Dove mi stai portando
Notte?
Spalancami le porte
del sogno
ancora una volta.
E poi
dimmi,
che è tutto vero.
Composta martedì 12 giugno 2018
Dove mi stai portando
Notte?
Spalancami le porte
del sogno
ancora una volta.
E poi
dimmi,
che è tutto vero.
Attendo
forse da anni,
che là trasformazionè
si attui.
Io so
di cosa sto parlando.
Ma tu
che dimori così lontana,
che non hai più risposte
e che
hai scelto il silenzio,
sai dirmi
se al suo arrivo
avresti voluto
non aprirle
più
la porta?
Perché io
come te,
non lo saprò
che dopo.
Ora
che la mano
incerta vaga
il passo
s'arresta
ciò
che sentivo
pare lontano
come un eco
di un esule
gabbiano
che stride
nel tacito
mattino.
Messo in disparte
Come un uccellino sul nido
Che emette un fievole cinguettio
Solo e triste
Dimenticato
Come un semplice giocattolo
Di un piccolo bambino
Ormai cresciuto
Ferito
Come quando ti pugnalano al petto
O, peggio ancora, alle spalle
Lasciandoti una ferita incurabile
Triste
Come quando ti scende una lacrima
Che parte dal cuore infranto
E scorre sul tuo freddo viso
Arrabbiato
Come quando rivedi il tuo passato
E capisci di aver perso istanti di vita
Per gente che non merita
Stanco
Come quando dopo tutti questi anni,
Ti rendi conto che ogni sforzo
È stato del tutto vano.
Volava in modo difforme dalle altre
poi stava ferma poggiata davanti a me
immobile come un albero
leggera come spuma di mare
Sbatteva le ali, sì
e ondeggiava nel vento come una spiga di grano
ma fermava il tempo con la sua grazia
Cosa sono lo spazio e il tempo di fronte a tale bellezza?
esse sono ciò che è giusto che siano
sono quello che è opportuno rimangano
solo e soltanto illusioni.
Sono preso dal gorgo che scivola giù nell'anima
Che appare e scompare nell'eternità
Passione vera
Eterna ebbrezza di un orizzonte ormai lontano
Velo di mistero dell'irrazionale
Del vuoto
Guardo in me stesso
una sensazione m'accompagna
La vicenda della gioia e del dolore più non mi tocca
Resto lì inebriato ad ascoltar la voce del silenzio.
La vita, se la vivi,
è un insieme di emozioni fantastiche,
posti stupendi, esperienze estreme,
viaggi, persone meravigliose, gioie e dolori. Ma ce né una, un'emozione,
che fa sembrare tutto il resto una partita a carte,
un'emozione che non passa, non finisce, non si dimentica,
ti cambia,
perché quello che viene dopo, scivola via,
non ti resta dentro,
o forse nemmeno ci arriva dentro,
perché non cè più spazio,
sei pieno di questa sensazione che ti completa,
che non si spegne mai,
e quando pensi di averla dimenticata,
basta un sorriso, per dimostrarti che è ancora li, più viva che mai.
Ma come ogni cosa bella, quando non c'è più, ti lascia un vuoto,
grande quanto la felicità vissuta,
o forse più.
Ti lascia con l'amaro in bocca,
perché sai quanto puoi essere felice,
ma non lo sei e come uomo,
è l'unica cosa su cui non puoi farci nulla,
se non essere te stesso e aspettare...
È l'emozione che provi quando ti prende per mano e dice "papà"...
E poi esiste la felicità:
la terra smette di girare su sé stessa
ed i pensieri si congelano
in attimi di immutabile silenzio,
zucchero filato della sopravvivenza,
il caso base della vita,
zero.
Quante strade hai percorso
Cuore mio!
Strade tortuose
o belle come viali,
ma che non portavano
da nessuna parte.
E chissà quale strade
avranno preso,
dove si saranno fermati o persi
quelli che promettevano
di accompagnarmi.
Ma tu guarda avanti
Cuore mio,
c'è ancora tanta strada da fare...
Nel mio cuore un firmamento...
E gli anni sono passati come comete...
Ed i sogni sono svaniti come stelle cadenti...