Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

Il lungo cammino per la normalità

È difficile essere normali in questo sociale,
quando sei adolescente, non desideri
essere normale,
vuoi distinguerti, emergere,
essere qualcuno, diverso;
a volte lo sei davvero,
ma se come me,
finisci all'igiene mentale,
rimani segnato per tutta la vita,
resti anormale per sempre;
puoi lottare e fare il doppio,
puoi essere un artista,
un creativo,
avere talento,
ma resti sempre un pazzo,
per i più,
la gente ipocrita,
i pecoroni,
i beceri,
i cretini e i peggiori,
che prevalgono sempre.
È difficilissimo tornare normali, per
Noi della salute mentale,
devi dimostrare il doppio,
non solo che non sei spastico,
ma anche che sei abile,
capace,
e tutti si stupiscono,
e non ci credono,
e gli idioti,
contiuano
a cagarti addosso.
È difficile il cammino
Per la normalità.
Composta mercoledì 20 aprile 2016
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    Scritta da: Stefania Del Grande
    in Poesie (Poesie personali)

    Voce di cane

    Voce di cane.
    Mi giunse una voce umana,
    è la vita pensai,
    mi destai dal male delle mie ossa,
    ma era solo l'infrangersi del vento,
    aveva scompigliato gli alberi
    nelle fronde fitte e massicce di un abbraccio comune.
    Mi aveva lasciata ciondolare come catena,
    appesa nella brodaglia del seme
    e della bava come bozzolo di farfalla in attesa di nascita.
    Avrebbe reciso le ali,
    senza alcuna pietà
    qualora in vigore avessi osato un volo.
    Nessun valore di ascolto,
    ma solo un rimodellarsi a sua misura dentro ogni male della carne.
    Lo vedevo ruggire, mai ridimensionato,
    ma empio della sua spada,
    mossa dagli istinti di cane.
    Mi giunse una voce umana,
    è la vita pensai,
    mi destai dal male delle mie ossa,
    ma era solo pioggia,
    nevrotico canto di rinascita,
    pioggia con voce di tintinnio mortale.
    Ero ruggine sulle mie gambe stanche,
    ronzio, sterco, corazza,
    lui ape a succhiarne la linfa.
    Voce di cane fece vedere i suoi denti
    l'autunno scese senza spiragli,
    chiuse le tende della sua stanza,
    ciechi rimasero i miei occhi,
    tutto giunse ad annunciare il mio castigo.
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      Scritta da: Sandra Piogia
      in Poesie (Poesie personali)
      Io sono terra tra cielo e mare
      dove il pensiero non ha confini
      dove libera è l'aurora da fragili sospiri
      sono alba che sfiora il sole
      mentre assonnato saluta la luna
      sono tramonto di fresca sera
      mentre la luce muore dietro a una duna
      e sono voce di vento
      che cerca il cuore per farsi ascoltare
      e soffio sui fogli del tempo
      nuvole leggere
      dove poter riposare.
      Composta sabato 19 settembre 2015
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        Scritta da: Michele Gentile
        in Poesie (Poesie personali)

        Nomenclatura di un tramonto

        L'orpello di una lacrima
        contempla sorrisi
        ancor più vani.
        Forse acerba è la luna,
        giovane il mio volto
        in questa stanza
        di impetuosi echi.
        È solo l'inverno a parlare
        a fidarsi di me,
        lontane distese di attimi
        mentre il cielo si arrende
        all'infinita agonia.
        Fra i rami vermigli
        l'impazienza della sera,
        dalla riva immutata
        pagine di poesia,
        orizzonti immortali
        e ritrovo la mia canzone.
        Composta martedì 19 aprile 2016
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