Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Dopo l'ultima scena

Giuda l'han tradito
togliendolo dal mazzo
e mettendolo nel mezzo.
Paga per tutti quanti,
ormai vive di forse,
di se,
ed ogni suo pensiero
finisce col solito chinar di capo.
Maria lo guarda male
forse è in dubbio sulle colpe,
ha sempre diffidato
dei compagni di partito di suo figlio.
Ma è madre
ed è ferita,
sa che il triste fatto
rimarrà l'ennesimo mistero.
Giuda siede lì da solo,
a un tavolo vicino al muro,
ha l'aria cupa,
tiene la testa bassa,
sembra che preghi
o reciti come un mantra
-sissignore-...
-sissignore-...
Adesso qualcuno va da lui,
gli sussurra una parola
e se ne va.
Giuda ordina da bere,
sembra rasserenato.
Infatti gira già la voce
che da domani
possa ritornare in parlamento,
l'accoglie un gruppo misto
che roma raramente nega.
Saputo dell'ennesimo rientro,
dell'ennesimo perdono
in molti si asciugano le gocce di sudore,
adesso è certo
da domani si può tornare a tradire.
Con buona pace di maria
e delle tante altre marie.
Composta domenica 2 dicembre 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Un problema da risolvere

    Chi mi cammina accanto
    non è la prima che sognai,
    ne la seconda,
    quella dei progetti.
    Chi mi cammina accanto
    non è quella che mi tradì
    e neppure quella che si fece del male.
    Chi mi cammina accanto
    è l'ultima di una lunga serie,
    quella che mi ha preso per stanchezza
    e si contenta del poco che mi resta
    da poterle dare.
    Mi rendo conto che non mi vede come sono
    ma come ero,
    mentre io
    purtroppo la vedo come è,
    non come era.
    Credo che fra non molto non mi camminerà nessuno accanto.
    Composta domenica 2 dicembre 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      il mio segreto

      Sapessi quante volte
      ho tagliato le lacrime col dito
      o le ho spinte verso altre diverse,
      da precedenti dolori.
      E quante volte ho sentito il sale agli occhi,
      ho rincorso lo stesso pensiero
      per star male dello stesso male,
      solo per la paura di un male nuovo,
      sconosciuto.
      Nessun fazzoletto
      nessun soffio d'aria
      ad asciugarmi il viso.
      Sono rimaste lì,
      dove sono scese,
      diventate rughe,
      graffi,
      parte di me.
      Ma tu forse non lo sai
      e non lo saprai mai
      da me.
      Composta sabato 1 dicembre 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        4 bottiglie al tavolo 2

        Il vecchio cavatappi,
        messo a riposo
        in un armadio,
        con la giacca del suo cameriere
        ormai in pensione,
        ricordava,
        da solo nel taschino,
        i tempi andati,
        il gran bel bere,
        i tappi di livello,
        aperti a competenti,
        gente di gusto,
        gente raffinata.
        E ripensava alle ultime stappate,
        quelle per nuovi ricchi,
        fatte mal volentieri,
        e di quanto avesse seguito con gioia
        l'andare via di scena del suo collega di una vita.
        Composta domenica 25 novembre 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Il percorso del percosso

          Chissà in cosa credevi
          quando hai cominciato la carriera.
          Chissà in che cosa speri
          per quando avrai finito.
          Una pensione
          forse,
          secondo il tuo concetto del lavoro,
          e una panchina da condividere
          con chi ti volterà la schiena,
          o si alzerà
          e se ne andrà,
          ed un disprezzo
          che quando eri qualcuno
          ti sembrava niente
          ma adesso pesa enormemente.
          Hai avuto molto tempo per capire,
          non ti è servito,
          adesso leggiti il giornale,
          tienilo in modo
          che ti nasconda bene il viso.
          Composta domenica 25 novembre 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            L'ennesimo insuccesso

            quando lo avete preso
            e portato via di peso
            tutti cosi trionfanti,
            sorrisi e foto,
            gli applausi dei passanti.
            Pieno successo
            dunque
            è lui che ha colpa,
            non gli daremo modo
            di delinquere di nuovo.
            Subito dentro
            e poi scordiamoci chi è.
            Grande successo per la giustizia intera.
            Soltanto in una cosa avevate la ragione,
            che non avrebbe più commesso alcun reato,
            come del resto non aveva mai commesso il primo,
            quello di cui era accusato,
            quello
            del gran successo sbandierato.
            Resta soltanto un testimone,
            un lenzuolo
            che penzola dal muro,
            chiedete a lui la verità.
            Ed ecco
            l'ennesimo successo da mostrare
            ma con un particolare da tacere.
            Composta domenica 25 novembre 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              L'amore quotidiano

              Pezzi di cuore sparsi un po' dovunque,
              lungo le strade che percorri sempre,
              biglietti,
              fiori diamanti ed accessori,
              tutti osservati e poi lasciati lì.
              Per te lacrime
              fischi
              ed occhi in fuori.
              Tanti gli inviti
              sempre rifiutati,
              vivi circondata dai tanti pretendenti.
              Ad ognuno solo l'illusione
              di essere quello del qualcosa in più.
              Ma quando rientri,
              passi quel portone,
              ecco l'amore che ti salta addosso.
              Due occhi grandi
              e la parole mamma,
              i gesti cari fra le quattro mura,
              ecco il segreto da tener con cura,
              poi faccian gli altri
              cio che vogliono fare,
              è tutto incluso,
              anche lo sperare.
              Composta domenica 25 novembre 2012
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