Poesie personali


Scritta da: Luigi Tobia
in Poesie (Poesie personali)

Dimmi che...

Dimmi che i silenzi
che mi circondano
altro non sono che deliri d'amore,
che la gioia
che assaporo giornalmente,
per averti distante,
non convince neanche il mio cuore.
Odiami allora,
amami, danzami dentro
e riempimi di te stessa
senza che nessuna tua goccia
venga perduta dalla mia follia.
Relegami negli antri più profondi
della tua solitudine e incatenami,
anelando invano un tuo sospiro.
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    Scritta da: Luigi Tobia
    in Poesie (Poesie personali)

    Delusione

    Non ci sono più sorrisi
    tra le stanche vetrine,
    opacizzate da fumetti umani,
    ma solo freddi manichini
    a mostrare le loro indecenze.
    Niente più desideri
    tra la gente sfiduciata,
    fuggitiva e distratta,
    che già da tempo
    attendeva l'ingresso agli acquari.
    Solo aride lische che
    mostrano ai passanti,
    ammalianti illusioni
    da permettere ai sogni,
    anche quelli irreali,
    che oltre quel vetro
    ogni tuo desiderio
    diventa reale.
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      Scritta da: Giovanna
      in Poesie (Poesie personali)

      Estate

      Semplicità in ogni gesto, in ogni parola...
      libertà di movimento sulla terra,
      ballando sull'erba bagnata e scivolosa,
      sotto la pioggia calda di giugno.
      Perfezione nel tempo e nei sensi...
      indistruttibile è l'aria del mare
      pregare al cielo con le mani incrociate,
      in questa giornata calda di giugno.
      Mistero della vita e della morte...
      purezza dei bambini con le guance rosse,
      giocando liberi in mezzo ai fiori
      mangiando le ciliege dolci di giugno.
      Composta mercoledì 27 aprile 2016
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        in Poesie (Poesie personali)
        Non ho rimpianti che mi tengano aggrappata a te
        non ho pensieri che mi riportino alla tua perversa avidità
        non ho niente, non è rimasto niente
        e anche se mi contorco per non fartelo sapere
        vorrei che la tua contraddizione non fosse vita
        vorrei che la tua pelle sentisse come la mia
        e so che non lo vuole fare
        e nei momenti più bui
        penso che non volevi farmi tutto questo male
        che nessuna poesia potrà mai esprimere
        che nessuna angoscia riuscirà a spiegare
        e ti vorrei diverso
        ma in fondo al mio cuore
        so che così, io non ti ho mai desiderato
        e alimentavo di pena la mia vita per sentirne il richiamo.
        Composta martedì 26 aprile 2016
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          Scritta da: GENNY CAIAZZO
          in Poesie (Poesie personali)

          Vite sbiadite

          Vite sbiadite vestite di peccato restano fallite,
          mentalità oscene rapite dall'odio confondono il bene,
          a poco a poco il mondo crolla
          e quel poco che resta si perde nella folla,
          i sogni finiscono, l'amore è represso
          c'è solo un caos di forte sesso,
          vite sbiadite per stupide voglie
          che cadono sterili come le foglie,
          troppe parole e mancate promesse
          le cose non cambiano restano le stesse,
          maschi illusi dai loro cervelli
          si credono uomini perché sono belli,
          donne che offrono il loro corpo
          inseguendo invano un futuro morto,
          gente che rimpiange storie diverse
          siedono ai tavoli con bande perverse,
          vite sbiadite verniciate di rosso
          politici e industriali ti sputano addosso,
          guerre e massacri, c'è rivoluzione
          promossa in prima serata dalla televisione,
          bambini spaventati davanti ai loro specchi
          si sentono stanchi, diventano vecchi,
          tacciono i sentimenti, cala la luce
          chi scherza col fuoco in cenere si riduce,
          cercate risposte domandandovi chi siete
          provate ad accettarvi e dopo saprete,
          ci saranno più empi ed anime sgradite
          ancora macerie e vite sbiadite.
          Composta martedì 5 gennaio 1999
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            Scritta da: ROBERTO POZZI
            in Poesie (Poesie personali)

            Le maschere dell'Olimpo

            Dall'alto del monte celestiale
            le partecipanti divinità ammiravano
            con sadico compiacimento viziato
            i segni dell'ultima sinistra tempesta
            che avevano scatenato tra i mortali.

            Cedendo alla diabolica tentazione
            di giocare con il destino degli umani,
            annoiati dei e narcisistici semidei
            avevano malauguratamente congiurato
            con l'invincibile distruttivo Fato.

            Abusando del loro divino potere
            per la loro infame sete di riconoscimento
            avevano dannato sfortunati esseri
            a rivivere l'inutile dolore in ulteriori
            terrificanti limbi emotivi.

            Se pure il nulla rimaneva immutato,
            il destino non era stato completamente cieco,
            un insignificante evento sarebbe sopraggiunto
            a colmare quell'inevitabile vuoto forzato.

            Splendidi raggi di sole avrebbero riscaldato
            i benevoli volti degli ignari innocenti,
            il cielo sarebbe ritornato al suo intenso azzurro
            costringendo le ignobili maschere dall'Olimpo
            a perennemente strisciare come indegni vermi
            nei loro stessi angoscianti inferni.
            Composta giovedì 28 aprile 2016
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              Scritta da: Rosarita De Martino
              in Poesie (Poesie personali)

              Preghiera a Maria

              Madre santa illumina
              con la luce del tuo amore
              le nostre tenebre interiori.
              Liberaci dalla trappola
              del permessivismo
              in cui cadiamo
              calpestando valori morali.
              Liberaci dall'individualismo
              che ci imprigiona
              nel nostro carcere interiore.
              È vero, madre,
              siamo diventati
              cristiani tiepidi,
              accettando compromessi
              con il potere.
              Conserviamo ancora
              nei nostri stanchi rituali
              formule di preghiera,
              ma non sappiamo più
              vivere di preghiera.
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                in Poesie (Poesie personali)
                Guarirai, vedrai.
                Forse già domani, forse.
                Il giorno che nasce
                e tu sarai stanca, come dopo una malattia.
                Domani forse, non sarai ad aspettare,
                ma guiderai tu il treno.
                Guarirai in una canzone,
                e la notte non saranno solo tenebre.
                Guarirai e scaccerai il demonio,
                vedrai, che la notte è vergine.
                Guarirai nello sguardo di un passante
                e le mani sono dolci carezze.
                Domattina forse, guarirai
                svegliandoti col sole negli occhi.
                Guarirai salutando un tramonto
                senza temere il buio.
                Guarirai senza nemmeno accorgerti,
                e vedrai, crederai nella vita.
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                  in Poesie (Poesie personali)
                  E se un tramonto d'estate,
                  ci facesse finalmente incontrare,
                  rimarrei per ore immobile a guardarti
                  bellissima negli occhi.
                  Perché non capirai mai,
                  che sei un quadro del quale
                  non ti stanchi mai.
                  E pure in silenzio,
                  perché la luna guardando il mare
                  la fa risplendere,
                  ed io ti voglio aiutare.
                  Che possiamo credere ancora nell'amore
                  forse il destino ci ha trovati soli
                  e ci fa restare uniti.
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