Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Buio all'indietro

Ho perduto Emanuela,
... no,
mi hanno perso Emanuela.
Immagino l'abbraccio
che non mi ha mai dato,
come sentissi le sue braccia al collo,
e poi lo strappo,
ed è già oggi
trent'anni dopo,
il collo porta ancora i segni.
E vedo il passato opaco
scansando l'oggi,
mi scorrono davanti le grida mute,
il muoversi delle bocche,
l'impotenza di tutti
e la onnipotenza del mistero.
Il mistero,
c'e il sole anche oggi
come sempre ieri
e prima.
Si affaccia il potere dal balcone bianco,
si affaccia il potere senza la risposta.
Composta lunedì 4 giugno 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    L'ultima stanza

    Il letto è diventato ormai una cuccia da cani,
    adatto a chi la vive
    una vita da cani.
    I lenzuoli sono tutt'uno con le coperte.
    C'è aria pesante
    nella stanza,
    cose sparse,
    non più utili,
    ma forse sono io che non so più usarle
    oppure sono io a non essere più utile a loro.
    Ormai è tutto cosi provvisorio
    che anche quando faccio le cose ordinarie
    ho i movimenti lenti ed i riflessi scarsi,
    sono fuso e confuso.
    Composta lunedì 4 giugno 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Le nuove regole

      Hanno condannato un magistrato,
      per avere emesso sentenze
      senza esser preparato.
      Hanno condannato un avvocato
      per aver fatto assolvere il colpevole di un reato,
      hanno condannato un consulente
      per aver favorito un delinquente,
      hanno condannato chi dovevano
      senza rispetto per il ruolo
      o per il ceto,
      non più in nome della legge
      o del popolo italiano
      ma in nome del buonsenso,
      della ragione,
      di un paese diventato
      finalmente sano.
      Composta domenica 3 giugno 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Vivo per dare, morto per avere

        Il tempo è meraviglia ed orrore,
        il tempo è punizione
        o premio.
        Il tempo è medico,
        è malattia,
        è bello,
        brutto,
        a seconda di ciò che ti regala
        o di ciò che ti nega.
        Non sempre è galantuomo,
        non sempre rende giustizia,
        ti trascina finché vuole,
        può anche farti morire di quella morte
        che ti lascia vivo
        e libero di respirare,
        ma solo di respirare,
        e non abbastanza,
        e questa è la condanna,
        il tempo ti misura il fiato,
        sempre troppo corto.
        Ma dietro questo tempo c'è spesso l'uomo.
        Composta domenica 3 giugno 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          Il lavoro rende liberi?

          Un uomo forte disciplina il nostro marciare,
          due file ferme stanno ai lati
          con gli sguardi fissi,
          statue di pietra
          col cappotto di stoffa militare.
          Volti tutti uguali
          unica madre,
          unica mano,
          unica firma.
          Se solo fossi forte
          come lo fui nei sogni
          uscirei dalla fila
          e mi ribellerei.
          Ma stritolo fra le dita,
          solo il mio antico niente,
          il mio non potere.
          Ci accompagna,
          ognuno,
          una colonna sonora
          dentro la mente,
          insieme ad immagini scure.
          Intanto si allontana il cancello d'ingresso
          con la sua scritta che balla,
          fugge dalle nostre spalle,
          perdiamo il senso della via d'uscita
          o della via di fuga.
          Chi non ha pianto quando era piccolo
          ha tenuto in serbo le lacrime per adesso
          e le piange tutte.
          Composta domenica 3 giugno 2012
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes

            Le colpe

            Con le elezioni
            è passata la burrasca
            (per adesso).
            Ognuno aveva già pronto il suo colpevole,
            ed entrambi gli schieramenti
            hanno colpe per tutti.
            Ed ecco la sinistra che
            messo Berlusconi dietro la lavagna,
            orecchie d'asino
            trova in grillo l'ennesimo nemico,
            eccolo grillo,
            il comico,
            l'uomo che non si sa,
            l'uomo che "chi c'è dietro",
            l'uomo dell'antipolitica
            l'uomo della demagogia,
            l'uomo da sfottere,
            ma senza "urtare" chi lo vota.
            Parte la macchina dello sputtanamento.
            Ed ecco a destra "il senso dello stato"
            l'avere ceduto il posto al ragioniere
            per salvare il paese
            ma paese e politici hanno due culi diversi
            e per adesso il culo salvo è il loro.
            La destra ha monti,
            la sinistra ha grillo,
            noi purtroppo li abbiamo tutti.
            Composta domenica 3 giugno 2012
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              Scritta da: Alexandre Cuissardes

              Italianic

              C'è movimento nelle soffitte,
              tutti a frugare fra le cose di ieri.
              Le tirano fuori,
              le mettono a posto,
              una spolverata
              e sono già pronte.
              C'è movimento intorno agli armadi,
              tutti a cercare l'essenziale,
              da preparare velocemente.
              Lunga è la fila alle stazioni e nei porti,
              valigie di cartone,
              pochi vestiti,
              pacchi legati
              e bambini per mano,
              come il ritratto di tanti anni fa.
              Riparte il paese per nuovi paesi,
              lascia i politici da soli a parlare.
              Scappa la gente dai suoi governanti,
              emigrano in massa le persone migliori,
              si arrendono a chi non posson cacciare,
              gli lasciano soli a sguazzare nel nulla.
              Tutti in cuor loro,
              i nuovi emigranti,
              giunti all'arrivo
              sperano solo di non esser guardati
              come quelli rimasti,
              quelli lasciati.
              Composta domenica 3 giugno 2012
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