Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Spiriti morti

La strada è lì, cornice del cielo.
Si cammina sospesi,
cosa siamo noi, qui giù? Siamo.
La strada è lì, arrivati alla fine, è ancora inizio.
I piedi lasciano impronte? Apri gli occhi.
(...)
La strada è là. Si è più lontani, ma sempre in un qui.
Si è avvolti in sagome false, non sempre si potranno toccare.
Noi? Mai. Si appartiene a polvere. Spiriti morti.
Si è mai vissuti?
Silenziosamente.
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    Scritta da: GENNY CAIAZZO
    in Poesie (Poesie personali)

    L'invidia

    È un malessere personale
    non colpisce gli altri ma
    a chi la prova fa male,
    è un insoddisfazione un non accettarsi
    vuol dire non piacersi e non stimarsi,
    l'invidia
    uccide la propria autostima
    vittima del voler arrivare prima,
    non dando valore ai contenuti
    si ottengono solo sconfitte e rifiuti,
    è non credere in ciò che fai
    non crescere è migliorare mai,
    è alzare un muro per non passare
    dimostrando che non hai niente da dare,
    l'invidia
    è un profondo scompenso
    sterile e senza alcun senso,
    puntare il dito contro chi ha successo
    è conclamare il fallimento di se stesso,
    c'è posto per tutti rispettali ad uno ad uno
    perché se invidierai non sarai mai nessuno.
    Composta domenica 19 ottobre 1997
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      in Poesie (Poesie personali)
      In un baleno, sporgendomi
      dove l'acqua è più profonda
      ho sentito il tuo richiamo
      e non ho saputo resistere
      alla vanesia di pensarti,
      ho sciolto i capelli,
      e ho indossato i miei abiti leggeri
      la seta sulla pelle, scorreva
      come faranno le tue dita
      I miei passi incerti e il tuo destino
      da scrivere ancora
      Sono pronta ad averti
      senza farmi meraviglia dell'attesa
      e senza impiegare il tempo
      a toccare i pezzi di me che ancora mi fanno male
      posso continuare a muovermi scostante,
      al ritmo di sempre
      e intuire ogni tuo desiderio
      posso agire come se tu non esistessi
      e ritrovarmi a chiamare il tuo nome
      posso chiedere alla luna
      consiglio
      e non rispettare i suoi sussulti
      posso sottrarmi a questo fuoco
      e sapere che sarà sempre qui accanto a me
      posso annoiarmi a contare la sabbia
      ma non posso più fare a meno di te.
      Composta sabato 28 maggio 2016
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        Scritta da: MauriDora
        in Poesie (Poesie personali)

        Il vecchio che pensa

        I cieli azzurri diffondono la luce sul mondo,
        il mare riflette il colore del cielo
        e il suo suono incanta i cuori dei semplici,
        i monti orlano le pianure verdi e le nevi li rendono canditi,
        i fiumi impetuosi discendono le valli e placidi si buttano sui mari,
        scende la pioggia e musica l'aria bagnando la terra rendendola fresca,
        cade la neve e danza e gira e vola, fiocca, fiocca e silenziosa tace,
        tesse un ragno la sua tela che la rugiada bagna,
        cade una foglia su un fungo secco,
        sale la nebbia e cala la sera mentre la luna appare,
        si appoggia un vecchio sul suo bastone e pensa.
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          Il mio love

          Certo parlo per me, e
          non per tutti,
          ma l'amore
          per quel che mi concerne,
          è soprattutto,
          parlare,
          provare sentimenti,
          stare vicini,
          manifestare il bene reciproco;
          anche se adesso,
          il sociale, e la collettività,
          puntano solo al godimento,
          allo spasso,
          al divertimento,
          al consumismo sfrenato;
          e bisogna spettacolarizzare,
          mettersi in mostra,
          esibire in pubblico,
          il proprio status sentimentale.
          Per me, contano i sentimenti
          soprattutto.
          Composta venerdì 27 maggio 2016
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            in Poesie (Poesie personali)
            Voglio buttare il cadavere
            che giace nell'altra stanza.
            I suoi insetti hanno inseguito le mie membra
            senza sdegno né pudore.
            Voglio gettare il passato
            che tenta di annegare il mio presente,
            ma non getterò via te, che sei
            un varco spazio-temporale,
            un futuro che non è ancora,
            una dolcissima pena che mi fa sentire viva.
            Composta giovedì 26 maggio 2016
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              Scritta da: Tomaz Janezic
              in Poesie (Poesie personali)

              Uragano nero

              Uragano nero sfoglie le fronde
              petali calpestati ombre vagabonde
              baci salmastri dal mare rapiti
              occhi marmorei dal dolore tramortiti

              Il mistero di leone nero
              randagio senza corona fiero
              sforzo malvagio contro gli elementi
              uragano chi lo sfiorava colli denti
              scaglia i lampi nero furore
              spezza le idee come cristalli
              crolla le palme deliranti nel terrore
              urli soffocati sconfitti animali.
              Composta martedì 11 luglio 2006
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