Poesie personali


Scritta da: PoetaMaryG.
in Poesie (Poesie personali)

Io, un pensiero e una speranza

Nelle tarde luci
di un mattino d'estate.
Aroma di caffè
si perde tra pensieri e speranze.
La finestra di cucina
fa da cornice al silenzio
del mondo fuori casa mia.
Non c'è la vecchietta col cane.
E nemmeno il rumore dell'apino truccato.
Un gatto
forse...
in lontananza!
Insieme,
io, un pensiero e una speranza
persi ormai in una tazzina quasi vuota
di un caffè ristretto.
Composta venerdì 5 luglio 2013
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    Scritta da: Rocco D. Salerno
    in Poesie (Poesie personali)

    Sofferenza delle stelle

    Grido il mio nome al cielo
    con tutto il fiato che ho in corpo.
    L'urlo mi muore in gola,
    la testa esplode e gli occhi si colmano di lacrime.
    Alzo le braccia verso l'oscurità dell'universo
    cercando una risposta che magari nemmeno esiste.
    Fissando la volta celeste
    mi resi conto della mia idiozia.
    Con quale arroganza mi trovo qui
    alzando la voce verso le stelle.
    Io insignificante essere umano
    son meno che polvere in loro confronto.
    Che sarà mai la mia banale vita
    comparata alla loro bellezza divina
    condannate a brillare in solitudine per l'eternità.
    Composta domenica 11 gennaio 2015
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      Scritta da: Rocco D. Salerno
      in Poesie (Poesie personali)

      Odissea d'emozioni

      Salpando per il mare dei miei ricordi
      come sogni affidati al mare
      all'interno di una bottiglia,
      mi lasciai trasportare dalle onde
      abbandonandomi completamente ad esse.
      Arrivai in una bonaccia di pensieri,
      ovunque attorno guardavo nient'altro che orizzonte.
      Inaspettatamente una brezza di preoccupazioni iniziò a soffiare
      e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai in una tempesta di emozioni.
      Affrontai le onde sfidando il cielo,
      risposi ai fulmini senza paura
      esigendo il peggio che riuscivano a scatenarmi contro.
      Non so quanto tempo rimasi incosciente,
      in balia di me stesso.
      Mi svegliai ché il cielo era sereno.
      Disperso dentro me stesso
      cercai conforto nei raggi di sole.
      Il calore sul volto mi dava conforto
      giochi di luce in acqua formati
      m'incitavano a non lasciarmi andare.
      Senza idee ne meta,
      vagai tra le mie memorie,
      zingaro del mare, vagabondo d'emozioni.
      Una musica soave catturò la mia attenzione,
      voltai la testa ed affinai lo sguardo.
      Mai, io capì cosa voi realmente foste.
      Spuma di onde e lingue di pietra,
      splendide creature lì sopra adagiate,
      voce armoniosa ed ingannatrice.
      A voi mi chiamavate tendendomi un agguato,
      subito mi allontanai con senso di repulsione,
      etichettandole diaboliche creature tentatrici.
      Mentre tra noi la distanza si ampliava
      con senso di rancore ed amarezza
      non potei fare a meno d'ammirarle.
      Ed eccomi di nuovo lì,
      disperso in mare,
      frustato e stanco alla ricerca di un perché.
      Alla fine calò la nebbia,
      espandendosi arrivò a fondersi con l'orizzonte
      divenendo tutt'uno col cielo.
      Tutto intorno a me scomparve 
      divorato dalla foschia.
      Dal nulla apparve qualcosa di familiare,
      era un volto, chissà,
      forse soltanto due occhi.
      Se miraggio o immaginazione 
      non so cosa fosse.
      Conoscevo quegli occhi,
      gli stessi di chi chiamavo amore.
      Non erano come li ricordavo,
      apparivano come sguardo di sconosciuta.
      Mi fissava come se non sapesse chi io fossi,
      maledetti occhi come lame,
      capaci di riaprire cicatrici,
      riducendo brandelli vecchi sentimenti.
      Impotente di fronte a lei
      incapace di una reazione,
      mi sentivo orrendamente umiliato.
      Fulmine al ciel sereno,
      mi si accese il lume della ragione,
      senso di quest'odissea d'emozioni
      fu trovare una risposta nei setti mari del mio io.
      Inaspettatamente spuntò il sole,
      che le paure portò via,
      ed anche quegli occhi andarono diradandosi
      così come la foschia.
      La mia avventura è ormai finita,
      il battesimo del mare così
      come il primo amore dimenticar non si può.
      E se l'amore è un mare di emozioni,
      chi mi dice che la rotta già battuta fosse la migliore.
      Se non amplio i miei orizzonti
      come farò a scoprire l'esistenza
      di mari più grandi, abissi profondi e oceani violenti.
      Composta martedì 3 febbraio 2015
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        Scritta da: Rocco D. Salerno
        in Poesie (Poesie personali)

        Bianca coperta

        Apro la finestra al mio risveglio
        bella la neve.
        Nessun rumore, tutto tace
        adagia sui tetti si posa
        fioca fioca cade giù.
        Tendo la mano,
        gelide farfalle
        in caduta danzante
        riempiono il palmo.
        Candida neve soffice e fredda,
        discendi dolcemente
        e rendi tutto più bello.
        Bianca coperta
        che questo mondo di merda copri.
        Composta giovedì 5 febbraio 2015
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          Scritta da: djfmp3
          in Poesie (Poesie personali)
          Come una foglia al vento
          mi lasciano ora volare
          senza sapere dove sostare
          ad ascoltare i silenzi della vita
          che un tempo musica e ritmo
          echeggiavano nelle mia mente.
          E cambiato tutto velocemente
          e la linfa di cui mi nutrivo mi è
          venuta a mancare, e perdo invano
          il tempo per coloro che sapevano
          ascoltare quei silenzi
          che sapevano trasportare verso
          gli orizzonti sconfinati dove il buio era luce
          e la luce era vita, che donavo ai tramontanti
          amici di un tempo.
          Composta giovedì 5 febbraio 2015
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            Scritta da: Rosita Matera
            in Poesie (Poesie personali)

            Un uomo raccoglie

            Non crederci
            se ti diranno
            che ogni giusta azione
            è una manciata di polvere al vento,
            che ogni sorriso è un fiore strappato
            dal grande prato dell'indifferenza.

            Tu non credere se ti diranno
            che chi compie il proprio dovere
            è solo schiavo della propria coscienza,
            e arriva lontano solamente
            chi riesce abilmente a ingannare.

            Non credere mai a chi ti dirà
            che chi corre veloce batte perfino il tempo
            e lo possiede perché lo mastica subito
            senza nemmeno sentirne il sapore.

            Non credere mai che l'impegno non conti
            e che il sudore non crei vera fortezza
            perché è proprio lo sforzo che impieghi
            che crea l'uomo o il malfattore.

            Non credere mai che nella vita
            conti solo la forma esteriore,
            persino il fiore, seppure bello, deve allungar la radice per bere.

            e la fortuna, umorale chimera,
            a volte decide di esserti accanto,
            ma a volte tradisce più di un amico
            che dice di amarti e poi si vende per niente.

            Tutto ritorna a chi compie un'azione
            come goccia che scorre in una grotta profonda
            in cui defluisce solo l'acqua che ha dentro,
            in un'eco antica che racconta la storia
            di un uomo che raccoglie solo ciò che ha donato
            perché sa che dal cielo piove sempre
            solo l'acqua che lui ha versato.
            Composta giovedì 5 febbraio 2015
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              Scritta da: Andrea Calcagnile
              in Poesie (Poesie personali)

              Il buio e la luce

              Il buio mi dona la malinconia
              e la luce mi dona la gioia.
              Il buio è uguale alla notte
              e la luce è uguale alla mattina.
              Non mi rimane che attendere
              il tramonto per scrutare
              l'avvenimento
              del sole e della luna,
              quando si incrociano
              in un tumulto di natura silente,
              io a contemplarli
              mi assimilo con loro
              per intraprendere la via
              della quiete pura.
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