Non ho chiuso le tendine, guarda dritto nella stanza. Perché non puoi fuggire oggi sono così allegra. Dimmi pure svergognata, scagliami i tuoi sarcasmi: sono stata la tua insonnia, la tua angoscia sono stata.
Metà segreteria soviet o comitato ai cani sciolti, al volontariato ai centri sociali, agli operai a chi non molla mai a chi fa opposizione anche se non è inquadrato dalle direttive prese, dalle telecamere accese.
Il mio secolo non mi fa paura, il mio secolo pieno di miserie e di crudeltà il mio secolo coraggioso e eroico. Non dirò mai che sono vissuto troppo presto o troppo tardi. Sono fiero di essere qui, con voi. Amo il mio secolo che muore e rinasce un secolo i cui ultimi giorni saranno belli: il mio secolo splenderà un giorno come i tuoi occhi.
Ti guardo e il sole cresce Presto ricoprirà la nostra giornata Svegliati cuore e colori in mente Per dissipare le pene della notte
Ti guardo tutto è spoglio Fuori le barche hanno poca acqua Bisogna dire tutto con poche parole Il mare è freddo senza amore
È l'inizio del mondo Le onde culleranno il cielo E tu vieni cullata dalle tue lenzuola Tiri il sonno verso di te Svegliati che io segua le tue tracce Ho un corpo per attenderti per seguirti Dalle porte dell'alba alle porte dell'ombra Un corpo per passare la mia vita ad amarti
Tu mi portasti un po' d'alga marina Nei tuoi capelli, ed un odor di vento, Che è corso di lontano e giunge grave D'ardore, era nel tuo corpo bronzino: -Oh la divina Semplicità delle tue forme snelle- Non amore non spasimo, un fantasma, Un'ombra della necessità che vaga Serena e ineluttabile per l'anima E la discioglie in gioia, in incanto serena Perché per l'infinito lo scirocco Se la possa portare. Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!
Deh, Violetta, che in ombra d'Amore negli occhi miei sì subito apparisti, aggi pietà del cor che tu feristi, che spera in te e disiando more. Tu, Violetta, in forma più che umana, foco mettesti dentro in la mia mente col tuo piacer ch'io vidi; poi con atto di spirito cocente creasti speme, che in parte mi sana la dove tu mi ridi. Deh, non guardare perché a lei mi fidi, ma drizza li occhi al gran disio che m'arde, ché mille donne già per esser tarde sentiron pena de l'altrui dolore.
Nel cerchio di un pensiero a volte mi riposo sognando e lí sta il tuo peccato perché mi entri nel corpo e il corpo si appassiona gridando di un'estasi che non è sua altri giovani amanti diciamo che sono presenti nei tuoi baci nelle mie disattenzioni infatti su di me hanno camminato le ombre dei morti di coloro che sono inceneriti in un letto e non hanno mai avuto niente.