Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie personali)
Crepuscolo
Il sole tira fuori
ancora singhiozzi di luce
bevendo con la bocca
dal largo bicchiere del mare.
Composta lunedì 3 agosto 2015
Il sole tira fuori
ancora singhiozzi di luce
bevendo con la bocca
dal largo bicchiere del mare.
Il mare non impara,
lo mando alla lavagna
sempre, ogni santa volta,
purché rimanga e scriva
qualunque cosa voglia
ed io neanche parlo,
neppure sto a sgridarlo
ed ecco che ogni volta
che avvicina le mani
il gesso alla lavagna
comincia a fratturarsi,
a triturarsi e dopo
si sbuccia, si sfracella,
si sbriciola, si scrolla...
Non dando altro messaggio,
devo essere clemente
con questo strano alunno,
ma se poi mi ritorna
a seder dritto dritto
vuol dire che il dispetto
ce l'ha proprio nel sangue.
Non ci saranno applausi
per le onde, marionette,
e minuscole attrici
venute alla ribalta
a fare il fragoroso
ed ennesimo inchino.
Spettatore clemente,
io volevo applaudirle
a un passo dalla riva,
seduto in prima fila,
ma non c'era il motivo:
non avevo capito
che s'era recitato
talmente che è esteso
il blu palcoscenico.
Giovinezza s'annega
nella ruga di mare.
Chi sei tu che ti aggiri
con leggiadra stravaganza?
Una rondine non sei,
perché più mirabile è la tua altezza e velocità*.
La gazzella è lontana dal saper scalare tortuosi sentieri**
come solo tu sai fare.
Perla, perla, perla sei tu,
così preziosa da far fermare
colui che il nobil cuore
hai reso tu.
Lascio che le tue mani stringano le mie,
lascio che piano piano mi accarezzino.
La pelle tua profuma di te,
il cercarsi risveglia in te emozioni sopite che cercano le mie,
le hai per troppo tempo lasciate chiuse in te.
Con un sorriso che ti ho rapito le hai sentite risvegliarsi
hai sentito lo stomaco chiudersi,
il cuore battere
non chiedevi nulla a parte me
e sei tornato ad amare con me.
Ti senti sincero tanto da parlarmi di te,
tu sempre restio ad aprirti parli di te,
ritorni ad amare e lo fai con me,
ti perdi nel mio sguardo per sapere che sei a casa.
Sei come il sole che cerca la sua luna, poi arriva un'eclissi e la fa sua,
vuoi vivermi per come sono
pensare che sia per sempre.
Resta dentro me e non sentirti stretto mai,
io credo che nell'amore il tempo che passa è il danno peggiore,
ma lascio le tue mani scorrere piano sulla pelle mia.
Che questo tornare ad amare risvegli i nostri sensi
basta poco per far diventare importante, tornare ad ascoltare le emozioni.
L'amore è aver cura delle emozioni per non ammalarsi nel tempo di abitudine.
Questa è la mia casa
che costantemente capovolgo
amo la sua solitudine ed i miei passi incerti
il mio poco equilibrio ed il suo stato di ebbrézza
ritornerò ad amarmi
quando per vedermi
farò un falò dei miei rimpianti
così ho l'idea che più mi rappresenta
una conchiglia deposta sulla sabbia
libero della gabbia, finalmente
ma è l'ultima onda, la più lunga, che mi sfugge.
Da regista ad attore principale, poi comparsa,
ancor non è il ruolo che mi spetta
ora siedo in platea,
spettatore attento
laddove i riflettori non illuminano la scena,
dove nulla appare come sembra.
unico spettatore in sala ad accorgersi che la fiaba
è stata variata in tragedia già nel secondo atto.
cerco te su quel palcoscenico
interprete reale di una storia dove non c'è lieto fine
per chi si è introdotto clandestinamente,
solo chi ha pagato potrà assistere al lieto fine,
scoperto accecato dall'occhio di bue.
attori e spettatori mi indicano l'uscita del teatro
il protagonista reclama il terzo atto, il gran finale
più nessuno volge interesse a quell'uomo che ora fuori dal teatro,
seduto sul marciapiede con la testa tra le ginocchia
non vedrà mai l'alterato finale fiabesco che aveva riservato
a chi entrò in sala pagando con il cuore.
È tempo di raccogliere il grano!
L'estate ruggisce con il suo calore, i campi sono maturi e biondi,
sorriso felice, allegro, smagliante, raggiante
il sole e la luna illuminano le spighe di grano
il campo appare lucido, brillante, scintillante,
bello nell'abbagliante calore estivo,
di notte l'astro luminoso rende il campo di grano,
fosforescente, luminescente, iridescente.
Le spighe sono: graziose, eleganti, armoniose,
la terra sotto il sole estivo ha dato i suoi frutti,
la manna di Dio, primo alimento dell'umanità,
nei miei ricordi lontani, ricordo i canti nei campi al momento del raccolto.
Molto luminoso il cielo,
la terra è accarezzata da un sole cocente,
l'afa è nell'aria, moscerini, mosche e zanzare,
sono assetati, cercano acqua e pizzicano la pelle.
I raggi del sole, sono potenti, asciugano la terra,
i giovani godono di libertà, amori nuovi, divertimento.
L'estate è nel suo pieno vigore, ruggisce, come un leone
i campi di grano sono incandescenti e dorati,
tra poco inizierà la mietitura, le spighe ormai ingiallite
ondeggiano sotto il vento caldo, come onde nel mare.
L'estate è una favola vivente, rende bello ogni cosa!
La grande luce estiva, illumina le lunghe giornate,
passeggiate, chiacchiere, sorrisi, abiti freschi,
le abbronzature che rende, tutti piu belli e giovani,
desiderosi di amore, forte attrazione, smania e voluttà,
tutti vogliono che l'estate resti per sempre.