi calzari,
    e vieni a vivere qui, dove siamo tutti pari.

    Felice e soddisfatto l'ho salutato,
    con la promessa che un giorno sarei tornato,
    gli promisi che una volta trovata la mia Perla,
    avrei ricercato quella lontana terra,
    e con lei al mio fianco, mi sarei sentito finalmente completo,
    e avrei eliminato ogni tipo di divieto...
    Mi feci un tatuaggio per commemorare l'evento,
    e mi scrissi sulla pelle, in una lingua antica e regale,
    Vieni con me, lasciati portare
    dove nulla ha un senso.
    Composta lunedì 13 luglio 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Andrea Manfrè
      in Poesie (Poesie personali)

      Come un veliero

      Come un veliero
      colto all'improvviso
      da una tempesta,
      da una tempesta di sensazioni ed emozioni,
      indeciso
      indeciso se ritornare al vicino porto,
      conosciuto e sicuro
      o di tentare la sorte,
      percorrendo miglia e miglia
      tra pioggia, fulmini e saette,
      mare mosso ed avversità,
      alla ricerca di quell'isola felice
      chiamata Amore.

      Esattamente così mi sento,
      come un veliero,
      nel mare in tempesta,
      in balia delle onde,
      incapace di prendere una decisione,
      quella decisione che potrebbe finalmente
      dare una svolta alla mia vita,
      alla vita che mi illudevo fosse mia,
      ma che è semplicemente succube,
      succube di tutto e di tutti,
      ma non dell'Amore,
      di questo Amore
      così
      dannatamente
      complicato.
      Composta lunedì 22 giugno 2009
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Andrea Manfrè
        in Poesie (Poesie personali)

        Musica

        Note leggiadre
        risuonano nella stanza.

        Quasi magicamente
        una dopo l'altra
        si susseguono,
        si intrecciano,
        si uniscono,
        catturando la mente
        di chi ascolta,
        accompagnandolo,
        come per mano,
        in questo viaggio mistico.

        Sublimi note
        trasportano la nostra anima
        in un viaggio poetico,
        lasciando il nostro corpo
        immobile, come incantato,
        succube di questa
        meravigliosa melodia.
        Composta lunedì 22 giugno 2009
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Andrea Manfrè
          in Poesie (Poesie personali)

          Farfalla

          Tu che voli leggiadra
          sbattendo le tue variopinte ali
          donando colore all'ambiente circostante
          e ti posi brevemente
          per rendere ancora più splendida la natura

          Tu che voli spensierata
          quasi fuggendo dal passato non tuo
          splendidamente accarezzi l'aria
          mostrando ancora una volta
          le bellezze di questa terra

          Vola, vola ancora
          dimostrando agli altri la tua libertà
          ma ricordati di loro nel tuo cuore
          che sussulterà ancora
          di volo in volo e per sempre.
          Composta lunedì 14 luglio 2008
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Andrea Manfrè
            in Poesie (Poesie personali)

            Vola

            Vola, vola, vola via
            questo non è posto per te,
            non per un angelo
            quindi vola, vola via angelo mio.

            Il mondo è troppo malvagio per te
            ma il cielo, il cielo è tutto per te
            perché voglio solo la tua felicità.

            Resisterò qui, non preoccuparti
            mi basterà alzare lo sguardo
            e vederti, mentre voli nel tuo paradiso
            libera, felice e contenta.

            Nella notte sarai
            la mia stella polare, angelo mio
            quindi vola, vola via, tu che puoi
            e vivi sapendo che ti penserò per sempre.
            Composta lunedì 22 giugno 2009
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Antonietta
              in Poesie (Poesie personali)

              Gli occhi di un bambino

              Quanto soave è il tuo sguardo
              si perde nei miei pensieri
              porto nell'anima mia il tuo candore, la tua innocenza
              se penso alla mia infanzia rivedo il mio stupore,
              quanto è delizioso alzare lo sguardo verso una madre, capire la sua dolcezza,
              entrare nel suo cuore per fonderlo a quello della propria creatura.
              Un bambino dona il suo sguardo innocente e puro.
              Penso a chi non potrà assaporare più la carezza di una madre, leggere nel suo viso, l'amore infinito
              che è pronta a donare, la scia che lascia ogni suo piccolo gesto d'amore.
              Penso ai miei occhi, non sono mai invecchiati perché in essi vedo
              la vita, il mondo, l'infinito che porto dentro di me.
              Vota la poesia: Commenta
                in Poesie (Poesie personali)
                Amore;
                emozione così intensa da renderci uguali;
                la grande onda, capace di sgretolare
                i nostri piccoli scogli...

                Utopia...

                La favola raccontata da nostra nonna,
                la sua calda voce, i suoi grandi occhi,
                l'odore delle susine appena raccolte,
                il tenero vento accompagna per mano il sole,
                i suoi raggi, lunghe ed accoglienti mani che ti sfiorano
                e tu, calda di piacere, riposi...
                nelle bianche lenzuola di una stagione mai tornata...
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: nina.*
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Mare, Tempesta

                  Per me non c'è pace
                  né orbita stellare
                  io sono l'onda, la barca oscillante
                  che ogni tempesta scuote nel profondo
                  che ogni soffio ferisce, sconvolge
                  Avida di dolori e piaceri della vita
                  disposta a nuovi giochi, a nuove lotte
                  Mi culla il mare mi desta la tempesta
                  e, anche se cento volte nel corso della vita
                  ho invocato saggezza e pace
                  il mio destino è legato, a Te.
                  Composta lunedì 8 giugno 2009
                  Vota la poesia: Commenta