Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Ai genitori di

Scusatemi
ho ucciso,
l'ho fatto per dovere,
scusatemi l'ho ucciso,
l'ho fatto con dolore,
lo so che mi odierete,
ma porto una divisa,
non posso dire no,
devo ubbidire.
La legge appurerà
se ho colpa oppure no
c'è chi vi farà sapere,
intanto io ritorno a fare il mio mestiere.
Composta venerdì 15 febbraio 2013
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    I troppi

    C ' è chi ogni giorno
    si china al lavoro
    e si spacca la schiena,
    e chi ogni giorno
    si inchina a un potente
    per tenere la scena.
    C'è chi sta in chiesa
    e prega,
    chi va in giro e frega.
    Ci sono uomini con la tonaca
    che ascoltano i peccati
    e danno il perdono
    in cambio di tre ave
    e tre gloria.
    Ci sono uomini
    con la gonna corta e la parrucca
    che battono i marciapiedi,
    che ascoltano e danno il piacere
    in cambio di 50 euro.
    Ci sono uomini in divisa
    che difendono
    uomini divisi
    e che dividono.
    Di quanti uomini
    sono fatti gli uomini.
    Uomini senza più certezze,
    vinti,
    o condannati
    da uomini peggiori.
    Uomini decisi
    che giocano sulla pelle degli indecisi,
    uomini pecora ed uomini lupo.
    Uomini senza donne
    perché
    altri uomini hanno troppe donne
    e uomini che fanno danni.
    Uomini disonesti
    che colpiscono gli onesti
    ed uomini persi
    perché hanno perso,
    uomini
    che dormono in alberghi a 5 stelle
    con i soldi rubati
    ad uomini che dormono nelle stalle.
    Ci sono uomini che sono uomini
    solo perché lo dice il documento
    ma sono mostri per il comportamento.
    Ed hanno vinto.
    Composta venerdì 15 febbraio 2013
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      La fine

      Scorta alla corte,
      la corte si muove con scorta.
      Protegge il più forte
      la gente di scorta.
      Scorta che scorta,
      e per mestiere
      si scorda chi scorta.
      Cammina la scorta,
      scorta spesso lo scarto.
      Accompagna il peggiore
      la gente di scorta.
      Scarto con scorta,
      scorta di carta.
      Ma è corta la scorta
      perché è lunga la fila
      della gente in rivolta.
      E sconvolta,
      ha paura stavolta
      la corte
      non più protetta da scorta.
      Composta venerdì 15 febbraio 2013
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        il sogno di mezzogiorno

        C'è un segreto
        appoggiato al muro,
        dietro ai cartoni messi per ritto.
        In questa stanza
        sta per succedere qualcosa
        che deve restare segreta.
        Una mano toglie i cartoni.
        Sfugge alla presa
        una pagina scritta,
        è lì per terra,
        io con il piede la spingo di lato.
        C'è una ragazza che la vuole leggere,
        non vedo il viso della ragazza,
        si volta verso di me
        ma i capelli le coprono la faccia,
        il mio piede resiste,
        copre un segreto
        un segreto di stato.
        Composta venerdì 15 febbraio 2013
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Che ora è

          Il mio tempo
          solo io lo so misurare.
          Le mie ore,
          fatte dal passare del giorno
          che va verso il buio
          e dal buio che mi vede sveglio
          mentre torna a farsi luce.
          Il mio tempo lo sento
          dagli odori che cambiano
          dal rumore dei passi della gente,
          la fretta di andare
          la calma del tornare.
          Come un cieco mi affido agli odori,
          ai rumori,
          come un sordo mi affido alla luce.
          Ma come uomo
          il mio tempo
          lo sopporto
          sperso.
          Il mio tempo è tempo perso.
          Composta venerdì 15 febbraio 2013
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            il richiamo

            Diverso e sbagliato,
            sono una storia dentro ad un corpo,
            una storia stanca di esistere
            di non avere fine.
            Non ho una vita
            fuori da questo corpo.
            Una voce non mia
            parla per me,
            dice le cose che lei pensa io pensi
            o le falsa
            per farmi accettare dagli altri
            attraverso di lei.
            Sono un corpo
            solo perché così
            mi hanno insegnato a chiamarmi.
            Sono quello che un documento dice
            ma solo perché lo dice
            a chi lo vuole sapere.
            Composta giovedì 14 febbraio 2013
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              L'intervento

              Con una noce ho fatto il desinare,
              ho aperto il guscio
              con la punta di coltello,
              operazione da farsi con prudenza
              si corre il rischio
              di farsi anche del male.
              Il mezzo guscio l'ho spaccato con la mano
              ed ho mangiato ciò che conteneva,
              ho constatato con soddisfazione
              di essermi conquistato con la forza
              il mio mangiare quotidiano.
              Composta giovedì 14 febbraio 2013
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                Buongiorno dal basso

                A me
                il buongiorno lo da una foglia
                che mi cade addosso,
                mi si appiccica in fronte
                umida carezza,
                se va bene,
                altrimenti è il rutto di un ubriaco
                che rientra tardi al suo cartone,
                quello accanto al mio.
                Oppure è un cane
                che piscia e se ne va.
                A me il buongiorno
                lo da chi si volta per non vedere
                mentre anch'io mi volto
                ma per non farmi vedere.
                Ma io
                il buongiorno
                me lo darei anche da solo
                se solo ricordassi cos'è un buon giorno.
                Composta giovedì 14 febbraio 2013
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