Poesie personali


Scritta da: SABINO MUCCILLI
in Poesie (Poesie personali)

Acqua e foglia

Un giorno intero passato a guardar la pioggia,
ricordando un bacio
e un tempo d'acerbo amore,
fu ingrato quel tempo,
un travaglio sotto l'eterno cielo,
tutto restava fermo,
immobili paesaggi bagnati
nude sofferte vellutate sensazioni,
uccelli fermi sugli alberi
un'aria che a fatica si respirava,
cadevo!
sembrava un dolce cadere
nei precipizi delle memorie.
"Com'era sottile l'amore quel giorno"
aggrappata al senso dell'impotenza
si immergeva in torrenti di dolore
esplodeva in mille mutamenti,
profonde lacrime
ricordano quell'incontro perduto,
fu un tempo d'amore
un misero benvenuto dei miei occhi sui suoi occhi;
fra le foglie inzuppate sul marciapiede,
che sembrava sostituissero l'asfalto,
e un tappeto di nuvole nere
che buttava violente gocce
oscurando ogni particolare di quei momenti;
si scioglievano i capelli sotto la pioggia;
le poche parole dette
avevano il sazio sapore
della sorte ormai decisa.
Non so chi eravamo in quel momento,
"una foglia o una goccia"
le foglie sull'asfalto non ricordano il loro colore
vivono tormentate dal tempo,
mutano cupe,
ingenue ed esauste
a loro non gli è dato il paradiso,
solo nebbiosi tormenti
un crudele sfiguramento
nella quiete grigia e umida del mancato universo,
le pazienti gocce
scolpiscono i loro visi
la loro pretesa innocenza,
fa sì, che l'acqua sia legge,
fa sì, che l'acqua costruisca proiettili
uccidendo labbra e braccia;
"come potevamo pretendere un bacio d'amore!"
se tutto veniva bagnato, lavato, gelato,
non vi era più calore,
l'acqua separava i corpi
con brutalità e disperazione
i sentimenti lieti affondavano tristi
nelle crepe agonizzanti dell'asfalto
dove così nera era la finzione.
non so se io ero l'acqua o la foglia
non so se tu eri l'acqua o la foglia.
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    Scritta da: Marilena Aiello
    in Poesie (Poesie personali)

    Cuore

    C'è un'unica fiamma
    e brucia un'unica volta.
    Le altre sono luci
    promesse di sogni
    speranze di fuochi
    riflessi di ricordi.

    Tu bruciasti la mia
    ed io mai la tua
    che già consumata
    cullavi d'inganno e
    alimentavi di me
    di lei, di un'altra,

    nell'illuso tentativo
    di inseguire un te stesso
    sempre giovane
    affamato d'amore
    assetato di vita
    splendente d'oro.

    Caduta dalla tua mano
    spenta d'ogni calore
    m'incamminai al buio
    delusa da un'alba
    tardiva tiepida sbiadita
    in un autunno perenne.

    Soffiai piano
    urlai forte
    cantai ad occhi chiusi
    piansi a cuore muto
    morii e risorsi.
    Nacqui da me.

    Impastai sentimenti
    scavando l'anima
    mi riempii di emozioni
    mi colorai di sensazioni
    mi consegnai al vento
    alla terra e al mare.

    Conchiglia che contiene
    che colma, che vuota
    che prende e perde.
    Conchiglia che vive e muore
    che racconta e tace
    e conserva, ancora, un cuore.
    Composta venerdì 26 febbraio 2016
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      Scritta da: ODIOSA
      in Poesie (Poesie personali)
      Succederà che nel sonno della notte
      griderò il tuo nome e cercherò la tua voce
      e il buio del silenzio
      si frantumerà nell'abisso dell'infinito.

      Succederà che al mio risveglio
      il cielo avrà spento tutte le sue stelle
      e le mie ali
      avranno perso tutte le loro piume.

      Succederà che volerai tanto in alto
      da non poter tornare
      ed io,
      scivolerò in quel mondo in cui
      non potrò più tenere la tua mano.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Una rondine non fa primavera!

        Vette imbiancate
        che si stagliano in un mare blu
        l'usignolo gorgheggia e sgambetta
        ancora implume,
        un camino che fuma
        una nuvola bianca si eleva,
        lenta, ieratica, eretta
        di un bio conclave
        il prato verde brilla di rugiada
        mentre un merlo ardito
        raspa arruffato la zolla appena arata
        e qualcosa si muove,
        il dono della terra, un invito
        che col becco estrae piano
        con cautela, è il suo pasto quotidiano
        un vermetto roseo gli attorciglia
        il becco quasi avesse capito che
        il suo percorso di vita fosse
        ormai finito!
        Una rondine tardiva e solitaria
        torna al suo nido ormai
        vuoto nel cascinale avito
        pensa con nostalgia la nidiata
        aviaria che petulante e assillante
        pigolava ma ormai volata
        in attesa del pasto di semi o insetti
        che imbeccava impastati con la bava.
        Ma il generale inverno è ormai alle porte
        restar ancora per lei è rischiar la sorte
        Decolla lanciando l'ultimo strido
        diretta a est al suo prossimo lido.
        Composta lunedì 22 febbraio 2016
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          Scritta da: guglielmo50
          in Poesie (Poesie personali)

          La libertà

          La libertà,
          non è vera libertà dell'essere,
          ma è il vuoto assoluto,
          o meglio l'inganno,
          di un vivere illuso.
          La libertà,
          resta lontana,
          prigioniera e serva,
          di un cieco sistema.
          La vera libertà,
          è il vivere libero,
          nella capacità di scegliere,
          come si vuole scegliere.
          La vera libertà,
          significa non avere,
          l'illusione di averla,
          ma essere padroni di se stessi.
          Composta lunedì 22 febbraio 2016
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            Scritta da: Sto Creando
            in Poesie (Poesie personali)
            Viene fuori
            la sera
            per mangiarmi
            malvagia
            avida
            non l'ho mai sfiorata
            ma è bellissima
            non l'ho mai sentita
            bisbigliare
            ma si era nascosta
            sotto il letto
            e adesso
            è affamata e si dimena
            e fa rumore sulle mie ossa

            saziati, dunque
            lacerami la pelle
            scava
            carne
            cruda
            sbrana ogni centimetro della mia anima
            bevi il mio amore liquido
            consumami e poi nasconditi ancora nella notte
            senza lasciare alcuna traccia
            o miei brandelli.

            E domani, all'alba
            farò fatica a riconoscermi
            e a ricordarti.
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              Scritta da: Alberto
              in Poesie (Poesie personali)

              Copilota

              Viaggia il pilota sulla sua vettura
              sentendosi come l'albatro in cielo
              guardando nuda la città senza velo
              solitudine tra freddo e calura.

              Il pilota ripensa al sogno vissuto
              nel silenzio sorge l'alba a levante
              sulla città che ancora è dormiente
              d'improvviso s'accorge dell'incompleto.

              Ecco! Arriva! La scena ha rapita
              il viaggio riprende, tutt'or'al suo posto
              il copilota! L'attesa è finita!

              Gli sorride senza dir parola alcuna
              parlare è rumore senza più gusto
              voci di due menti divengono una.

              Nessuna la meta, nessun'il programma
              tutto ha già senso nell'occhio felice
              traguardo non conta s'è il viaggio che piace
              fortezza ci diamo, nient'è più un dramma.

              Vibra il vento assieme alla cassa
              il fedele compagno non s'abbonda
              litiga, picchia... m'ancor prima perdona
              uniti contro uragan'e mambassa.

              Grazie fratello ché l viaggio accompagni
              grazie di tutto oh amico sincero
              grazie amore che m'hai tolto cordogli.

              Copilota addolcisce la salita
              copilota è il rapporto più vero
              copilota sulla strada della vita.
              Composta martedì 1 marzo 2016
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                Scritta da: Susanna Fabozzi
                in Poesie (Poesie personali)

                Urla il cuore

                Ci sono donne
                che col cuore fotografano
                l'immensità della vita
                e che con una lacrima
                fanno sbocciare le anime più gelide
                proiettando con uno sguardo
                l'immensità del loro amore.

                E poi ci sono donne
                schiave dell'altrui disonore,
                che affogano nella
                miseria umana.

                Fiori recisi,
                senza ruoli e valori...

                dove si nasconde
                un cuore che urla?
                Composta mercoledì 24 febbraio 2016
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