Poesie personali


Scritta da: silvano
in Poesie (Poesie personali)

Il gelo tra le dita

Sembrava
che navigavo
su mondi innevati
tanto sentivo
il gelo tra le mie vene
forse è arrivato l'inverno,
anche se ero sommerso
da un sole cocente
che mi tagliava la gola
e mi bloccava il respiro
ma tra le dita cera il ghiaccio...

La mia solitudine
di riflessi...
onteggiava
e riempiva
il vuoto
che mi possedeva
da giorni...

ogni mia giornata era vana e persa...

Mi svegliai
presto quel mattino,
e la mia mente vagava
tra vecchi ricordi
ma qualcosa mi sfuggiva
sul presente...
cercai di sognare
vecchie passioni
per riscaldarmi
l'anima.

Non badai
al mio mio tragitto terreno,
ma volevo farmi onteggiare
e cullare dalle nuvole
mentre assorto dai miei battiti
tra cielo e terra...
ero ormai assente
lo sguardo assente vagava.

mi svegliai
e mi fermai,
mi guardai intorno
e tutti gli orizzonti
si ripiegavano
ma io non curante
e proseguii avanzando lentamente
per mete inapparente
dove nulla e definito
assorto dai miei pensieri
volli solo perdermi
dimendicare
e aggraapami
a quel millesimo
di sogno che mi restava
per farmi cullare
da quella scia
chiamata sopravvivenza.
Composta lunedì 4 dicembre 2017
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    Scritta da: andrericc
    in Poesie (Poesie personali)

    La caverna

    Lampi bianchi squarciano l'oscurità,
    respinti dalle rocce salde di questa caverna, che racchiude dentro sé tutta la malinconia. Essa, fredda, graffiata, logorata, regge ancora, appoggiata su un terreno fertile di cui un'esplosione di colori respinge il suo arido nero. Essa ne è a contatto, ma non si fonde, finché quelle pietre si incastreranno nella struttura,
    ma prima o poi,
    O Pioggia,
    scendi furente dall'alto, atterrale con piccole gocce, schiacciale e inseriscile nella terra, rendila di nuovo rigogliosa.
    Esprimi la tua leggera purezza, come mai hai fatto prima, risorgi e sfogati, permetti a me di far lo stesso.
    Segui i miei passi con i tuoi costanti rintocchi, mostrami la via e conducimi all'uscita.
    Fà della nebbia la tua veste cieca, accoglila dentro di te e rinasci più sincero.
    Composta sabato 2 dicembre 2017
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      Scritta da: Michele Gentile
      in Poesie (Poesie personali)

      Ordalia

      Sventurata terra mia
      non basta la sera quando
      sboccia l'oblio.
      Non ha fine il crudele duello,
      un midollo di spine
      ci porterà a tradire
      il tempo che rimane.
      Voglio raccontare
      un fremito
      di furibonda luna,
      dimenticato per sempre,
      spazzato via dalla carne.
      Disperati noi dimoriamo
      il tormento
      che ci ha risparmiati;
      in questo ventre
      di nuove liturgie
      non esistiamo,
      dai giorni
      che lenti si consumano
      affiora solo la pietra.
      Composta lunedì 4 dicembre 2017
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        Scritta da: Antonio Belsito
        in Poesie (Poesie personali)

        Delirio di onnipotenza n. 1

        Siamo tutti e nessuno
        a rincorrere gloria
        come fosse pane,
        a spalmare formaggino
        e, poi, bere un brodino.
        Siamo tutti e nessuno
        a inventare pregiudizi,
        a confezionare giudizi,
        a carezzare letame.
        Siamo tutti e nessuno
        a ergerci come migliori,
        a qualificarci Superiori,
        ad attendere l'arancione
        della lanterna semaforica
        per sprintare come fosse verde.
        Siamo tutti e nessuno
        a mistificare il reale,
        ad alterare identità,
        ad amplificare con viltà.
        Siamo tutti e nessuno
        a descrivere un calvario
        col distacco pungente
        di chi mente.
        Siamo tutti e nessuno
        a descrivere le stelle
        con la vicinanza saccente
        di un essere subdolo e latente.
        Siamo tutti e nessuno
        adagiati sul cesso
        a lottare contro stitichezza
        o a sorridere alla fluidità.
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          Scritta da: Mario Vernetti
          in Poesie (Poesie personali)

          Penso

          Decandendo
          dentro intervali sonori.
          Son'ore che vacillo
          tra l'umore titubante
          di un circo nomade
          squattrinato
          e il perso
          d'una nube di fumo.
          E non passa.
          Torna.
          Quando il sole non c'è.
          E nemmenu tu.

          Sembra facile
          stare docile,
          ma quando il respiro
          affonda e annega
          al fondo, remoto,
          del polmone
          sembra strano potere
          o anche sol pensare
          di poter stare
          placido.

          Sfrego freneticamente
          la punta del piede destro
          contro quella del sinistro
          e se la fermo
          rinizio
          sia a muoverla,
          poco dura la mia parziale calma,
          che a pensare.

          Mi sfonderei il cranio
          a pugni pur di non farlo.
          Di non pensare.
          Ed è terribile,
          insultare una dote
          innata dataci
          dolcemente
          da madre natura,
          così per qualche
          irrilevante inezia
          meramente umana.

          Se fosse stata più gentile
          m'avrebbe concesso
          anche la gentile
          quanto utile capacità
          di fottermene il cazzo.
          Come peraltro tanta gente
          me ne usa contro.

          Ed invece sto qua,
          a piangermi addosso,
          pensandoti.
          Composta martedì 21 novembre 2017
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            Scritta da: Andrea Calcagnile
            in Poesie (Poesie personali)

            Silenzio

            Quante cose avrei
            da gettare
            e da dire nel silenzio
            che mi cinge di notte...
            a volte parlo in silenzio,
            il silenzio è astratto
            e io lo amo.

            Eppure un rumore greve
            quando lavoro stordisce
            le mie orecchie,
            lavoro con dedizione
            assieme al mio estro.

            Non serve urlare a squarciagola,
            mi basta cantare una semplice parola
            al caro compagno silenzio,
            per sentirmi meglio.
            Silenzio, amico dei miei pensieri.
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