Scritta da: Oriella Beretta
in Poesie (Poesie personali)
Parole
Parole
che nascono
in un pensiero
e che si suicidano
in gola.
Composta martedì 1 agosto 2017
Parole
che nascono
in un pensiero
e che si suicidano
in gola.
Non mi troverai mai
finché mi cercherai
come conchiglia
in riva al mare.
Ama quel che hai
non vivere il sogno
fallo vivere
e la notte passerà
come una tempesta
qualsiasi.
Per sfidare la notte
faccio in modo che scenda
morirà nel
suo massimo
al resto poi
ci penserà la luce.
La musica tenue
di un orizzonte lontano
e un mattino piovoso
configura il silenzio.
... E forse non ci incontreremo mai
O forse ci ritroveremo più avanti
Le strade si incrociano e poi di dividono
Appunti... immagini sfalzate...
la scarpa del numero sbagliato e la strada non viene percorsa...
Sono attimi... dettagli
La storia della tua vita che comincia e si spezza...
una rinascita che non avviene perché non sembra mai la tua...
... oppure succede che ritorna...
che ritorna tutto come vuoi...
Se è quello che vuoi.
Sono tempi duri quando la politica diventa immorale
in mani di chi ruba voti, uccidendo sogni del domani.
Tutti gli imperi si sono frantumati divinizzando potere,
rubando allo stato, usando il popolo per dei falsi ideali.
I partiti politici si sono convertiti in matrigne colleriche
al servizio del proprio interesse e rubando alla gente.
Si dovrebbe inventare un nuovo gruppo di veri dirigenti
che sappiano servire il popolo senza essere delinquenti.
I personaggi che vivono solo di politica per tutta la vita
non sanno cosa vuol dire guadagnare il pane con sudore
e avere calli nelle mani per avere a casa un pezzo di pane.
La politica è stata ridotta a un vero carnevale in maschera
dove il popolo tira i carri e i signori politici vanno a cavallo.
È triste sentire i telegiornali annunziando politiche irreali,
diatribe di partiti che vivono non sulla terra ma sulle stelle,
vivendo con soldi rubati alla gente, ma loro fanno i signori
riducendo la sporca politica a carta vincente della loro vita.
È tempo di rileggere e meditare i veri classici greci e romani
per fare delle città e dei cittadini la base e il fine della politica.
Tutti quelli che campano tutta la vita all'ombra dei vari partiti
non dovrebbero più essere eletti né avere soldi per tutta la vita.
La luce del mattino fa capolino nel mio piccolo studio
con la lampada accesa che illumina le ombre di libri
che giacciono negli alti scaffali in attesa di essere letti
da persone che amano il passato, la vita e il presente.
Da dietro i vetri del balcone la luce ricalca profili di tetti
che stagliano nel cielo con linee rette, curve e concave
mentre pian piano anche le antenne captano nuovi echi
sperduti fra le onde dell'universo che parlano in silenzio.
La luce, senza accorgermi, ha invaso tutta la mia stanza
mentre io mi perdo osservando i limiti del vasto orizzonte.
I primi raggi di sole penetrano nell'anima e mi illuminano:
i miei occhi fissi nel cielo ammirano le bianche colombe.
Io cammino con lo sguardo sui tetti colorati delle case,
le ombre si ritirano svelte negli angoli oscuri del tempo,
il mattino è sparito partorendo un nuovo giorno di luce
mentre esseri viventi iniziano a riempire il firmamento.
Oggi molti di noi camminiamo al ritmo di due lunghi bastoni
su nuovi contorti cammini campestri all'ombra o sotto il sole.
Non so se oggi è lo sport di moda o voglia di perdere peso
visto che non sempre la pancia cresce a chi mangia spesso.
Altri per essere moderni camminano su pattini o in bicicletta:
sono le nuove tendenze della società al sud di questa Europa
che prima si muoveva a piedi o sulla groppa di asini e cavalli,
ma senza perdere la dignità anche se non vestiva alla moda.
Oggi tutti andiamo dietro alle tendenze che pochi disegnano
ma che muovono milioni di persone e anche molte banconote.
Radio e televisione hanno ridotto distanze ma non le illusioni
che aumentano sempre di più viaggiando dal polo nord al sud.
L'uomo è abituato a sognare il proprio futuro di giorno e di notte:
solo che di giorno si lamenta perché guadagna un misero salario,
di notte invece sogna di essere ricco viaggiando con soldi falsi.
La vita è una bilancia: di notte pesa i sogni, di giorno la speranza.
Le prime ore del mattino di questo giorno di fine estate
splendono lucenti e limpide come il mio grande specchio
che adorna da anni la parede trattenendo visi ed echi.
La luce veste lentamente gli alberi trattenuti dalla notte
che ancora non libera le lunghe ombre e le vocine rotte
dei bambini vicini di casa che la mamma sveglia alle otto.
Si stagliano nell'aria per toccare le prime luci dell'alba
i miei amici cipressi che saluto ogni giorno dal balcone
rispondono con un inchino udendo la mia voce nel vento.
Il mattino si veste di colori e di suoni ancora sommersi
nel tepore e nel silenzio delle strade del piccolo borgo
dove le colombe beccano le prime bricciole del giorno.
Il sole fa capolino sul cuscino vellutato dell'amica aurora,
il primo bus di linea rompe il silenzio di queste prime ore,
i sogni si nascondono e i fortunati s'incamminano al lavoro.