Poesie personali


Scritta da: Ivan cuba
in Poesie (Poesie personali)
Lontano da me definirmi poeta,
lascio al prossimo valutare.
La mia scrittura sarà informe e indegna
per la lingua italiana, io misero narratore
di trame lungo il cammino della vita,
lungi da me definirmi autore nel modo
più assoluto, mai pronunciai
codesta bestemmia.
Semplice sognatore, ma almeno nel bene
o nel male il mio nome appare.
Composta giovedì 5 maggio 2016
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    Scritta da: Mariacarmela Scotti
    in Poesie (Poesie personali)

    La nostalgia di te

    Quando la nostalgia di te
    viene a farmi compagnia,
    mi parla di quel bacio rubato
    nel sottopassaggio della stazione,
    mi parla di quando mi guardi,
    e mi derubi nel pensiero,
    di quando sorridi,
    e mi salvi senza saperlo,
    ed anche se passano dei mesi,
    mi sorprendo sempre
    che ad ogni tua assenza,
    io di te,
    non riesco a viverne
    senza.
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      in Poesie (Poesie personali)

      L'oblio ci salva

      Nel nostro unico e irripetibile destino
      sono il guerriero che attraversa la città abbandonata.
      La cicatrice non fa la ferita,
      imperterrita la mente affonda nel balsamo della vita.
      Dimentica il trauma
      la mente non si ferma mai... abbracciala.
      Sono quella che guarda alla finestra
      nella casa del destino.
      Ci sono immagini aldilà del tempo
      che germogliano e si evolvono.
      Sono ora e non ho un tempo...
      non saranno le ferite a cambiare
      il lato segreto ed autentico dell'anima.
      Percorro l'universo tra i suoni e gli odori del mondo,
      nel profondo buio della notte,
      i sogni sono dita aperte che compaiono dal mare,
      ancore che mi portano
      a immergermi nella pratica realtà.
      Composta martedì 3 maggio 2016
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        in Poesie (Poesie personali)

        Il gioco fatale

        Quando i giochi vanno male
        io ripiego sulla morale,
        sarà pure per disegno fatale
        ma per l'esito letale
        divento ancor di più
        un misero mortale.
        Sono un giocatore nato
        perdente sol per fato
        ma ancor non mi raccapezzo
        se gli occhi addosso
        me li mettono quaggiù
        mi vengono di lassù
        o sono del solito belzebù.
        Con un poker di re servito
        una donna d'incastro...
        tutta nera di picche,
        di certo per ripicca,
        con una scala reale
        mi mandò gambe all'aria.
        Al tredici miliardario,
        ci pensò, invece,
        un uomo in giacca nera
        e con un gol fuori orario
        mi azzerò l'onorario.
        Ripiegai sul totogol,
        sui gol a grappoli
        ma per disegno divino
        il fatal destino
        mi sfilò il bottino...
        era l'unico otto
        ma l'ineluttabile sorte
        mi rifilò un fagotto
        e mi fece il cappotto.
        Adesso, di giochi in gioghi,
        la roulette insolvente,
        il blak jack insolente
        e la bolletta perdente
        mi fanno uscir di mente
        ma, per mia gran fortuna,
        l'anima mi richiama
        ed è la sua ispirata scrittura
        che infin mi rianima.
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