Poesie inserite da Andrea De Candia

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Andrea De Candia
C'era una manciata di semi odorosi
nelle mie mani per te,
e un ricordo lontano di cose accadute
ma senza sentimento.
Pensavo che tu fossi la mia strada,
e ho messo calzature leggere
perché tu mi credessi un'ombra.
Ho vagato solitaria con te dentro la mia stoltezza.
Non ti dissi che ero innamorata
fino al pudore,
finché non vidi sangue nella mia mente:
come se partito da me
mi avessi rapito il fulgore degli anni.
E così ho aspettato che tu rinverdissi
e che da erba diventassi un altare;
ma come tutti gli altari
ti sei fatto pietra.
Composta sabato 11 aprile 2015
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Andrea De Candia

    Lirica antica

    Caro, dammi parole di fiducia
    per te, mio uomo, l'unico che amassi
    in lunghi anni di stupido terrore,
    fa che le mani m'escano dal buio
    incantesimo amaro che non frutta...
    Sono gioielli, vedi, le mie mani,
    sono un linguaggio per l'amore vivo
    ma una fosca catena le ha ben chiuse
    ben legate ad un ceppo. Amore mio
    ho sognato di te come si sogna
    della rosa e del vento,
    sei purissimo, vivo, un equilibrio
    astrale, ma io sono nella notte
    e non posso ospitarti. Io vorrei
    che tu gustassi i pascoli che in dono
    ho sortiti da Dio, ma la paura
    mi trattiene nemica; oso parole,
    solamente parole e se tu ascolti
    fiducioso il mio canto, veramente
    so che ti esalterai delle mie pene.
    Composta venerdì 10 aprile 2015
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Andrea De Candia

      Pagina di libro notturno

      Sbarcai una notte di maggio
      in un gelido chiaro di luna
      dove erba e fiori erano grigi
      ma il profumo verde.

      Salii piano un pendio
      nella daltonica notte
      mentre pietre bianche
      segnalavano alla luna.

      Uno spazio di tempo
      lungo qualche minuto
      largo cinquantotto anni.

      E dietro di me
      oltre le plumbee acque luccicanti
      c'era l'altra costa
      e i dominatori.

      Uomini con futuro
      invece di volti.
      Composta giovedì 2 aprile 2015
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Andrea De Candia

        Riposo di Cuore

        Non mi abbandonare stasera,
        cuore!
        Almeno stasera
        tu non mi abbandonare!

        Non voglio più
        mirare alle montagne
        e, cercando di raggiungerle,
        cadere sul tuo sasso ogni volta.

        A terra vedere qualcuno
        già arrivato, o forse no,
        o forse mai, un'illusione
        la mia, di arrivare sulla cima,
        di volere essere il solo,
        come se proprio solo fossi.

        Mi arrendo alla gara
        e chi ne ha voglia
        non si fermi!

        Perduto lo è già,
        da sempre,
        non esiste un vincitore,
        sol preferisco essere un vinto,
        un vinto dalla ragione.

        Castelli nell'aria,
        l'aria che cerco,
        senza castelli, sul corpo
        mi soffia sensibile.

        Tra il cielo e la terra,
        privato di peso,
        puro già vago
        in cerca di te,
        cuore,
        speranza di incontri
        tra altri in riposo
        ancora ce n'è.
        Composta giovedì 2 aprile 2015
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Andrea De Candia

          La terra santa

          Ho conosciuto Gerico,
          ho avuto anch'io la mia Palestina,
          le mura del manicomio
          erano le mura di Gerico
          e una pozza di acqua infettata
          ci ha battezzati tutti.
          Lì dentro eravamo ebrei
          e i Farisei erano in alto
          e c'era anche il Messia
          confuso dentro la folla:
          un pazzo che urlava al Cielo
          tutto il suo amore in Dio.
          Noi tutti, branco di asceti
          eravamo come gli uccelli
          e ogni tanto una rete
          oscura ci imprigionava
          ma andavamo verso la messe,
          la messe di nostro Signore
          e Cristo il Salvatore.
          Fummo lavati e sepolti,
          odoravamo di incenso.
          E dopo, quando amavamo
          ci facevano gli elettrochoc
          perché, dicevano, un pazzo
          non può amare nessuno.
          Ma un giorno da dentro l'avello
          anch'io mi sono ridestata
          e anch'io come Gesù
          ho avuto la mia resurrezione,
          ma non sono salita ai cieli
          sono discesa all'inferno
          da dove riguardo stupita
          le mura di Gerico antica.
          Composta lunedì 30 marzo 2015
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Andrea De Candia

            Toeletta

            La triste toeletta del mattino,
            corpi delusi, carni deludenti,
            attorno al lavabo
            il nero puzzo delle cose infami.
            Oh, questo tremolar di oscene carni,
            questo freddo oscuro
            e il cadere più inumano
            d'una malata sopra il pavimento.
            Questo l'ingorgo che la stratosfera
            mai conoscerà, questa l'infamia
            dei corpi nudi messi a divampare
            sotto la luce atavica dell'uomo.
            Composta venerdì 27 marzo 2015
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Andrea De Candia

              Rivolta

              Mi hai reso qualcosa d'ottuso,
              una foresta pietrificata,
              una che non può piangere
              per le maternità disfatte.
              Mi hai reso una foresta
              dove serpeggiano serpi velenose
              e la jena è in agguato,
              perché io ero una ninfa
              innamorata e gentile,
              e avevo dei morbidi cuccioli.
              Ma le mie unghie assetate
              scavano nette la terra, così io Medusa
              fissa ti guardo negli occhi.
              Io esperta sognatrice
              che anche adesso mi rifugio in un letto
              ammantata di lutto
              per non sentire più la carne.
              Composta mercoledì 25 marzo 2015
              Vota la poesia: Commenta