Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Rimarremo tra l'immagine e il reale
in questa catena di leggerezza umana.
Giochiamo allegramente con la vita
masticando fumo di sigarette.

Le aquile non sono uccelli comuni
nei cieli con nuvole di noi uomini.
Forse solo il nostro cane potrà dirci
se siamo fedeli ai nostri sogni avuti.

Cerchiamo di saltare come le gazzelle
di volare con gli uccelli dei nostri boschi
di andare con le farfalle sui prati in fiore
così saremo uomini in pieno splendore.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Cosa vedi nel mese di Novembre?
    Colori volare nel cielo di perla,
    funghi nei prati verdi della notte,
    pittori venuti da ombre lontane
    gettando colori su terra verginale.

    Camminano fate e nuvole al tramonto,
    le ninfe del nuovo bosco bisbigliano
    allegre bagnandosi nella fitta nebbia.
    I folletti giocano con i vecchi tronchi
    gli uccelli seguono la loro rotta.

    L'aratro apre ferite nella terra aperta
    qualcuno prega gettando la semente
    gli ultimi fiori si aprono al sole
    una pernice cade morta al suolo.
    Cosa senti nel mese di Novembre?

    Una musica dolce di mille note
    un grido di animali solitari
    una pioggia che cade dolcemente
    un passo lento di uomini stanchi
    in cerca di riposo e un rimpianto.

    Novembre pieno di caldi colori
    mese ricco di mille suoni.
    Novembre pieno di crisantemi
    mese di intimi silenzi e misteri.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Ti ho dato un fiore in pieno inverno
      rosso di tramonto africano che tu ami.
      Vivrai di vento con il sapore di sole
      al suono e ritmo di musica tropicale.

      È nata la speranza in questo mattino
      vestito di sorrisi di bimbi e moribondi.
      Sei l'infermiera del corpo e dell'anima
      di chi ha il cielo già nei suoi occhi.

      Ti ho comprato un fiore in pieno inverno
      per coprire dolori, ferite e intimi desideri.
      Gli anni è meglio viverli senza calendario
      contandoli solo con con le dita dell'anima.

      Non ti basteranno le nostre dita delle mani
      per contare la vissuta nostalgia del tempo
      nascosta nel tuo cuore e di quelli che ami.
      Il compleanno si vive senza un calendario.

      Gli anni nascondili negli occhi e nelle vene
      dove tutti potranno leggere la tua vita:
      albe, fiori, sorrisi, lacrime e tramonti.
      Il pendolo del cuore rintocca solo se ami.
      Composta lunedì 30 novembre 2015
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        Scritta da: Lucia Quarta
        in Poesie (Poesie personali)

        La pace di Natale

        Così ritorni ogni anno puntuale,
        sei il mio mese preferito.
        Ma lo sai il perché?
        Perché arriva Natale
        quello che aggiusta
        un po' i cuori duri.
        Quello che ci riunisce intorno
        ad una tavola, ci fa diventare più buoni.
        Quel rancore un po' si modera,
        chissà forse anche passerà del tutto.
        Ma alla fine sono questi i bei doni.
        Altro che i regali sotto l'albero,
        i regali fan felici i bambini.
        Il regalo per i grandi è solo l'armonia,
        quella che ricordo e che regnava
        in casa mia.
        Composta giovedì 1 dicembre 2016
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          in Poesie (Poesie personali)

          L'amore in letargo

          È l'inverno
          nel cuore mio
          rassegnarmi al
          pensiero che sei via!
          Non sono le mani
          a gelare, nemmeno le gote
          son rosse, le pallide mani
          che tremano dal freddo
          della tua distanza
          io non riscaldo!
          Cosa indosserò ora
          per scaldare il mio
          petto, nulla può
          se non la tua pelle
          sulla mia pelle,
          tu fonte di calore
          lo senti il cuore mio
          assiderato?
          Sole all'anima mia
          sei, osservo nei miei
          ricordi il tuo viso
          sembrano raggi di calore
          affievolire il mio corpo!
          Attendo il tuo ritorno
          mentre l'amore è in letargo
          io fuggo in un sogno!
          Ti amo!
          Composta giovedì 1 dicembre 2016
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Dipingevo in sogno quella sera
            su foglie giallastre d'autunno
            con un pennello con troppi colori.

            Sognavo i cavalli dell'Apocalisse
            in quei giorni bardati di furore.
            Vedevo ombre con piedi scalzi
            danzare al chiarore della luna.

            Un pipistrello scivolava nell'aria
            tessendo ragnatele intorno al lampione.
            Ero solo sul davanzale del tempo
            osservando la notte che avanzava
            mentre bruciavo fantasmi appena nati.

            Non si può vivere nella sera
            con occhi fissi su colori ardenti.
            La notte è fatta per maturare da soli
            le proprie allegrie e gli altrui dolori.

            Quella notte non dipingevo su foglie:
            il pennello non accettava più i miei timori
            depositati su tavolozza senza colori.
            Composta lunedì 30 novembre 2015
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Arriva l'autunno anche nel mio cuore
              con foglie cariche di troppo sole.
              È finito il silenzio della piccola città
              con cani randagi in cerca dei padroni.

              Arriva l'autunno anche nel tuo cuore
              senza rimpianti per le spiagge vuote
              montagne incendiate dai nostri fuochi
              ricordi rimasti di uno sguardo d'amore.

              Il sole ha ucciso gli echi dei sentimenti
              nei mesi estivi di leggerezze collettive.
              Nelle strade restano le ombre dei turisti
              insieme a giocattoli con poca vita.

              Arriva l'autunno anche nel nostro cuore
              con un fiore di plastica all'occhiello
              una musica classica in lontananza
              un balcone con un pizzico di tristezza.
              Composta lunedì 30 novembre 2015
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)

                Autunno

                È arrivato il freddo insieme alle foglie secche
                cadute a terra mentre giocano con il vento.
                Il cane abbaia dietro a un mulinello d'aria,
                un vecchietto s'inchina forte sul suo bastone
                dirigendosi al portone che lo accoglie contento.

                Siamo entrati in autunno vestito di mille sfumature
                quando gli alberi si trasformano allegri da arlecchini
                per entrare nel teatro umano pieni di gioia e allegria.
                I boschi sono gallerie d'arte con tavolozze ardenti
                di colori senza uguali che i pittori imitano a stento.

                È il nostro autunno di umani dolori e umori nascosti
                in foglie leggere che danzano il valzer proprio del tempo.
                La musica è il fruscio della luce che penetra silenziosa
                in occhi incantati su tavolozza di colori all'orizzonte.
                È arrivato il tempo di meditare sulla vita e sulla morte.
                Composta lunedì 10 ottobre 2016
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                  Scritta da: Cetty Cannatella
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il bambino e il kamikaze

                  E mentre tu uccidi per un Dio che non conosco,
                  io ti guardo e mi confondo.
                  Sono un bimbo e certe cose ancora non le so
                  ho ancora sulle guance i baci di mia madre,
                  il calore e la forza delle braccia di mio padre.
                  Perché per il tuo Dio combatti e uccidi?
                  Ora sono sulla strada impolverata,
                  pieno di paura guardo gli orrori delle armi,
                  e tu riverso a terra
                  ti sei tolto la vita riempiendo il tuo corpo di dinamite.
                  Io di colpo ho perso la mia infanzia.
                  Ho ancora strette le braccia calde di mio padre,
                  che proteggendo il mio corpo,
                  è qui immobile e non potrà più spiegarmi il perché.
                  Composta sabato 24 gennaio 2015
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