Scritta da: Basilio Elio Antoci
in Poesie (Poesie personali)
Il mio nome
Lessi il mio nome e mi domandai chi fossi: allora capii di essere altro. Non so cos'altro, ma di certo non ero il mio nome.
Composta sabato 9 novembre 2013
Lessi il mio nome e mi domandai chi fossi: allora capii di essere altro. Non so cos'altro, ma di certo non ero il mio nome.
Osservo frammenti spargersi ovunque, in terra.
Devastazione che brucia la bellezza di quelle illusioni che parevano realtà.
Distruzione che rosica nell'ombra, non lascia macerie: so che esiste, perché vedo il vuoto-suo-passare.
La gente ne dice tante,
senza sapere, senza capire niente,
per malafede, stupidità ignoranza;
chi dice questo o quello,
me ne frego di tutti, e vado avanti
con la mia lotta,
la mia vita,
le mie idee;
dicono pazzo qui,
pazzo là.
Sono orgoglioso della mia differenza,
contento della mia diversità;
nella vita bisogna esagerare,
infrangere tabù,
ribellarsi,
fare di testa propria.
Elogio alla pazzia,
come dice erasmo da rotterdam.
Chi si ribella,
gli dicono di tutto,
e subito diventa un pazzo.
Cercano di farti il vuoto intorno.
Amerò le stelle se luminar sapranno la via.
Non tradir posso il core puro e lo passo mio fiero.
Potrò soltanto proferir parola quando dal seno mio dove giaccio, tornerà l'aurora.
È pace che spero risplenda il mio sguardo.
Sorriderti posso se speme e desio son volontà e fierezza di popolo unito.
Il core mio si posa fra i piani e i colli e nuota nel mare più a sud dell'Italia.
Come un raggio di sole l'abbraccia e lo stringe piangendo nel silenzio che prega un miracolo novo.
Libertà si eleva come un eco fra gli anfratti e dove il mondo spiana e trova posto l'aere e l'azzurro cielo.
Terra italica, su te veglio e canto questi miei versi soavi.
Acqua, aere, mare, foco sieno forza che vinca il male in ogni loco.
Nessuno tema il fronteggiar l'allocco.
Uniti vinceremo la guerra d'ogni tempo.
Tuoneranno i cieli e si smuoverà la terra in nome di codesta nazione piegata dall'ipocrisia e dalla malvagità dell'umane genti.
Nessuno osteggi l'italico suolo e risparmi il suo popolo dall'avverso destino.
Fermo è l'omo dal dolore vinto!
getta la sciabola e si inginocchia convinto.
Un Dio di gloria gli ferma la mano
riposa e indietreggia poi a casa ritorna
È sconfitta che brucia la pelle
È dolore che arma il ribelle
È consolante carezza che Dio gli concede.
Ogni giorno che nasce,
un dono riceverai,
la vita.
Dove corri, dove scappi,
fermati un po' ad osservare,
tante cose belle hai da guardare.
Vivi ogni giorno,
come il più bello,
così ogni giorno sarà il più bello,
e nel tempo che vivrai,
qualcosa di buono costruirai.
Notte
Notte fonda.
Si sfogliano le pagine dell'albero della vita.
Arriva alla luna bella e luminosa il passaggio della vita
Gioia, tristezza, felicità, dolori, speranze,
si specchiano nel mare infinito.
Assorta resto a guardare.
Mattina invernale,
di febbraio,
carnevale nell'aria,
sapore di bugie,
scherzetti o dolcetti;
nuvole basse enormi,
premono sulla terra,
e adombrano il sole
tiepido appena;
mucchietti di neve agli
angoli delle strade,
gelo e vetri gelati;
sperando in una giornata di sole
il tempo passa lento
e assonnato; inverno.
Corpo mio coperto da profonde
crepe; piccole a formare un
mosaico sulla mia pelle.
Pelle mia che a piccoli pezzi
ti scopri alla verità, alla luce
che non vuole ombre e cerca
anche nel profondo dell'anima.
Dentro di me le sofferenze gridano
il dolore di un finito canto che radioso
mi aveva preso il cuore e dolce delicato
mi faceva volare con grandi ali bianche
nel infinito cielo.
Cerco le nostre orme e non le trovo mentre
un profondo silenzio scende a farmi male e un
accorato pianto stilla sul mio viso gocce di
sale che scendono piano a bruciare le mie
guance.
Orme cancellate da acqua impetuosa
che porta via tutto e le depone fra sterpaglie
e foglie morte. Sogno di uno spazio breve fra
due cuori, due luci che come un batter d'ali
si sono perse, si sono allontanate per sempre.
Beffardo il destino che unisce le genti, come foglie al vento fra le mille correnti.
Il cuore che esplode, al solo guardarla negli occhi.
La mano, che trema alla sola idea di accarezzarle il viso.
Gli occhi lacrimanti dall'emozione, al primo bacio.
Non riuscire a dormire, al solo pensiero di rivederla il domani.