Poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Ma chi me lo fa fare

Ma chi me lo fa fare,
di stare qui a parlare, sei sempre un po' fraintesa, comunque ti presenti,
io stavo tanto bene, senza nessun fastidio, mi sono messa a cantare,
chi me l'ha fatto fare,
di notte poi dormivo, senza preoccupazioni, ora continuamente ti rompono i cojoni,
ma perché questo e perché fai quello, niente gli va bene ma senza conclusioni.
Non mettetevi mai in evidenza, questa è la lezione, ognuno gestisca in casa tutte le sue ragioni.
Chi ve lo fa fare
Tanto comunque vada, non hai mai fatto niente, ma visto che sono uscita rimango ormai giù in strada,
e griderò per quanto fiato ho in gola, ve lo dirò l'ultima volta e ancora:
visto che non mi avete capito, non farò mai più niente niente!
Ma cosa volevo fare? Coinvolgere la gente?
Ora canto da sola senza farmi sentire, visto che non mi volete capire.
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    Scritta da: Anna De Santis

    Follia

    Avere un uomo mio,
    mio per sempre, da poggiare sul letto,
    come una bambola di cera,
    fargli dire solo: ti aspetto stasera.
    Pensare solo a divertirmi, senza coinvolgimento,
    finalmente libera dal sentimento.
    Pura follia,
    ma si pensa e si fa,
    quando si è soli e la vita non và,
    quando sei delusa,
    ed hai esaurito ogni scusa,
    non sai darti risposta su chi ha la ragione
    e su chi ha sbagliato.
    Il bamboccio di cera accenna un sorriso.
    Vuoi sapere il mio nome?
    Ma chi ti ha cercato?
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      Scritta da: Anna De Santis

      Gli occhi di un bambino

      Occhi dolci di bambino,
      dubbi, desideri esauditi,
      sorrisi, gioie infinite,
      stupore, malinconie,
      specchi dove trovare il vero,
      in quegli occhi ingenui finisce il mistero.
      Profondi occhi in cerca d'amore,
      è continua richiesta,
      un cielo in cui perdersi tra il pensiero ed i colori,
      affamati di sapere, pace e tranquillità.
      Qualche lacrima và asciugata da una parolina fatata,
      da una mano sicura, ed a sera un bacio sugli occhi
      una carezza, per una dolce nottata.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Preghiera

        Aiutami signore ad aver cuore,
        seppur nella tempesta, a tener duro,
        sono una tua creatura,
        il mio animo è puro
        ma la rabbia è forte,
        saprò sfidar la morte?
        Combatterò, non avrò paura,
        ma tu accompagnami in questa avventura,
        non andar lontano, stringi la mia mano.
        Mi affiderò a te, sentirò il tuo calore,
        nelle tue parole, la tranquillità per quest'anima in pena,
        mi addormenterò confidando nel tuo amore.
        Questa mia preghiera, signore
        sovente la sentirai quando avrò bisogno,
        son certa, avrai posto anche per me, nel tuo immenso cuore.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Ti ho pregato di non farlo

          Sogni i suoi occhi, come sarebbe stato,
          troppo a lungo ho pregato
          non negargli la vita!
          Ora piangi pentita, è finita,
          ma nell'anima vivo quel respiro che manca,
          la tua vita continua ormai stanca.
          Sempre sentirai il suo pianto,
          eppure ti aveva chiesto muto,
          di pensarci bene, non ha scelto niente
          l'unico errore che paura sente,
          è il tuo cuore l'unico purtroppo che non mente,
          sente lo strappo di questo figlio che manca,
          e continua la tua vita dolorosa e stanca,
          saprai dare una giustificazione a questa morte bianca?
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            Scritta da: Anna De Santis

            Dopo tante tenebre

            Passo dopo passo, trascino quello che rimane,
            ho sparso briciole ovunque,
            convinta di poter tornare
            ma ho continuato a camminare.
            Il vento fra i capelli,
            non mi fa pensare
            e rovi sparsi mi fanno sanguinare.
            Cos'è la vita, se non finisce il bosco,
            non si vede il sole,
            mi aiuto con le mani a spostare i rami,
            avanzo più svelta,
            per poter arrivare in fondo e veder la luce.
            I miei occhi han visto solo tenebre,
            ed al chiarore mi dovrò abituare.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Parole Senza Senso

              Tante parole per un sonetto,
              rime baciate, frasi insensate
              niente di più imperfetto,
              senza nessuna logica, come intrecciate.
              Piene di aggettivi, sostantivi,
              periodi che scorrono giulivi,
              scritti da una penna scatenata,
              che sul foglio corre forsennata,
              senza darmi retta,
              non vuole essere corretta,
              il suo godimento è della parola,
              delle frasi senza senso, una vera pazzia,
              quella della mia mente e della penna mia.
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                Scritta da: Anna De Santis

                N'dò cojo cojo

                Me disse un caro amico, ch'era sbronzo
                lo sai che passa pe er cervello mio?
                Vojo sparà a quelli che nun posso vede.
                Jiè risponno, doppo che l'ho visto:
                comme sei messo, nun poi sparà che nun ce coji,
                te tocca de tirà parecchi corpi.
                Bene, me fece lui, perché pe certo
                li stronzi se accompagnano fra loro,
                quindi n'dò cojo... cojo.
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                  Scritta da: Anna De Santis

                  Paese pettegolo e bugiardo

                  Nun ce vojo passà più pe sto paese,
                  gretto e gnorante, pettegolo e bugiardo,
                  nun ce vojo più mette piede, manco pe sbajo.
                  Gente che da sola s'acclama
                  e fra de loro s'enfama, de tutto e de più.
                  Lingue cattive, stupide e invidiose
                  che si nun c'arriveno, rimangheno vojose.
                  Antichi parenti, come serpenti,
                  baci bugiardi, intrighi e vecchi rancori.
                  Come vorrei esse Nerone,
                  brucià tutto e soffià la cenere,
                  tanto porvere dovete da tornà.
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                    Scritta da: Anna De Santis

                    Er gatto e la gattina

                    Un gatto e na gattina, s'encontreno
                    sur tetto de na vecchia casa,
                    de notte co la luna.
                    Se fa avanti la gatta, camminava sbilenca
                    e ceca a n'occhio.
                    Che hai fattò je chiede er gatto?
                    Perché sei quercia e zoppa?
                    Un fiore t'ho lasciato l'artra sera.
                    Er gatto co cui vivo adesso,
                    mentre stavamo ar mejo: zoccola m'ha chiamata
                    e nella foga tutta m'ha sfregiata.
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