Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie personali)
Parole di te
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
Composta mercoledì 8 giugno 2016
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
Affondo nella
nebbia
sino a
non
trovarmi più.
Mangiafuoco sta alla cassa,
tiene i prezzi alti,
chi sgarra se ne pente,
se si accorge che non
balli come gli altri,
e che non segui il gregge,
ti dichiara pazzo;
quanti mangiafuoco delle balle,
ci sono in questo paese,
pronti a giudicare,
a bollare afuoco vivo,
a scartare,
a dire che sei una nullità,
che non hai dignità;
a segnarti come pazzo,
per buttarti giù;
paese fetente;
meno male che c'è anche della
brava gente,
spesso dimenticata,
costretta al silenzio,
che deve stare attenta,
in mezzo a tanti guai.
Prenditi cura del tuo sorriso,
abbraccia le tue gioie,
non lasciare che se ne vadano.
Cammina leggera,
cammina sui tuoi sogni,
libera di sperare,
libera di amare,
sì, libera,
perché sei nata così.
Canta e urla,
esplodi di felicità e contagia
ogni persona che ti sta accanto.
Sorridi con il cuore,
e dona lieta l'anima tua,
anche quando la vita
non ti dà la ragione di farlo.
Piove e
il suo fragore
scuote le fronde
degli alberi in fiore,
senza sosta
quelle gocce
fan le strade
melma o fango
il cantar della tempesta
han reso muti i suoni
degli uccelli in festa!
Maggio,
non ci dona il calore delle rose
le stagioni son ribelli
non si alternano
si confondono,
tutto è vano
in questi tempi
il caldo il freddo
si son alleati disperdendo
le nostre attese
quando al posto del calore
noi indossiamo il maglione!
Vedo stelle nascere
ma non morire mai,
vedo stelle che nascono e muoiono,
vedo stelle che muoiono
ancora prima di nascere.
Vedo come la gente vola col pensiero
vola con l'anima e con la volontà
di trovare un mondo migliore
vedo stelle che cadono
vedo stelle che bruciano
vedo stelle che appaion
o ma poi non si fanno più vedere
vedo gente che anima il proprio spirito con gioia e serenità
vedo stelle che brillano e brillano per sempre
vedo stelle che brillano e smettono di brillare
vedo stelle che mai hanno iniziato a brillare
e non si sa quando inizieranno
vedo gente che urla
gente che sussurra
gente che parla ma è come se fosse muta
gente che non hai mai parlato ma
ha un sacco di cose da dire.
Oggi mi sento forte e fragile
oggi mi sembra che tu sia troppo vicino
e lontanissimo
non misuro le distanze
ma le sento battere insieme al sangue
che pulsa nel corpo
ogni tua parola mi tormenta
e mi libera
ogni tuo respiro mi soffoca
e mi dà ossigeno
oggi la pioggia non sorprende l
a mia bocca arida
e il sole non sorge sotto le nubi
oggi non è un giorno qualunque
ma il primo della mia nuova vita
oggi ti ho scoperto sozzo e lurido
e poi trasparente come il cristallo
oggi non ho il cuore spezzato
e non tremo di paura
ma la tua ombra non mi dà tregua
e i tuoi passi indagano la mia mente
ti vorrei dormire insieme
e poi senza risveglio
gemere insieme a te fra le lenzuola
oggi ti desidero così forte
che ho spaccato il cielo
per farci passare un raggio di sole.
Fermarti un attimo,
riuscire a fermare
il tuo correre affannoso,
i tuoi casini quotidiani,
il volare come una cicala
da una situazione all'altra,
senza niente curarti degli altri;
fermarti,
una parola,
se solo tu ti fermassi un momento,
ad ascoltarmi,
a vedermi,
capendo chi ti vuole bene veramente,
fermarti,
fermarti,
ma tu corri via,
non ti curi di nessuno,
solo della tua libertà.
Effimero tempo
gioioso pensiero
attendo il momento
in un respiro d'amore.
Soffia vento selvaggio amico
adagiati sulle rive del tormento
attraversa i miei occhi
stringiti al mio petto
nella culla dell'animo
ardi come un canto malinconico
prevedibile è il pianto
sopportare l'assenza
che silenziosa vive ormai
nel mio umile cuore.
Passeggiando sui sentieri dell'ignoto,
fui sfiorato da un chiarore abbagliante,
non era un lampo
ne il raggio del sole,
erano occhi di una bellezza
indescrivibile!
Così smisi quel cammino
senza senso
rapito da uno sguardo immenso,
magnetico catturava
i miei sensi
mi fermai
nei paraggi di quel bosco
pensai fosse ahimè un miraggio
un sogno!
Erravo! Era lei una donna
di avvenenza, un sguardo
dalla grazia e di bellezza,
fui colpito così tanto
che rimasi per un tempo
fermo sulla soglia di quel sogno!
Chiesi: donna sei tu fatta di carne?
La purezza che emanava
era rara, mai vista nelle forme
la sua carne, il colore dei suoi occhi:
un oceano da scoprire,
e l'odore m'invadeva
come immerso nelle rose
nelle viole di un giardino!
Le sue mani io toccai
di latte il suo colore
lisce come il marmo
mi inebriavano d'amore!
Il sole nei capelli
boccoli d'orati
m'avvolgevano
col vento
e sulle labbra assaporai
le sue labbra vellutate
un bacio, un tocco,
per capire
che la donna
che incrociai
solcò il destino
che ignorai!