Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes
Tu al collo porti una collana,
io al collo porto una catena.
Il tuo corpo indossa abiti di firma,
io porto addosso quattro stracci da mercato.
Il tuo viso ha la cura dei massaggi,
il mio i segni degli schiaffi.
Le tue mani si coprono con guanti in pelle,
le mie mani sono coperte da calli.
I tuoi occhi si illuminano di gioia,
i miei occhi stanno spenti in basso.
Tu siedi nei consigli di amministrazione
io siedo sui gradini della stazione.
Al tuo dito c'è un anello,
al mio dito tutto ciò "che mi son legato al...".
Saremo per forza di fronte
prima o poi,
e non da amici,
il giorno della scesa in piazza.
Ed alla fine,
al collo non avrai più la collana,
ma la mia catena,
avrai ancora i tuoi abiti di firma,
ma solo perché a noi non interessano,
te li lasceremo.
Sarai sdraiato,
ti chiuderanno gli occhi,
mani di prete,
la pietà che non si nega,
che la chiesa non nega.
Avrai ancora gli anelli al dito,
ma se qualcuno te lo taglierà,
il dito,
faremo finta di non vedere,
sapremo che lo fa per rabbia
non perché sia ladro,
del resto tu non soffrirai più,
ammesso che abbia mai sofferto.
Io in un angolo della piazza,
in disparte,
guarderò il mio dito
e finalmente scioglierò
tutti i soprusi che a lui mi ero legato.
Composta domenica 1 luglio 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes
    Nella valigia di quell'attimo
    getto alla rinfusa le forme
    che arrivano dalla notte,
    pronto a partire
    ma non a tornare.
    O forse sto già tornando,
    e non mi rendo conto.
    Tutto arriva ai miei piedi,
    come portato dall'acqua di mare.
    Cose da guardare,
    ma non da portarsi dietro,
    la valigia si è richiusa,
    è già lì alla porta ad aspettarmi.
    La devo accompagnare,
    sa lei dove.
    Composta domenica 1 luglio 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Le petit bistrot

      L'ho visto arrivare,
      suonava al tuo campanello
      l'uomo nuovo,
      il tuo uomo del momento.
      Ed io qui,
      al bistrot di fronte,
      seduto a guardare,
      senza voler vedere.
      Lo posso solo immaginare
      cosa potrà accadere
      dietro quelle mura,
      a casa tua,
      solo fra poco tempo,
      ma è meglio che non sappia,
      anche se so.
      Difficile frenare
      la tua voglia di vita,
      la tua curiosità potente,
      quel tuo non voler star sola,
      e l'innegabile successo
      che hai con gli uomini.
      Il bistrot sta già chiudendo,
      aspetterò qui fuori
      fino alla mattina,
      per vederlo ripartire,
      con l'aria soddisfatta
      di chi ti cercherà di nuovo,
      quello che per te sarà già diventato
      l'uomo del momento passato.
      Ma intanto bentornata,
      bentornata in te
      o forse no,
      sei solamente
      ciò che sei da sempre.
      Composta mercoledì 27 giugno 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Gli spettatori pagati

        Da dietro le spesse tende,
        con un bicchiere in mano
        osservano
        i mandanti,
        con compiacimento,
        lo scontro nelle piazze,
        la lotta fra i perdenti.
        Guardano spesso in basso,
        sentono i rumori,
        contano i distesi,
        si guardano tra loro,
        concordano le cose,
        commentano i successi,
        tutto con discrezione,
        dietro le spesse tende.
        Composta martedì 26 giugno 2012
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