Nel fiume del tempo ti cerco. Ti credo presente all'angolo del mistero, ti attendo fra sogni che vagano incerti e ascolto il mio cuore risuonante di antiche parole. Ti cerco percorsa da fragile follia in sentieri nascosti di luoghi inesistenti e tra foglie di un mandorlo che di fiori si veste. Ti guardo tra volti inventati, tra riflessi di risacche ridenti di gocce, in un cielo incupito che sorride beffardo al sole. E... mi rivedo come in un gioco di bimba che saltella ma s'allontana impaurita dalla penombra oscura e tra braccia d'amore scopre il solo rifugio dove un sorriso è lì sicuro e sincero nello sguardo e nel soffio del tuo respiro.
Il freddo scende profondo nell'anima e non è la neve che fuori fiocca a raffreddarlo.
Sono le tue parole Sono i tuoi comportamenti Sono i tuoi pensieri ormai altrove Sono i tuoi piedi ancora qui ma pronti a partire
Guardo i tuoi occhi neri Accarezzo i tuoi lunghi capelli soffici come seta
I tuoi gesti convulsi mentre sogni incantano il mio sguardo che spia il tuo sonno agitato
I tuoi piedi spuntano dal fondo delle lenzuola e le dita affusolate si muovono come quelle di un musicista mentre accarezza i tasti solleticando il suo pianoforte in una melodia dolce e soffusa
Come dolce e soffusa è la luce ti questo mio triste mattino che ti avvolge calda come a proteggerti, a cullare gl'ultimi minuti in questo tuo sonno agitato
Una valigia imperfetta, disordinata, riposa appoggiata su una sedia Un profumo, una spazzola, una cintura rossa, una camicetta spiegazzata, una maglia, un po' di collant arrotolati in un angolo della valigia quasi nascosti e quelle così minuscole mutandine di pizzo.
Si intravedono sotto la maglia, quei soffici balconcini, impalcature delle tue dolci colline così calde e morbide.
Presto andrai, hai deciso, partire, lasciarmi è il tuo ultimo scopo nulla trattiene la tua volontà di volgere altrove. Neppure questo tempo così gelante che ghiaccia i muri delle case, copre le strade nascondendo le vie e che ha rabbrividito anche il tuo cuore.
Ti guardo per qualche ultimo istante prima del tuo risveglio prima che tu te ne accorga, affinché resti in me una tua ultima immagine, nitida, bella come un dolce ricordo da chiudere in una busta gialla sigillata da una lacrima.
Gocce di gioia bagnano occhi increduli asciugandosi abbandonano cicatrici saline a segnare il passaggio di emozioni profonde fiumi dagli argini deboli resistete all'illusione il sogno di uno zoppo poter correre noi.
Sciacalli pavidi e codardi sempre in fuga dal vero ultimo sull'agorà si sono azzuffati discutendo di vita e di morte Come poco si vede chiaro ciò che è nitido nel vago! Tu da anni già non eri oscurato era ogni splendore cadavere di vitali tripudi incosciente giacevi nella fossa di sogni e speranze mai nati eppur nulla ti mancava perché tutto vi è nel nulla sentii dire dall'ombra presente di una presenza passata. All'albero della vita sradicato dal terreno della coscienza cannula di linfa o innesto non può dare frutti e foglie a nulla più gli vale pioggia sole o batter di luce sui rami. Oh povero essere pur passato sei per il mondo, di te vissuta tra miliardi di viventi ho conosciuto appena il nome così ancor triste oggi da udire se eco tristevole ritorna dalla scia del tuo precoce sparire.
Il mare si muove con ritmo dolce e conciliante: le onde si posan sulla sabbia e il vento instancabile altre ancora ne crea che paion rincorrersi; un blu immenso che fermare non puoi. Ma cavalcare per muovere assieme o per rotte diverse il tuo cammino deviare.
Il mare si agita con ritmo possente: spuma rabbiosa scaglia e abbatte l'ira del cielo in luoghi che di tanta irruenza patiscono. Quell'energia cupa imbrigliare non puoi e inverosimile è domarne con umana arguzia la furia.
Il mare ha un ritmo riposante, nelle sere dall'orizzonte illuminate: di colore acceso arrossire lo vedi lentamente e di arancioni riflessi. Le vele lo attraversano e i gabbiani dall'alto lo osservano, mentre il pescatore i frutti generosi attende. E accende passioni nel cuore di amanti che vedono riflessi l'un nell'altro sentimenti.
Il mare possiede il ritmo misterioso della vita che in sé custodisce e da sponda a sponda unisce. Ora sosti: odori essenze di lontane terre oltre il suo orizzonte e comprendi dell'avventura necessità.
L'Amore è aspettare ad una porta che non si apre; aspettare ad un telefono che non squilla; aspettare parole che non verranno mai pronunciate; aspettare che piova in una giornata di sole; aspettare una stella cadente in una notte nuvolosa. L'Amore è qualche cosa che non si può spiegare, e quando credi di esserci veramente vicino, ecco che ti scivola tra le dita; ma tu ricordalo quel momento avrai raggiunto l'apice dell'amore.