Poesie personali


Scritta da: Elena Gavioli
in Poesie (Poesie personali)

Il coraggio di una scelta

Nel mio sentire
si apriranno porte nuove
insperate potenzialità d'agire
nel mio sentire prenderò il coraggio
allentate le garanzie per gli altri
deciderò per me stessa
proverò il rischio?
Nel mio sentire
libera sarò
come un foglio trasportato
da un vento senza promesse
i miei limiti ho conosciuto
sarò più sicura nella mia insicurezza
meno sicura di ciò che gli altri pensano di me
più presente al mio essere presente
più forte nel dolce ascolto
di bisogni miei
rischierò la scelta?
Composta mercoledì 10 febbraio 2016
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    Scritta da: Luigi Berti
    in Poesie (Poesie personali)

    Dentro uno sguardo

    Regalami un raggio di sole che cerca la luna cedendo al tempo,
    portami dove le stelle incontrano il mare per farsi cullare,
    stringimi sempre più forte fuori dal sogno che non ha fine,
    cercami nel mio presente dove lo sguardo penetra il cuore.

    Labbra color di rosa lambiscono la pelle senza una posa,
    mani come di fata sfiorano la mente che s'è incantata,
    occhi color del cielo imprigionano lo sguardo dentro il suo ego,
    capelli onde del mare che senza uno scoglio non sanno stare.

    Leggi il mio pensiero che vaga leggero dentro il tuo sguardo,
    senti questo respiro convulso frenetico come uno spasmo,
    adocchia questo sorriso maschera di un volto che va capito,
    sprigiona quella parola che esce si in bocca ma il cuore tocca.
    Composta domenica 14 febbraio 2016
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      Scritta da: Riccardo Sanna
      in Poesie (Poesie personali)

      Tu, io, noi. E il mare...

      Pensateci bene, il mare è la nostra vita.
      Noi siamo la barca e lui la nostra quotidianità.
      Navighiamo in un mare blu e infinito quando stiamo bene,
      mentre il viaggio si fa più cupo e grigio
      quando i nostri giorni diventano uguali ai mari d'inverno.
      Spesso incontriamo mari d'amore
      ma se non guardiamo oltre l'orizzonte
      possono diventare impetuosi mari di guai.
      Esistono, anche, maremoti del cuore,
      con onde altissime a far girar la testa.
      Il mal di mare null'altro è
      che vivere in alto mare
      senza non sapere cosa fare.
      C'è poi un mare di fango
      o quel mare di merda
      a distruggere la sensibilità e la vita altrui.
      E ancora, un mare di gente
      che non sa più dove andare
      e quella gente di mare
      - la sera d'estate -
      a fare su e giù con un gelato in mano,
      spensierata e finalmente serena.
      Navighiamo in un immenso mare di speranza
      augurandoci non svanisca mai,
      ma attraversiamo mari di pensieri
      che proprio la fine non la vedono mai.
      Si viaggia su mari ad aspettare il tramonto,
      evitando i mari in tempesta.
      Incontriamo mari amari
      che non sanno più amare,
      mari profondi come sguardi persi
      e mari di cimiteri ormai persi
      dove soltanto i pesci e i versi vanno a cercare i dispersi.
      C'è, inoltre, maretta
      quando due onde non si parlano più.
      O quella dolcissima brezza marina,
      se invece l'aria accarezza la felicità.
      Tanta mareggiata ad amareggiare
      e tanta altra ancora a regalare entusiasmo.
      Siamo in alta marea
      nel momento in cui
      l'amore nuota e si scioglie nella passione del mare
      e in quella bassa bassa quando affoga giù nell'abisso del dolore.
      Navighiamo in un mare mosso,
      spesso lo facciamo senza neppure saperlo,
      perché abbiamo inconsciamente deciso
      di far diventare un porto di mare la nostra anima.
      Promettiamo mari e monti
      ben sapendo che stiamo giurando un mare di cazzate,
      mettendoci in mare senza biscotti
      e lasciando
      - pericolosamente -
      al menefreghismo la rotta del mare.
      Siamo specchi di mare,
      marinai su barche e barchette,
      lupi di mare,
      sognatori o figli di...
      mari di mani a ripetere gesti e costumi.
      Navighiamo, viaggiamo.
      Ci spogliamo del sale
      e col mare cerchiamo di colmare distanze di vuoti incolmabili,
      come i nodi del mare impossibili da disfare
      da raggiungere,
      o da percorrere.
      Siamo guardiani del faro ad illuminare il nostro mare.
      Un mare di gente in timida attesa.
      Quell'identica attesa che
      - spesso -
      libera alla perdita delle delle acque una vita nuova.
      Un mare nel mare a cercare l'amore
      che permetta di amare.
      Un mare di storie.
      Tu, io, noi.
      E il mare...
      Composta domenica 7 febbraio 2016
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        in Poesie (Poesie personali)
        E le mie mani come farfalle
        sul tuo volto asciugheranno
        le lacrime mute
        ed il silenzio dai mille suoni
        lo leggerò nei tuoi occhi
        e mentre camminiamo
        nella pioggia e nel tempo
        i ricordi svaniscono
        come le parole
        ed impronte che
        non lasciano traccia
        mi fermerò a guardare il mare
        come quel gabbiano
        posato sullo scoglio
        e aspetterò il tramonto.
        Composta lunedì 15 febbraio 2016
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          in Poesie (Poesie personali)

          Cronaca nera cronaca scura

          Leggo notizie tristi,
          ma poi ci penso bene.
          Le mie sono più tristi,
          ma non stanno sui giornali.
          Chissà perché.
          Sento parlare in tv.
          Tutti hanno le soluzioni,
          ma non per me.
          Chissà perché.
          Piego la testa in basso,
          la chino ai troppi re.
          Poi ci rifletto appena,
          e bastano due secondi
          perché mi senta urlare.
          Ed io lo so perché.
          Composta mercoledì 10 febbraio 2016
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            in Poesie (Poesie personali)

            Loro

            E il giorno dopo ridono,
            dopo che la notizia è stata data,
            che il caso è chiuso.
            Che "adesso tocca ad altri".
            E se qualcuno fa domande
            c'è sempre il libro delle scuse
            da dove prendere quella più adatta.
            E se le domande sono scomode,
            se i dubbi sono tanti
            si possono sempre difendere.
            E possono offendere.
            Sono loro i più forti.
            E poi,
            come da tradizione,
            sono quelli che
            "non si discutono".
            E il giorno dopo ridono,
            come il giorno prima.
            Come sempre.
            Composta mercoledì 10 febbraio 2016
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              in Poesie (Poesie personali)

              Due domande a J

              Mi viene da fare un conto strano
              uno di quelli che non tornano mai,
              pur dando mille risultati.
              Io mi domando ogni quanto ti penso
              e il risultato è "sempre".
              E se non ti penso
              basta un nulla,
              una parola sentita,
              una cosa anche appena notata
              o una ribellione della testa
              per ricordarmi che ti devo pensare.
              E tu quanto mi penserai?
              Quando?
              Una volta l'anno,
              magari il giorno che ti ricorda
              quando sono nato,
              o sotto le feste
              quando se non si è pazzi di allegria
              dobbiamo impazzire di tristezza.
              O quando devi tirare fuori l'odio?
              Oppure mai.
              Composta mercoledì 10 febbraio 2016
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                in Poesie (Poesie personali)

                All' amico G, andato

                Il tuo orgoglio,
                il racconto di quanto avevi fatto nella vita.
                La caduta e la riscossa.
                La visita a quel cantiere che sarebbe diventato la casa per tua figlia.
                Ed il parlare di lei
                di una ambiguità accettata
                e da difendere dagli altri
                e da una parte di te.
                Gli ulivi piantati da poco
                e lo stradello fra bosco e muri di sassi.
                La casa in cima al colle.
                Quella dei figli del ferroviere,
                diventati eredi alla morte di lui.
                L'acqua del vivaio
                coperta dalle foglie.
                Le mie foto fatte con gli occhi.
                Solo mie.
                Il ritorno alla piccola città.
                E quel darsi un appuntamento a poi
                che non avresti potuto rispettare.
                Fu l'ultima volta che vedemmo.
                Ciao.
                Composta venerdì 5 febbraio 2016
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  George & Dragon

                  In mezzo a tante voci che non sento
                  scambiamo in due quattro parole.
                  Io
                  con quello che per puro caso mi sta seduto accanto
                  con il suo bicchiere.
                  Anzi
                  è lui che parla a me,
                  almeno mi sembra di sentire.
                  Giusto così,
                  perché succede qualche sera.
                  Poi ci rifletto
                  e mi viene da pensare:
                  "Che cazzo dice, e proprio a me".
                  E magari
                  anche se da un po' non fa parola.
                  Penso
                  che forse è meglio sentire un signor qualcuno conosciuto in treno
                  e visto scendere dopo mezz'ora.
                  E a volte è pure troppo.
                  Qui
                  se parla solo uno
                  certo è per criticare,
                  se l'altro tace è solo perché non sente
                  o non vuol sentire.
                  Io sono sempre l'altro.
                  Ma gli basta poco per accontentarsi
                  al criticone,
                  giusto ogni tanto un cenno,
                  così per cortesia.
                  Io di certo so che non serve a niente criticare
                  e neppure l'ascoltare.
                  Gli anni insegnano come assentarsi dagli altri
                  e da te stesso,
                  e fare degli orecchi una barriera.
                  Così,
                  con lo sconosciuto il giorno in treno
                  e con l'ubriaco al pub di sera.
                  Composta martedì 2 febbraio 2016
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