Poesie personali


Scritta da: Horion Enky
in Poesie (Poesie personali)

Vita mia cara amica

Ti sei nascosta dentro i miei passi,
confondendoti nelle impronte del passato,
l'inquietudine tradiva i ricordi,
troppo lontani per viverli nel presente.
Marosi i pensieri, smossi dall'increspar delle onde,
trascinati via come fine sabbia,
vanno a morir nel profondo dell'oblio
che l'anima fugge dal perfido tempo.
Non hai ali che nell'alto del cielo si lasciano portar dal vento,
incline ai dubbi, confusa ricerca del cuore,
tu vuoi sanare le cicatrici dell'amore
che chiuso dentro di una gabbia dorata, muore.
Non vi sarà pianto o riso a ridestar il sorriso spento,
quello che insegui lasciandoti trasportare dal vento,
il quale non cancella le orme degli errori del passato,
ma le ricopre solo di una patina accumulata
e fatta più delle volte di indifferenza e rancore.
Così te ne stai a rimirar chi ti può essere sembrato
un tempo il faro,
cercando di comprendere e farti illuminare dalla le luce
che illuminava il suo cammino,
ma cieca inciampi nelle ombre dei suoi errori.
Amica tu allunga le mani e aggrappati al tuo domani,
perché sarà solo esso a condurti dritta al tuo futuro,
fatto di gioie e i di dolori, ma questa è la vita.
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    Scritta da: Horion Enky
    in Poesie (Poesie personali)

    Senza storia

    Non c'è il tempo nelle gocce di memoria,
    nemmeno nei rumori senza storia,
    seppur gli uomini usino le armi
    per cercare la gloria.
    Brandelli di vita elevati a baluardi,
    da ninfe che in corteo seguono in silenzio
    Bacco ubriaco, supino sul carro degli dei.
    Piccoli pony calpestano aridi terreni,
    seguiti da umili muli, con gerle piene di pane
    che portano per sfamare sirene di mare,
    le quali lo scambiano con ostriche doloranti,
    ma con un cuore palpitante di perle.
    Batte il martello sui chiodi che uniscono le croci,
    steccati dividono gli uomini per colore e idee,
    la fede si perde sotto il cappello di un uomo,
    nascondendo i soldi agli occhi del sole.
    Musici lucidano i loro ottoni,
    prima di incamminarsi sui campi di battaglia,
    la spada e la lancia s'incrociano,
    per rubare il sangue a chi dalla malasorte
    diventa debole e si consegna alla morte.
    Il treno del tempo porta alla stazione,
    dove si aprono le porte per l'infinito,
    forse tutto questo è solo un sogno proibito,
    eppur anche se tutto sembra restare fermo,
    la vita tra le emozioni si va muovendo.
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      Scritta da: Horion Enky
      in Poesie (Poesie personali)

      Consutudine

      Ogni giorno con il cuore,
      viviamo sogni che la nostra anima proietta alla mente.
      Un cuore che vive d'amore e della sua energia,
      alimento essenziale di tutti noi.
      Irrinunciabile anche per coloro che lo discreditano,
      perché amare, spesso è sofferenza e dolore.
      L'amore non è fatto di monotonia o di quotidiana calma,
      ma è dove dai tutto te stesso,
      lottando ogni giorno per mantenerlo vivo.
      Perché nella consuetudine e darlo per scontato,
      l'amore muore.
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        Scritta da: Alido Ramacciani
        in Poesie (Poesie personali)

        Carcere

        File di cancelli stridenti
        un labirinto di crac
        si perdeva il filo di Arianna
        si perdeva il filo delle vite
        storie non storie
        impossibilità perdita di controllo
        realtà, menzogna, confusione
        brandelli di dolore
        punizione, follia della pena
        l'uomo solo, cella liscia
        suicidio omicidio
        stagnava nell'aria
        sangue e botte
        ascoltavo "tenebre"
        qualcosa che ci apparteneva
        nati male
        nati lontano
        nati nelle cosche
        le mura, le sbarre
        l'uomo blindato
        conteneva il lato oscuro della mente
        nelle punte, sfioravo quelle realtà
        un rapido sguardo
        prescrizioni
        è ciò che posso
        quasi ti scusavi
        se potete
        fugate con la mente il carcere
        protetta non protetta varcavi i cancelli
        chiusa in un lieve dolore
        stavi al gioco
        le grate non permettevano
        carcere
        per caso ci incontrasti
        lo sguardo dell'amore della gioventù
        lacrime di pioggia
        non potevi dirgli che soffrivi
        lacrime di tenerezza
        poteva darti solo una breve luce
        era dell'altra
        e il tuo cavaliere era del vento
        solo aria tra le mani
        carcere
        lacrime di resistenza che non piangevi
        tutto procede anche nel carcere
        un altro giro di danza
        un altro reclamavi
        prima che sia tardi.
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          in Poesie (Poesie personali)
          Tutto quello che mi ha schiacciato a terra
          tutto ciò che mi ha resa fragile e sola
          getto nel mondo
          scaglio contro il cielo
          perché lo prenda e lo conservi
          per dei giorni buoni
          quelli in cui il tuo ricordo
          non sarà una zavorra di pece
          ma un sorriso da regalare ad un passante.
          Attendo quel tempo
          mentre la mia anima si muove lenta
          piena di cicatrici e dolore
          aspetto con l'ansia dell'amante
          con la dolcezza di una madre
          e con il terrore del soldato.
          Composta sabato 23 aprile 2016
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            Scritta da: Luigi
            in Poesie (Poesie personali)

            Dono

            Che sia dono
            il tempo chiamato
            - sofferenza,
            dove i tuoi occhi
            sono valore colmo di vita.
            Fossi io a dar il colore
            rosso che dona amore
            sulla tua bocca.
            Le nostre notti vissute
            svegli a guardar le stelle,
            le contavamo una ad una...
            omaggiandone bellezza ad ognuna
            con il nome dei fiori
            come fossero di rose rare.
            Io abbracciando il tuo grembo,
            armonioso, ansioso
            dell'attesa infinita,
            continuavo a baciarti,
            i tuoi occhi erano arrossati, stanchi
            ma aspettavamo l'alba
            che tu amavi.
            Composta sabato 23 aprile 2016
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              Scritta da: Antonia
              in Poesie (Poesie personali)

              Folle vita mia

              Dove sta andando
              il mondo immenso
              che Dio ci ha dato
              che fine ha fatto
              il nostro orgoglio
              d'essere parte
              di una natura
              madre e sorella
              pur sempre bella.
              La calpestiamo
              la rifiutiamo
              per una strada
              che porta al nulla
              dove i motori
              fan da padroni
              lasciando indietro
              polveri e rombi
              indifferenti alla follia
              che lentamente
              con sé ci porta
              al fallimento
              dell'esistenza.
              No, non restiamo
              gretti e impotenti
              l'aria è di tutti
              e ci appartiene
              almeno un soffio
              in pace e insieme.
              Padre supremo
              noi siamo uomini
              siam qui a pregarti
              di darci un segno
              perché vogliamo
              vivere ancora
              nel nostro mondo
              nella natura
              che hai creato
              con le tue mani
              e con il cuore
              facci sperare
              o mio Signore.
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