Lenzuola bianche in un armadio Lenzuola rosse in un letto Un figlio in una madre La madre nei dolori Il padre davanti alla stanza La stanza nella casa La casa nella città La città nella notte La morte in un grido E il figlio nella vita.
Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? È a casa? Per la strada? Al lavoro? In piedi? Sdraiata? Forse sta alzando il braccio? Amor mio come appare in quel movimento il polso bianco e rotondo! Che sta facendo adesso adesso, in questo momento? Un gattino sulle ginocchia Lei lo accarezza. O forse sta camminando ecco il piede che avanza. Oh i tuoi piedi che mi son cari che mi camminano sull'anima che illuminano i miei giorni bui! A che pensa? A me? O forse... chi sa ai fagioli che non si cuociono. O forse si domanda perché tanti sono infelici sulla terra. Che sta facendo adesso adesso, in questo momento?
La vecchiaia la solitudine e io e poi una malinconia tutti e quattro camminiamo fianco a fianco senza parlarci
ciascuno cammina solo ma siamo l'uno a fianco dell'altro
che cosa non avremmo dato gli uni e gli altri per non sentire il rumore dei passi gli uni degli altri
dentro di noi abbiamo pietà imprechiamo gli uni contro gli altri ma ci amiamo perché non crediamo gli uni negli altri
che cosa non avremmo dato per arrivare a un incrocio e infilare presto quattro strade diverse ma non so se uno di noi morisse se quelli che restano sarebbero contenti
la vecchiaia la solitudine e io e poi una malinconia tutti e quattro camminiamo fianco a fianco
la notte prendiamo il tram i tram che non sappiamo dove vadano
la notte i tram puliti larghi a tre vagoni ci portano in qualche luogo con stridori sferragliamenti
a un tratto si levano davanti a noi dei muri bruciati e sotto il riverbero dei lampioni marciano diritti e testardi verso di noi
delle finestre appaiono davanti a noi e vengono in folla verso di noi schiaciandosi l'una con l'altra
finestre che non hanno nè vetri nè infissi che non sono finestre delle stanze degli uomini ma finestre del vuoto
passiamo davanti alle porte senza battenti le porte che aprono su nulla
sui marciapiedi degli uomini con tre punti sopra il bracciale aspettano il tram
sono appoggiati sui loro bastoni dalle punte di gomma
non so se tutti i muti sono anche dei sordi ma certo la maggior parte dei ciechi sono dei ciechi con gli occhi aperti e le luci dei tram cadono nei loro occhi aperti ma loro non si rendono conto che la luce cade nei loro occhi
vecchie bigliettaie stanche fanno salire i ciechi sui tram
donne che mi avete guidato teneramente tenendomi per mano
a quasi tutte voi non ho dato che qualche poesia e forse un po' di tristezza
sono grato a voi tutte
traversiamo le tenebre degli spiazzi vuoti dove crescono i ciuffi d'erbacce
i tram traversano le piazze i cui palazzi barocchi sono distrutti
e le pietre bruciate spezzate si somigliano talmente che la testa ci gira e giriamo in tondo
questa città è tutta bucata perché ha mandato i suoi soldati a distruggere altre città
ho visto città rase al suolo avevano mandato i loro soldati a distruggere altre città e i soldati delle altre città le avevano rase al suolo
ho visto città che preparavano i loro soldati per mandarli a distruggere altre città ed essere distrutte esse stesse
dei violinisti salgono in tram con le scatole dei violini sotto il braccio e i loro lunghi capelli tristi non riescono a nascondere la loro calvizie
questo agosto è forse l'ultimo agosto del mondo ha chiesto uno dei violinisti alla bigliettaia in una lingua che non conosco sulle piattaforme dei tram ci sono dei giovani in collera
credo ch'essi stessi non sappiano perché e contro chi sono in collera
che ora sarà adesso all'Avana amore mio sarà notte o giorno
le ragazze scendono dai tram
le loro gambe sono abbastanza ben fatte
senza fare un gesto seduto dove sono le seguo e sotto il ponte di pietra sento vicinissimo al mio viso il calore delle loro bocche e volto la testa a una giovane donna che mi tocca la spalla senza ch'io sappia dov'è
i suoi capelli son paglia d'oro le sue ciglia azzurre
il suo collo bianco è lungo e rotondo
alle fermate vecchie donne terribili con cappelli di paglia nera traversano le rotaie tenendosi per mano
l'uomo seduto alla mia destra s'è inabissato dentro se stesso s'è perduto dentro se stesso
è così lo so è così che la vecchiaia comincia
tuttavia non è in mio potere non cadere nelle onde tristi
così comincia la vecchiaia
l'uomo seduto alla mia destra è caduto ancora nelle onde tristi
alla porta del deposito siamo scesi dall'ultimo tram
rientriamo a piedi
tutti e quattro
la vecchiaia la solitudine e io e poi una malinconia
quando arriviamo all'albergo il sole comincia a spuntare
Noi mentre il mondo va per la sua strada, noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l'affanno, e perché vada, e perché lento vada. Tal, quando passa il grave carro avanti del casolare, che il rozzon normanno stampa il suolo con zoccoli sonanti, sbuca il can dalla fratta, come il vento; lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia. Il carro è dilungato lento lento. Il cane torna sternutando all'aia.
Un murmure, un rombo... Son solo: ho la testa confusa di tetri pensieri. Mi desta quel murmure ai vetri. Che brontoli, o bombo? Che nuove mi porti? E cadono l'ore giù giù, con un lento gocciare. Nel cuore lontane risento parole di morti... Che brontoli, o bombo? Che avviene nel mondo? Silenzio infinito. Ma insiste profondo, solingo smarrito, quel lugubre rombo.
Sulla mia parete è appesa una xilografia giapponese La maschera di un demone cattivo, dipinta con la lacca d'oro. Pieno di compassione vedo Le gonfiate vene frontali, segno di Quanto è faticoso essere cattivo.
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni, e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.
Natale. Guardo il presepe scolpito, dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure di legno: ecco i vecchi del villaggio e la stella che risplende, e l'asinello di colore azzurro. Pace nel cuore di Cristo in eterno; ma non v'è pace nel cuore dell'uomo. Anche con Cristo e sono venti secoli il fratello si scaglia sul fratello. Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri?
Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro in perpetuo volo. La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.
And a youth said, "Speak to us of Friendship". And he answered, saying: Your friend is your needs answered. He is your field which you sow with love and reap with thanksgiving. And he is your board and your fireside. For you come to him with your hunger, and you seek him for peace. When your friend speaks his mind you fear not the "nay" in your own mind, nor do you withhold the "ay". And when he is silent your heart ceases not to listen to his heart; For without words, in friendship, all thoughts, all desires, all expectations are born and shared, with joy that is unacclaimed. When you part from your friend, you grieve not; For that which you love most in him may be clearer in his absence, as the mountain to the climber is clearer from the plain. And let there be no purpose in friendship save the deepening of the spirit. For love that seeks aught but the disclosure of its own mystery is not love but a net cast forth: and only the unprofitable is caught. And let your best be for your friend. If he must know the ebb of your tide, let him know its flood also. For what is your friend that you should seek him with hours to kill? Seek him always with hours to live. For it is his to fill your need, but not your emptiness. And in the sweetness of friendship let there be laughter, and sharing of pleasures. For in the dew of little things the heart finds its.