Poesie personali


Scritta da: V. Asevschi
in Poesie (Poesie personali)

Sogno

Sogno di frantumare l'archetipo di una arcaica illusione,
accatastata su falsi miti e immorali modelli della società,
dove prevale l'ignoranza, e la decadenza dell'individualizzazione,
dove ti convertono in un individuo senza principi e senza dignità.

Sogno di trasformare questa scuola decomposta,
questa fabbrica di servi obbedienti,
dove ti formano per diventare una vite in una macchina che lavora senza sosta,
dove non vivi ma sopravvivi stringendo i denti.

Sogno di rompere questa regressione di legame,
basta linee sulla mappa, frontiere e muri mentali,
bisogna progredire, uscire fuori dal letame
fermarsi e vedere, assaporare e vivere, noi non siamo immortali

sogno che il sogno non fosse una semplice fantasia,
sogno che il mondo prenda un'altra via.
Composta martedì 22 settembre 2015
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    Scritta da: MINO BELTRAMI
    in Poesie (Poesie personali)

    Giusi

    Perché sempre mi scuoti e il cuore mi percuoti
    se la tua grazia mi abbaglia e folle non comprendo
    dove sorge questo desiderio tra il sogno d'amore
    e tua sensual bellezza che attanaglia
    non di meno è il tuo sorriso e riso a farmi preda e catturarmi.
    Ma così non sarebbe se i tuoi occhi non fossero
    giorno e notte a cercarmi nelle stelle
    nei bagliori delle aurore a strali
    o nelle pietà e nei candori
    delle tue saline lievi piogge lacrimali.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Pagine di vergogna

      Pagine di vergogna
      scolpisce il tempo
      intenso fluttuare
      ancora sempre
      dietro traspare l'eco
      mamme bambini vecchi
      marciano inermi contro
      incontenibili chilometri
      verso presunti siti
      che si eleggono eletti
      di civiltà e di pace
      ma chiudono le porte
      di confini
      ed eleggono i muri.
      Balugino si scorge
      rompe il silenzio
      schiude le finestre di pensieri
      lascia intravedere lo spiraglio,
      trova vasi di sogni intirizziti
      l'anima delusa
      si spiazzano le insegne luminose
      nei labirinti delle congetture.
      Composta mercoledì 23 settembre 2015
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        Scritta da: Marilisa Menegatti
        in Poesie (Poesie personali)
        Diurno pensiero
        coerente baccano
        divori il desiderio
        distogli dal delirio.
        Suggelli un patto
        col dovere e col sostegno
        infierendo col suono della voce
        sussurro eterno dei miei sensi.
        Controlli un destino
        malamente affibbiato
        ipnotizzi il mio sguardo
        con occhi di diamante.
        Cancellando il passato
        sbriciolandolo nel tuo pugno
        invadi di tempeste
        quest'animo stanco.
        Brilli d'ambizione
        fermi gli istanti
        in brividi colmi
        di chiassosi silenzi.
        Composta lunedì 21 settembre 2015
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          Scritta da: Franco Lucii
          in Poesie (Poesie personali)

          Come quel rivolo

          Come un rivolo d'acqua versato
          io t'amo

          se lo guardi scorrere
          nel solco della terra,
          mi somiglia.

          Che non segue quel tratto
          per calcolo

          che le sponde liquide dei suoi fianchi
          alla terra si vanno mescolando

          e come resti puro nel suo moto.

          Come quel rivolo
          T'amo scorrendo
          e furibondo al tuo cuore mi mescolo.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Insoliti ignoti

            Duro mestiere
            il mestiere degli eroi.
            Quelli destinati a non morire mai,
            neppure dopo morti.
            Ad essere marmo scolpito
            in piedi in mezzo ai giardinetti,
            bersaglio di palloni e di piccioni,
            o nelle piazze
            in mezzo a traffico e bestemmie.
            Sporchi di fumi di modernità,
            graffiati da "ti amo"
            e cretinate nuove o vecchie.
            Oppure a stare appesi,
            diventati quadri,
            in una lunga galleria.
            Ad osservare gente un po' distratta
            che ne guarda uno ogni tanto
            giusto per dire che c'è stata.
            Un nome da citare
            il giorno di una ricorrenza.
            Magari messa su per fare un po' di folla.
            Per scriverci qualcosa sul giornale
            la mattina dopo.
            "Ieri lui c'era e parlò alla folla plaudente".
            Tenuti appena a mente sul momento
            per poterli raccontare da chi vuol farli stare per forza dalla parte giusta,
            cioè la sua.
            Ridotti a piccoli
            se sono stati grandi
            o fatti grandi
            anche se gente da niente.
            Usati per distrarre,
            per unire
            o per dividere.
            Tirati in ballo senza aver dato alcun permesso
            da gente che spesso neppure se li fila.
            Che attinge a piene mani dalla storia
            solo perché sa
            che non potranno mai smentire.
            Così va
            il dopo la fine degli eroi.
            Composta domenica 6 settembre 2015
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              in Poesie (Poesie personali)

              Ex uomo

              Avrei voluto essere il tuo uomo per sempre
              ed invece sono diventato "quello di sempre".
              L'uomo "come da documento",
              venuto a noia,
              appena sopportato,
              ma che non conviene lasciare.
              Il fidato di casa che quando torni è tutto a posto
              e quando parti è tutto pronto.
              Quello che non chiede niente
              ma accetta a testa china la mancia che gli metti in mano
              e con quella mano tesa accetta il rinnovo del contratto.
              Alle tue condizioni.
              Quello che ogni tanto va a comprarsi una carezza fuori,
              non perché una carezza gli basti
              ma solo perché è la prestazione che costa di meno.
              Pensavo di starti accanto,
              risolvere i tuoi problemi
              ma poi mi sono reso conto che per risolverli andavi risolta tu.
              Tu eri il problema.
              Ma questo me lo tengo dentro.
              Mentre tu non perdi l'occasione
              per buttare fuori,
              per dirlo a tutti che sono io un problema.
              Che mi tieni e mi mantieni.
              Perché sei buona,
              fai carità.
              E ne parli a chi a te crede per forza.
              Al tuo pubblico pagante perché da te appagato.
              E del resto che cosa potrebbe ribadire
              quello che ha smesso di essere qualcuno
              per diventare il tuo qualcosa.
              Qualcosa che vive per amarti e servirti,
              mentre tu hai continuato ad essere chi sei sempre stata,
              a fare tutto quello che hai sempre fatto,
              compreso il non amarmi.
              Composta giovedì 3 settembre 2015
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                in Poesie (Poesie personali)

                Da leggere da soli e dopo aver bevuto un po'

                Non è un aforisma,
                non è una poesia.
                È un consiglio che mi do per scritto.
                È vero,
                sarebbe da dare all'inizio,
                non quasi alla fine.
                Chi può o vuole chiuda gli occhi e torni indietro.
                Oppure faccia finta di aver letto una stupidità
                o di non aver letto.
                Composta sabato 5 settembre 2015
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