Scritta da: Domenico Caturano (Sam Schaytu)
in Poesie (Poesie personali)
Amore
Incanto sublime
versi significativi,
ormeggi nella mia anima
con mix aromatici di spezie naturali...
ove non esiste odio e rancore
ma semplicemente amore!
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Incanto sublime
versi significativi,
ormeggi nella mia anima
con mix aromatici di spezie naturali...
ove non esiste odio e rancore
ma semplicemente amore!
Guai a voi terra e mare che ospitate uomini e bestie,
donne fertili e sterili, stelle cadenti e sangue innocente.
I fiumi scendono con estrema violenza dalle montagne,
le frane aprono ferite profonde su volti umani e panorami.
I giorni sono pieni di tuoni e piogge calde piene di lacrime
di occhi aperti al cielo che lampeggia vomitando fumi neri.
Il tempo si allunga come i serpenti strisciando su prati verdi
colpendo con fruste di nervi viscidi le spalle di uomini violenti
che hanno calpestato tutti i civili codici dell'umana esistenza.
Gli animali non ubbidiscono più ai loro padroni né li seguono,
le donne incinte gridano avvolte in scialli di nuvole rossastre,
sull'orizzonte pieno di colori di fuoco l'Uomo Signore appare.
"Un angelo uscì e gridò a gran voce a colui che era sulla nube:
Getta la tua falce sulla terra e mieti: è giunta l'ora di mietere.
Un altro angelo che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò:
Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna.
Poi gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio e ne uscì sangue
fino al morso dei cavalli, per una distanza di duecento miglia".
L'Apocalisse vive in questo tempo, volteggia nell'aria e nelle case,
nei tribunali e negli occhi ardenti che guardano dall'alto in basso,
non si rispettano né vecchi, né bambini, né signore, né signorine.
Nelle strade si vive di droga, di furfanti, ladroni e molti falsi signori.
Siamo giunti alle porte della città terrestre che ormai puzza a sterco.
Siamo all'ultimo, scegliere: vivere per essere veri uomini o perire?
Quand'ero alunno delle elementari
ho avuto un solo grande maestro:
mi educò con amore e resposabilità
per lunghi, per me corti, cinque anni.
Ricordatevi - diceva piano e spesso-
due cose importanti nella vostra vita:
boschi e fiumi vanno puliti come casa
altrimenti il fuoco brucerà il bel bosco
e l'acqua distruggerà i raccolti e la vita.
Gli regalavo fasci di fili verdi di ginestra
che lui seccava appesi al filo in cantina
per poi agganciare i tralci delle sue viti
al tempo giusto dirigendosi in collina.
Era un uomo buono ricco di sentimenti,
mi teneva al primo banco sulla destra.
Sapeva che amavo gli uccelli e i boschi
che passeggiavo solo in cerca di funghi
e legna secca che serviva in inverno.
Grande educatore e per me gran signore
che tutti chiamavamo maestro Dangoia.
Ogni fine mese mi inviava solo alla posta
per prendergli la busta della sua pensione.
Mi educò a studiare e saper sopportare
la povertà e il triste amaro dopoguerra:
le cose buone e quelle brutte maturano
tutti coloro che apprendono a essere uomo.
Un tenue raggio di sole di fine autunno
carezza i bei riccioli biondi di una bimba
seduta nel suo giardino mentre osserva
la sua bella bambola vestita di azzurro.
Parla da sola con la sua muta bella bambola
che apre e chiude gli occhi quando la carezza
per metterla in piedi sotto un albero di alloro
che ogni tanto fa cadere danzando una foglia.
Foglia appassita che bacia soave l'erbetta verde
cadendo quasi in silenzio ondeggiando nell'aria.
La bimba la raccoglie e la offre alla sua bambola
che apre gli occhi e la ringrazia senza parlare.
L'albero osserva attento il dialogo silenzioso
della foglia, della bambola e della dolce bimba.
Il cielo si riflette negli occhi azzurri delle due:
l'innocenza resta il grande miracolo della vita!
Abbiamo aperto gli cchi anche in questo mese di gennaio
in attesa che cada la neve per riempirci di messaggi nuovi
racchiusi in grandi e lievi fiocchi di neve caduta dal cielo.
La notte si succede al giorno, il sole alla luna e alle stelle,
le sirene delle ambulanze ai miagolii dei gatti nella notte,
ma la bianca neve non cade ancora su questa nostra terra.
Aspetteremo ancora un poco, l'inverno è appena iniziato,
il freddo è ancora fermo e dorme nei lontani iglò del nord
mentre noi a sud prendiamo ancora il sole sulle spiagge.
L'ansia dell'inverno che dovrebbe scatenare le tempeste
che portiamo dentro gli occhi è rimasta un sogno infantile
quando la neve cadeva sulle nostre mani piene di sogni.
Abbiamo abbracciato l'anno nuovo insieme a Babbo Natale,
il colore bianco e rosso ha fatto sbocciare delle grandi rose,
ma noi uomini aspettiamo la neve per lavare terra e cielo.
Ho passeggiato d'estate sotto un lungo corridoio d'ombra
che i pioppi in fila mi regalavano nel mio lungo pomeriggio:
ammiravo, nascosto dietro rovi, i cormorani che pescavano
nel fiume lento che scendeva silenzioso e solenne al mare.
Nascondevo nei miei occhi il colore del giorno al tramonto
che durava poco nel vasto orizzonte che inghiottiva il sole
mentre la tavolozza dei colori si nascondeva nei miei occhi
insieme agli aromi e suoni che annunziavano la nuova notte.
Il passeggio durava ore ascoltando il richiamo degli uccelli
con voci e note di una sinfonia animale con messaggi corti
ma pieni di amore e di allegria contenti di far ritorno al nido
o sui tanti rami per ascoltare il silenzio misterioso della notte.
La luce del tramonto vacilla sui colori che lenti si inabissano
aprendo uno spiraglio alla notte che spinge la porta del tempo
per far riposare tranquilli gli uomini allo spuntare di molte stelle.
I tramonti sono i musei senza porta dei misteriosi colori di Dio.
La tua assenza
è un dolore
costante che
rovista la mia anima,
i miei equilibri,
le mie emozioni.
Mentre cammino
il pensiero di te
m'avvolge
e acceca
le mie orbite
imprigionate
dall'immagine
tua
che attanaglia
ogni istante di vita,
fino a quando ho luce
di te, delle tue labbra
sulle mie!
Carissimi juventini
esultate quanto ve pare...
noi siam spettatori
restiam a guardare...
anche se perdiamo
non usiamo atti di discriminazione,
mentre voi usate complotti
come un film d'azione!
Viviamo nello stesso mondo,
seppur senza sfondo...
perché esiste odio
in questa società
che uccide senza pietà!
Accettiamo la sconfitta
vi aspettiamo al ritorno,
adorneremo un bel forno
altro che vesuvio...
Callejon, Mertens e Milik
si inchineranno alla platea
con doppiette e rigorini...
babà', pizza e mozzarella
mentre voi, vi perderete nella nebbia!
Eri lì seduta
con la tua eleganza astuta,
bella da morire
ascoltavo il canto delle tue ire...
Seducente passione
tinteggiavi il mio cuore
non sentivo più dolore,
ma un soffice odore
che proveniva dalle tue emozioni!
Fatale sobrietà
il tuo sguardo ammirevole
e non ingannevole,
oceano immenso
luce accecante
che mi colpiva all'istante!
Diamante puro
dalla cui lucentezza
brillava lassù nel cielo
avvolgendo l'aurora
che a tutt'or la implora.
Innato fiore
i tuoi petali erano divini
con profumi assassini
ormeggiavano nella mia mente
stregandomi interiormente...
Verso l'infinito ti seguirò
planando tra le costellazioni dell'universo,
ed esternandoti ogni mio verso
in ogni candido e dolce intrigo.
Sempre a puntare il dito
per fortuna non amo l'infradito...
questa società è allo sbando
ama tanto il vaneggiando,
è una tempesta imperfetta
si accinge sulla terra con tanta fretta
a volte fa cilecca
altre volte le becca
mazzate all infinito da guerriglie senza rito.
Quanti alibi inventati...
seppur affiatati
in questo mondo di coltelli affilati
che distruggono dignità
con tanta ostilità!