Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Una fila di cipressi silenziosi
s’innalza nell’inoltrato tramonto.
L’ultima passerotto vola al suo nido
portandosi nel becco la notte.

È l’ora dei colori forti
quando gli occhi viaggiano
nella tranquillità del cuore
inabissandosi nella pace.

Svanisce lentamente la luce
sparendo con gli uccelli
dietro foglie di alberi secolari:
solo si sente il fruscio delle ombre.

Ê questo il tramonto autunnale
racchiuso in mani tremanti
di un anziano senza nome
ma ricco di aurore e speranze.

Camminano silenziosi e insieme
i cipressi, l’anziano e il tramonto.
Resta solo una voce che canta
nel rosso acceso dell’orizzonte.
Composta mercoledì 30 settembre 2015
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Aspettiamo l'anno della grazia
    con la faccia rivolta in alto,
    le mani dipinte di bianco,
    il fianco trafitto di speranza.

    Camminiamo curvi sotto il sole
    con la solitudine negli occhi.
    La tristezza è rifatta amica
    nelle pupille del vagabondo.

    Arriverà il Cristo della croce
    sui marciapiedi delle città:
    sapremo riconoscerlo
    quando ci guarda senza parlare?

    Aspettiamo questa nuova pace
    del millennio della fede,
    quando i poveri saranno ricchi
    di aurore senza tramonti.
    Composta giovedì 31 marzo 2016
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Un fiore rosso chiama l'aurora
      da un balcone con ringhiera rotta.
      Un cane randagio guarda la strada
      aspettando un padrone nascosto.

      È un mattino senza rumori
      questa domenica del Signore.

      Una campana elettrica rintocca
      svegliando una colomba al sole.
      Una persiana si apre al giorno
      ripulendo i sogni della notte.

      È un mattino senza tristezza
      questa domenica d'amore.

      Il gatto nero da un muro diroccato
      aspetta il suo boccone di turno.
      Inizia nel silenzio un nuovo giorno
      questo vecchio e allegro mondo
      riflesso nella luna che si nasconde.
      Composta lunedì 29 febbraio 2016
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        I miei amici hanno bruciato l'ultima sigaretta
        in questo mattino d'agosto pieno di spari
        con in mano maschere ironiche poco umane.

        Gli uomini ballano con la propria ombra,
        bisbigliano sotto archi di pietre antiche,
        mentre la musica continua il suo ritmo
        seguendo il corteo di maschere amiche.

        Un cane randagio abbaia sotto un balcone,
        le ombre del giorno muoiono sotto il sole:
        solo una radio lontana accende il silenzio
        con note allegre del "concerto rosso".

        Spegnete anche voi l'ultimo mozzicone
        respirando l'eterna sapienza del mondo
        nascosta in un sorriso ancora innocente
        di un bambino che non conosce tramonti.

        Il giorno avanza racchiuso in una linea di luce
        accesa da mani tremolanti ma piene di speranza.
        Il povero girovago stende la mano al passante
        aspettando la morte sotto semaforo a colori.
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          Scritta da: Mariacarmela Scotti
          in Poesie (Poesie personali)

          De Anima

          Lei è così,
          fin da bambina
          non smette mai di sognare;
          è sempre stata immersa nel suo mondo,
          prova a vivere sorridendo
          anche quando ha una lacrima sul volto.
          Ama guardare il cielo
          e domandarsi di cosa è fatta la luna.
          Sì, lei è così,
          curiosa come nessuna,
          con i suoi sbalzi d'umore,
          sempre al di fuori dagli schemi.
          Spesso quando cade e si fa male,
          se la prende con me,
          rimproverandomi
          di non averla mai protetta.
          Ma anche se sbaglio
          nei suoi confronti,
          so che mi vuole sempre un gran bene.
          Questa è lei.
          La mia anima.
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Masaniello

            Eccomi,
            additato,
            accusato,
            sparlato,
            io il pazzo,
            e chi più ne ha, più ne metta;
            dei bastardi a parlarmi sulla schiena,
            che non capiscono
            e non ragionano,
            e allora vogliono solo coprire di fango;
            ed io,
            qua,
            pazzo e genio,
            poeta maledetto
            e ribelle,
            angelo nero o erudito,
            la mia vita,
            tra luce e ombre;
            tra chi mi capisce e chi no,
            questa vita senza pace.
            Composta mercoledì 6 aprile 2016
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              Scritta da: Aquilablu59
              in Poesie (Poesie personali)

              Il senso di noi

              Entrare l'uno nell'altro,
              riempirci, sommergerci di noi.
              In quell'incastro,
              che identifichiamo nell'amore.
              In una esperienza straordinaria,
              travolgente.
              In una dipendenza morbosa,
              assurda.
              Sentimenti intensi, tormentosi,
              ambivalenti, distruttivi.
              Ed è nella sofferenza che ci strutturiamo,
              dando un senso a noi stessi.
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