Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

In attesa della terza repubblica

Tutto quanto prenotato.
Nelle cliniche importanti,
c'è la fila di potenti,
tutti a farsi l'intervento
quello dell'adeguamento.
Tutti a rifarsi il trucco,
e la verginità.
Pronti al secondo atto,
comparse e primattori,
le valigie di parole
son già pronte ad aspettare.
Composta martedì 8 maggio 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Il luogo di cura

    È stato un grosso investimento,
    è una clinica all'avanguardia,
    interventi rapidi
    risultato garantito.
    Sono specializzati nella
    rimozione di rabbia,
    arroganza,
    invidia,
    disonestà,
    tolgono delirio di onnipotenza,
    superbia maleducazione e quant'altro.
    Puoi andarci da solo
    o accompagnato da chi per te si preoccupa,
    o dei tuoi difetti soffre.

    ... dopo un po' di mesi...

    ... La clinica ha chiuso per scarsa clientela,
    verrà trasformata,
    diventerà un centro dove oltre a rimuovere le virtù
    ti inietteranno il peggio,
    le armi vincenti nella vita,
    quello che prima ti volevano togliere,
    in più avrai gratis anche un po' di botta di culo,
    Ha già prenotazioni per tre anni,
    molti sono politici.
    Composta martedì 8 maggio 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      L'ascoltatore

      Lei si è seduta davanti a me,
      con in mente i suoi qualcosa,
      ha detto poco,
      quel poco l'ho capito.
      A tempo scaduto
      abbiamo brindato,
      si è alzata
      e se n'è andata.
      Si è seduto davanti a me,
      piangendo per amore,
      non mi hai spiegato niente,
      ha solo pianto,
      non avevo soluzione,
      abbiamo brindato,
      e se n'è andato,
      all'improvviso.
      Si sono seduti davanti a me,
      chiusi nel loro passato,
      erano una coppia,
      ma solo per dovere,
      hanno detto poche cose,
      confuse e confondenti,
      li ho aiutati ad alzarsi,
      non li ho fatto bere
      ma io ho brindato.
      Alla fine della serata avevo ascoltato tutti,
      nessuno aveva ascoltato me,
      avevo brindato molto,
      troppo,
      ma era stato l'unico aiuto per ascoltare tutti i loro mali.
      Composta martedì 8 maggio 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        L'uscita

        Annuso tracce d'aria
        lasciate dal sogno che ho interrotto,
        profumo senza nome
        e senza corpo.
        Esco dal mio cattivo dormire,
        cammino in mezzo a piccole ferite
        chiamate vie,
        fra case abbracciate ad altre.
        Potrei camminare sempre ad occhi chiusi,
        capire le ore,
        il posto
        dai rumori,
        dagli odori,
        ma per adesso cammino ad occhi chiusi solo per me,
        e so che anche se gli aprissi sarebbe lo stesso buio.
        Cammino che è ancora notte,
        o forse,
        per gli altri giorno,
        vago.
        Composta martedì 8 maggio 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Piccole raccomandazioni mentre mi preparo a...

          Per non farti preoccupare
          io mi preparo al meglio,
          pur prevedendo il peggio.
          Ho preso le misure
          per farmi un abito da poco,
          le ho prese guardandomi allo specchio,
          come si dice,
          ad occhio.
          Ho messo insieme toppe
          con ago,
          filo e sputo,
          come un arlecchino grigio ed impaurito.
          Ho tinto un po' la faccia,
          trucco dozzinale
          per spegnere quel bianco,
          segno della passione.
          Ho ripetuto a mente quelle ultime parole,
          quelle da dire a chi mi vedrà lasciarmi andare,
          ed a te che assisterai per diritto al mio volare,
          una sola cosa posso raccomandare,
          non fare come me che ho perso tutto,
          essere bravi ed onesti,
          porta solo lutto.
          Composta martedì 8 maggio 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Mamma Italia

            Io nacqui bella
            ed ancor più bella
            chi ci fu mi fece,
            con i tanti tesori
            che mi mise addosso.
            Non mi apprezzò mai abbastanza
            chi si era abituato a me,
            e mi lasciò invecchiare.
            Non dette alcun valore alle mie doti
            lasciandomi corteggiare da chiunque,
            anche con schiaffi e male cose,
            con violenze delle quali ancora oggi porto il segno.
            Così per quanto sono stata bella io
            ho messo al mondo tanti figli indegni,
            ed avuto amanti non sempre alla mia altezza
            e come tutti possono vedere
            non sono più quella di prima.
            Composta martedì 8 maggio 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              le quattro di mattina

              In strada,
              uomini e cani hanno lasciato gli stessi segni ai muri,
              le stesse macchie,
              il vomito si allarga sul bagnato.
              Qualche ora fa le sue gambe
              quasi distese su quel marciapiede,,
              erano una via di mezzo fra lo sgambetto e l'ammiccare,
              come non cedere alla voglia,
              oppure farsela venire sul momento,
              soddisfarla,
              e dopo darsi al bere,
              come ogni notte,
              un'altra notte
              senza sonno e senza senno.
              Composta martedì 8 maggio 2012
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                Scritta da: Alexandre Cuissardes

                A voi, in nome degli altri

                Una preghiera a chi sta per ammazzarsi,
                ed a chi purtroppo ha già qualche morto in casa.
                Capisco che il momento è inopportuno,
                ma se potete,
                scrivete bene le ragioni del gesto,
                fatelo per tutti noi,
                ed anche voi,
                i vostri figli.
                Non date modo ai troppi indegni di scaricare tutto sulla crisi.
                Spiegate cosa significa avere a che fare con la burocrazia
                con la giustizia,
                e la politica,
                madre indegna.
                Il problema non si chiama crisi,
                si chiama italia.
                Spiegate come ci siete arrivati,
                sfiancati,
                a fare il gesto,
                non date modo a quei colpevoli che vi sopravvivono
                di trovare scuse che non meritano.
                Composta lunedì 7 maggio 2012
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