Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Magico inverno

Gli alberi sono puri, incontaminati, da ogni peccato
amano incondizionatamente, ogni essere umano
ogni animale che si muove, sulla terra, e che vola in cielo,

la foresta vibra a ogni respiro spirituale, c'è Dio tra di loro,
la luce sussurra parole di amore, che esce da ogni ramo,
cortecce poderose che il dono di luce invisibile è armonia,

l'intera umanità è la loro sposa, gli alberi dono a noi respiro di vita,
insieme con l'acqua, il sole, ogni seme che la terra produce,
noi siamo legati a tutto questo, in un abbraccio indissolubile.
Composta venerdì 5 febbraio 2016
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    Scritta da: Daniela Cesta
    in Poesie (Poesie personali)

    Sogno o realtà?

    Armonia malinconica che prende al tramonto
    avvolge lo spirito confuso, in questo tempo invernale
    e il silenzio parla con parole che scavano l'anima,

    l'amore non conosce il tempo,
    può essere un attimo, ma quell'attimo dona gioia alla vita intera
    i miei pensieri arrivano all'orizzonte lontano

    e risplendono con i tuoi, nel cielo sopra la terra,
    anime lontane che vibrano con la luce nel cuore
    splendono come stelle, sotto gli occhi di Dio,

    una casa sul lago sotto alberi altissimi
    tutto è leggiadro, molto amore dentro la casa
    rapisce il cuore per la felicità, la serenità, la gioia,

    che sprigiona come una luce splendente,
    ma non è di questo mondo.
    Composta mercoledì 3 febbraio 2016
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      Pensiero di febbraio

      Libero pensiero di febbraio,
      in questo tempo irreale fuori dal tempo

      con i pianeti allineati che brillano nel firmamento
      spunta la luna dal monte, magia dell'astro misterioso

      mentre sembra di camminare, tra le pagine del tempo
      è così prezioso ogni istante di vita, cullati dalle sensazioni

      con l'anima silenziosa, prigioniera dentro, noi stessi
      velata osserva il nostro cuore, palpitante d'amore.

      La brezza della sera, culla il nostro spirito confuso
      invisibile avvolge l'istante malinconico di riflessione.
      Composta lunedì 1 febbraio 2016
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Signore per te

        Il Signore è più forte del nostro peccato
        ognuno di noi è profeta della situazione del tempo
        in cui viviamo per gli occhi di Dio ogni persona è unica

        Nessuno in questa umanità, può fermare il Regno di Dio
        Questo firmamento appartiene a Gesù, solo per lui
        questo universo è stato creato!

        Me, voi, gli altri, abbiamo il dono d'amore da dare all'altro,
        per la grandezza del regno di Dio,
        Gesù è la nostra forza il male sconfiggeremo, sempre.
        Composta lunedì 1 febbraio 2016
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          Scritta da: Daniela Cesta
          in Poesie (Poesie personali)

          È solo l'inverno

          Vibra l'aria del crepuscolo invernale,
          come le note di un violino malinconico e solo,
          lontano nell'orizzonte poca luce, fosca,

          nel finire di un giorno invernale è come decadenza,
          declino, fine, morte, scomparsa, termine della luce,
          imbrunisce l'aria, il giorno scompare piano, nelle tenebre

          nell'affanno del cuore, nelle bruttezza o bellezza
          di tutte le cose del giorno o che opprimono noi,
          nella sensazione di freddo, di fame, di dolore

          ma questo è solo l'inverno.
          Composta venerdì 29 gennaio 2016
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            Scritta da: Daniela Cesta
            in Poesie (Poesie personali)

            Ghiaccio

            Il ghiaccio è l'identità della neve
            nel biancore dell'inverno, il gelo è puro
            come un bambino che nasce

            ma, il ghiaccio nel cuore è orribile,
            un cuore gelato è indifferente al dolore e all'amore,
            non produce lacrime che sono il tesoro dell'anima

            evitiamo di far entrare il ghiaccio nel nostro cuore,
            ma che sia la morbidezza, la compassione e la carità
            a guidare noi in questo tempo ambiguo,

            cristalli di ghiaccio nel ruscello silenzioso
            anche l'acqua sembra dormire tranquilla,
            non desidera mormorare, forse vuole sognare come tutti noi

            aspettando la primavera e la sua prorompente energia
            che sprigiona sfavillante luce.
            Composta lunedì 25 gennaio 2016
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              Scritta da: Daniela Cesta
              in Poesie (Poesie personali)

              Lui sta per tornare

              Siamo nell'apocalisse, ma non tutti credono,
              questo pianeta è quasi distrutto,
              mari e fiumi inquinati, siccità e uragani travolgenti,

              i ghiacciai si sciolgono, le temperature sono più calde,
              popoli che uccidono in nome di Dio!
              Popoli che fuggono da un continente all'altro!

              E la natura che diventa sempre più brutale!
              Sulla terra regna il terrore, stupri, violenze,
              stermini, genocidi, stragi, pedofilia,

              mercanti di organi, mercanti di bambini e donne,
              furti, ladrocinio, rapine, saccheggi,
              imbrogli, frode, truffa, speculazione,

              taglieggiamento, estorsione, malversazione
              contro i più deboli e i più miseri della terra!
              Noi cristiani siamo perseguitati e uccisi,

              ancora in questo tempo i cristiani sono sempre martiri!
              I cristiani sono odiati, rapiti, torturati, mutilati,
              in tutto il mondo! Gesù Cristo è odiato, deriso, schernito,

              tutto questo è scritto nell'apocalisse ed è quello che sta succedendo,
              ma... solo noi cristiani sappiamo che, Gesù Cristo tornerà
              molto presto sulla terra.

              Per questo motivo noi siamo tranquilli e gioiosi,
              nell'attesa di Lui.
              Composta sabato 23 gennaio 2016
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                in Poesie (Poesie personali)

                Io non lascio il posto

                Non ci sono più le parole di una volta.
                E la tv più in là me lo conferma.
                Non ci sono più neppure i sughi di una volta.
                Guardo il piatto di pasta
                che ho davanti.
                Il suo odore me lo conferma.
                E come me tutti lo dicono
                anche quelli ai tavoli vicini.
                Loro si,
                loro sono quelli di una volta.
                Io penso di non avere più le orecchie di una volta
                di due,
                tre volte fa.
                "Fra mezz'ora in piazza".
                Passa l'attivista in trattoria:
                "Tutti presenti, è tassativo".
                Lo dice il dito minaccioso.
                Io non ci sarò
                né col corpo né col pensiero.
                Neppure col dito sfoderato.
                Mi fingerò un inutile ubriaco
                col vino in pancia a fare da zavorra.
                Quanto all'inutile
                non è che debba fingere.
                Resterò qui,
                da solo a sonnecchiare
                mentre sorbisco quello che passa alla tv il solito canale nazionale.
                Le urla e i "bravo" ragliati fuori
                mi disturberanno,
                ma dovrò subire.
                Saranno in tanti.
                La parola per loro ancora tira.
                Li riconosco tutti dal loro vociare.
                È come quando giocano alle carte.
                Solo che adesso urlano compatti,
                sono un coro.
                Tutti per uno,
                che raramente è il migliore
                ma sa parlare.
                Come sempre illusi
                per poi
                dopo votato tornare fra i delusi.
                E come da destino
                e da esperienze del passato
                passeranno sempre per l'essere una massa di coglioni
                che non sa che cosa vuole
                davanti a chi sa esattamente cosa promettere,
                tutto,
                e cosa dopo dare,
                niente.
                Li aspetto qui
                tanto prima o poi verranno,
                dopo la piazza,
                a farsi uno spaghetto e molto vino,
                magari offerti dall'applaudito fuori.
                Di nuovo a urlare,
                ma ognuno per se.
                Allora lascerò la panca vuota,
                andrò io a fare il giro della piazza,
                in mezzo alle cartacce e alle bandiere
                diventate spazzatura.
                E potrò far sentire il mio di urlo.
                Quello dell'uomo solo,
                ma non al comando.
                Composta martedì 2 febbraio 2016
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