Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Il 18 dicembre di ogni anno

Al passare del tuo tempo,
alla vita che ti cresce,
al passato da archiviare,
al futuro da scoprire.
Alle gioie da condividere
e i dolori da nascondere,
ai tuoi passi da gigante
sul percorso del destino.
Alle foto tue di bimbo,
ai tuoi occhi più curiosi,
alla tua bocca che ride,
al tuo corpo che si muove,
a tutto ciò che rendi bello.
Agli auguri col pensiero
per il nostro esser lontani.
A te
e tutto ciò che è nato con te
buon compleanno.
Composta domenica 23 dicembre 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    La coppia vicina a me

    Lui le parla all'orecchio
    ma l'abbraccia forte,
    questo è il vero scopo,
    il parlare è una scusa.
    Lei sorride
    ma guarda verso di me.
    Lui comincia a baciarle il collo,
    la stringe di più,
    lei si abbandona,
    non mi guarda più,
    mi ero sbagliato,
    ... ma forse non mi piaceva...
    Composta mercoledì 26 dicembre 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Cari colleghi

      Lavoro ingrato,
      come dici tu,
      o giustificato,
      come dice lui.
      Senso del dovere,
      come dicono tutti
      o di grandi sacrifici,
      come dicono i rappresentanti sindacali.
      Lavoro comunque
      a cui devi esser grato,
      lavoro di stato,
      lavoro pagato.
      A volte
      certo
      è vero,
      lavoro ingrato,
      altre
      anche questo è vero,
      lavoro sudato.
      Ma sempre di stato,
      da qualche cittadino odiato,
      da molti cittadini subìto.
      Composta mercoledì 26 dicembre 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Il pericoloso addormentato

        Al mattino passava dalla chiesa,
        poi a scuola ad insegnare,
        il pomeriggio a correggere i compiti,
        nella sede del partito.
        La sera tardi,
        tornato a casa con più dubbi del mattino
        gettava le convenzioni nel cestino,
        riprendeva le convinzioni,
        fino al mattino.
        Sognava di costruire bombe e cannoni
        istigare alla rivolta,
        veder vincere i buoni..
        Qualcuno si accorse dei suoi sogni,
        fu arrestato e condannato,
        -Il sogno è un pericoloso istigatore,
        destabilizza,
        non si può accettare-
        Questa fu la sentenza,
        fu l'unico a pagare.
        Vent'anni di galera,
        luce accesa sempre
        per impedirgli di sognare.
        Composta mercoledì 26 dicembre 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Così sei tu

          I più bei sorrisi
          si contendono la tua bocca
          per potersi esprimere al meglio,
          nessuna bocca più della tua fa ridere
          sorridere
          porta gioia,
          ed è allo stesso tempo così sensuale,
          bocca da baci
          bocca di baci.
          Le parole fanno a gara
          per farsi ascoltare con la tua voce.
          E su che viso è incastonata la tua bocca
          e su che corpo poggia il tuo bel viso.
          E su che corpo giace ora il mio corpo,
          su che viso
          poggia ora il mio viso.
          Tutt'uno,
          noi.
          Composta mercoledì 26 dicembre 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            i mestieri, i doveri

            Quando,
            dopo aver difeso con successo un indifendibile,
            avere accusato un innocente per tutelare il tuo colpevole,
            aver portato a termine un pignoramento,
            aver emesso una sentenza ingiusta,
            avere approfittato di una persona
            che si fidava di te,
            tutto per ordini di bottega,
            per ambizione personale,
            per soldi o carriera,
            torni a casa
            e guardi tua moglie
            tuo marito
            i tuoi figli,
            pensa a cosa gli stai regalando,
            un futuro di merda
            ed un padre o una madre indegni,
            spera che non lo vengano a sapere
            o che siano come te.
            Composta domenica 16 dicembre 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Noi e lui

              Lo stato ci mostra la forza,
              chissà perché
              noi ne vediamo solo l'arroganza.
              Lo stato lavora per il nostro bene,
              chissà perché
              non ci accontenta mai.
              Lo stato fa cose giuste,
              chissà perché
              in tanti si ammazzano.
              Lo stato è fatto dagli uomini migliori,
              chissà perché ci fanno tutti schifo.
              Lo stato ci vuol far cantare l'inno
              chissà perché nessuno se ne frega.
              Lo stato ci dice di onorare la bandiera,
              chissà perché nessuno ne ha più una.
              Poi
              se mi guardo intorno
              forse vedo la risposta.
              Siamo così tanti
              con le pezze al culo
              che forse la stoffa ci è servita.
              a rattopparci i pantaloni,
              a metterci la targa,
              come le automobili.
              Composta domenica 9 dicembre 2012
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                I bravi soldatini

                Ho eseguito gli ordini,
                ho fatto il mio dovere,
                ho applicato le leggi,
                ho interpretato le leggi
                ho rispettato gli obiettivi avuti,
                avevo disposizioni in tal senso.
                Complimenti dall'alto dei cieli
                da quelli che avete spedito lassù
                e dal basso dell'inferno da quelli lasciati
                a crepare in vita,
                prima di andare lassù.
                Complimenti
                dai padri rimasti senza figli
                dai figli rimasti senza padri
                complimenti da vedove ed orfani.
                Adesso,
                sugli attenti,
                la mano aperta,
                passate all'incasso,
                premi e complimenti
                proseguite la carriera.
                Può darsi che fra non molto,
                in ginocchio,
                la mano aperta,
                passiate ad un'altro incasso.
                Composta domenica 9 dicembre 2012
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                  Scritta da: Alexandre Cuissardes

                  Se busseranno alla mia pelle

                  Difficile convivenza
                  fra il terrorista che ho dentro di me
                  ed il terrorizzato che sono fuori,
                  uno scomodo inquilino
                  per l'uomo che ha paura,
                  che sono io.
                  Pelle di coniglio
                  e tremore addosso,
                  sempre.
                  Dentro tritolo e rabbia,
                  manca il coraggio,
                  sparso in giro da tempo
                  a darsi a troppi.
                  Lo tengo nascosto,
                  il terrorista,
                  ho paura a farlo uscire
                  ed ho paura
                  che lo vengano a cercare
                  proprio sotto la mia pelle di coniglio.
                  Composta domenica 2 dicembre 2012
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