Poesie personali


Scritta da: Domi11393
in Poesie (Poesie personali)

Senza

Quel vuoto che hai lasciato
da quando, tu, non ci sei,
amor, non s'è colmato

Passano giorni ma senza
il dolce calor dei tuoi abbracci
ed il mondo si veste di grigio
tra le vie della città

Tu che tutto eri
m'hai qui lasciato inaridire
e questa sì inutil vita
prosegue piano

Avrei desiderio del tuo tocco
ma tu non ci sei
ed il tuo ricordo
è tutto quel che resta.
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    Scritta da: Domi11393
    in Poesie (Poesie personali)
    Quanto tempo passato
    da quel lontano giorno
    in cui i nostri sguardi
    si sono incrociati. Dolci
    emozioni nascevano
    e prendevo un po' di te
    nel suggello di quel bacio.

    Quanto ho desiderato che tu
    mi guardassi diversamente
    e stavo lì all'angolo, lontano,
    nell'attesa, si, del mio momento

    Esso è giunto ed è andato
    e di te almeno mi ricordo
    la sensazione di quando
    m'hai amato.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Adelina

      Una sbiadita istantanea la immortalava nella sua compostezza da bambina
      lunghi capelli neri raccolti in piccoli fermagli,
      un vestitino bianco a comprovare la purezza del suo animo

      nei grandi occhi verdi,
      i riflessi della sua terra,
      il dolore per il forzato distacco dal grembo materno

      genitrice premurosa,
      pronta a celare il suo dolore per mostrare ai figli un mondo migliore.
      Pronta ad affiancarli nel proprio cammino,
      per poi abbandonarsi al volere del destino.

      Donna anziana,
      con il volto solcato dagli eventi della vita
      i grandi occhi verdi, madidi di dolore,
      perennemente rivolti a quella immagine,
      al frutto del suo amore

      tra le mani una croce a cui affidare il suo tormento.

      Tra ricordi, figure, pensieri a ritroso
      trova spazio la luce
      l'eterno riposo.
      Composta sabato 26 novembre 2016
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        Scritta da: Mariella Mulas
        in Poesie (Poesie personali)
        Cantava voce
        il senso dell'amore,
        sussurrava labbro
        il senso della tenerezza,
        e guardava il sorriso.
        E s'innamorò...

        Ma divenne donna
        in un letto di celate spine,
        e consegnò, ignara, il primo
        suo sangue
        e il suo primo stupore.

        Passarono giorni e mesi e anni
        e l'amore divenne dolore,
        il canto pianto
        e il sussurro terrore.
        Ma ancora amò.

        Si abituò agli occhi chini,
        si abbandonò ai silenzi.
        Urlava troppo la gelida gelosia
        di quel compagno severo,
        e senza spensieratezza.

        Cercò parole, ricevette schiaffi,
        cercò sguardi ma ostili
        minacciarono la notte buia
        e la mattina dei passi intimiditi
        e obbligati alla solitudine.

        Bussava il suo cuore,
        voleva il suono del canto.
        sognava la dolcezza,
        supplicava la saggezza
        di un vivere in libertà.

        Trovò il coraggio
        in un giorno di maggio
        e confessò il suo disagio
        e per lasciare quegli occhi duri
        che bramavano senza amare.

        E fu decisa la condanna
        dalla mente possessiva.
        - No, resterai perché sei mia
        e sempre lo sarai... -
        E così impugnò il furore

        come sangue di dolore
        per un amore che non era amore
        ma solo logica malattia,
        negazione di una gelosa follia
        per una donna stanca che andava via.
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          Scritta da: Monica Cannatella
          in Poesie (Poesie personali)

          Vorrei

          Mi piacerebbe regalarti
          domani pieni di presenza.
          Nuvole soffici di certezze
          e un unico grande amore
          che conosca solo il lieto fine.
          Vorrei spianarti la strada,
          togliere via quei sassi su
          cui, tante volte, sei inciampata.
          E poi, poi vorrei cancellare
          i giorni "no" dal calendario
          del tuo cuore.
          Quelli per cui, ogni tanto,
          perdi i tuoi meravigliosi sorrisi.
          Composta martedì 25 ottobre 2016
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            in Poesie (Poesie personali)

            Donna oltraggiata

            Il tempo s'è fermato;
            ed io vivo respirando profondamente l'eterna Luce
            che mi proietta in un bel sogno,
            cara mamma.
            Il mondo qui è colorato
            dall'amor che scalda il cuore...
            Amore vero abbraccia il pensiero
            alimentando la mia nuova esistenza
            di fiori mai visti e di suoni meravigliosi...
            mai uditi prima.
            Sento vibrare nell'aria l'affetto e la dolcezza
            del buon Dio...
            che mi accompagna, mi accarezza,
            mi tiene fra le sue braccia poderose ed infinite;
            come infinito è il suo bene per noi.
            Adesso sono felice;
            nel regno dell'eterno splendore.
            Qui nessuno mai potrà più tormentare
            la mia fragile sensibilità.
            Nessuna lacrima verserò per il dolore provocato
            da chi amore non conobbe;
            da chi tanto m'ha odiata e che fin troppo io ho amato.
            Addio mamma mia dolce,
            non temere, sarò felice.
            Addio mamma adorata,
            vivrò nell'immensità del mare,
            nella spiaggia dorata,
            nel caldo tramonto,
            nel verde che abbaglia
            e che genera speranza:
            speranza per tutte le donne violate,
            oltraggiate, violentate.
            In te vivrò e mai t'abbandonerò.
            Composta venerdì 25 novembre 2016
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              Scritta da: Monica Cannatella
              in Poesie (Poesie personali)

              Ti porto con me

              Ti porto con me, oltre le colline di ciliegi
              e i campi di lillà.
              Indossa il tuo sorriso migliore
              e qualche goccia di felicità.
              Togli le scarpe ed i pensieri,
              lascia indietro quel che appartiene a ieri.
              Riempi le tasche di sogni e di stelle,
              indossa solo la tua pelle.
              Ti porto con me, in un mondo migliore,
              un mondo fatto solo d'amore.
              Composta lunedì 14 novembre 2016
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                Scritta da: Monica Cannatella
                in Poesie (Poesie personali)

                La voce dei ricordi

                E parlerai di me
                ma senza accorgerti
                che gli occhi tuoi
                brillano poco ormai.
                Ricorderai le sere
                dove c'eravamo solo noi,
                quando toccava a me
                risolvere i tuoi guai
                e piangerai.
                T'inventerei scuse
                un po' stupide
                e frasi timide come
                le lucciole.
                Sorriderai e
                prenderanno vita
                ancora gli occhi tuoi,
                quando ti perderai
                a pensare ai baci miei.
                Ma durerà solo un
                istante e sfiorirai
                e piangerai.
                Composta venerdì 25 novembre 2016
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