Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Ultima cena

Come saliva
che scompare
in bocche assetate
così il tuo silenzio
inghiotte il mio cuore
amore di un tempo
nell'odio di oggi

Vedo i tuoi passi
riflessi
dileguarsi
sulla lastra di pioggia
in quest'autunno
che sembra
la sala d'attesa
di un mattatoio
e le foglie rosse
macchie di sangue
nei disegni del vento

Distante
dalle cose
che ho amato
coi coltelli degli anni
alle spalle
mi sento solo
mentre disertano
i più duri pensieri

Strappo la tua foto
dagli occhi
e irriducibile il disprezzo
lancia uno sputo
che si perde nell'acqua

Mi dico
si è suicidato anche l'odio
povero me
sono solo
sul banchetto degli anni
addobbato
coi fiori del male
nell'ultima cena.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Ultime illusioni

    Quelle parole stonate nell'abisso
    mosse dai fili dell'ipocrisia...
    un calpestio di cavalli
    tuoni
    nel mio sereno
    anticiparono dell'ultimo bacio
    l'amara dolcezza
    sotto gli occhi della luna
    unica luce in tanta oscurità
    Le mie illusioni
    caddero
    ad  acri risposte
    spine del mio fiore
    ed io…di una romantica morte
    avvolto nel vuoto
    mi sentii nel mio autunno
    sotto un tappeto di foglie
    Poi l'addio freddo
    gettò nel fuoco i nostri sogni
    e me vinto…in un vento spinto
    Vita…vita
    com'è crudele questa
    tortura nel guardar il sole
    che nelle nubi grigie s'immerge
    e poi...nella polvere non si trovano
    neppur le nostre impronte.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Una grande sofferenza umana

      L'essere offeso ed odiato
      da chi più ami ed hai sempre amato,
      e, se son figli, cui hai tutto dato,
      non capire il perché di tal peccato;
      veder pagare affetti e sentimenti
      con il più ingrato dei risentimenti;
      veder scambiare l'amore e tanto bene
      in altrettante sofferenze e pene;
      veder chi ami fuggire solo e lontano,
      in cerca ansiosa di se stesso, inano,
      veder chi fugge rifiutar la mano
      perché il tuo bene svela un dolce arcano;
      e tu soffri da solo e sei distrutto,
      da un grande amore che non dà più frutto.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Un battito di ciglia...

        Ho voglia di bussare
        alla porta del cielo
        per dirti che…
        mi manca
        il tuo sorriso.
        La tua voce.
        Il tuo sguardo pulito.
        La voglia di allegria.
        Le cose bisbigliate
        gridate con la voce del cuore.
        Mi mancano quei giorni
        fatti di tenerezze.
        Le lunghe chiacchierate.
        Le risate
        ricolme di un presente vissuto.
        Assaporato.
        Ricordo i nostri sogni.
        La gran voglia di dare.
        E di fare… per un mondo migliore.
        Profumava di buono
        la tua vita.
        Ed ancora mi avvolge
        e mi sorregge
        la fragranza di te.
        Ma ho voglia di bussare
        alle porte del cielo.
        Ho voglia di incontrarti.
        Basterebbe un istante.
        Un battito di ciglia.
        Un sussurro.
        Nel pugno chiuso
        conservo una carezza…
        Un battito di ciglia.
        Che ci vuole?
        Mi basta l'illusione…
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Versi della natura

          Alita dolcemente
          la brezza fra i fiori.
          Sibilla il fuoco
          nel camino.
          S’innalza il fumo
          verso il cielo.
          Stormiscono le frode
          mosse dal vento.
          Garriscono le rondini
          al nido.
          Tuba la colomba
          portatrice di pace.
          Pigolano i pulcini
          sotto la chioccia.
          Nitrisce il cavallo
          nella stalla.
          Squittisce timidamente
          il coniglio.
          Gracida il grillo
          in mezzo ai campi di grano.
          Ulula il cane divertito.
          Miagola il gatto
          con simpatia.
          Vagita un bimbo
          appena nato.

          Mentre io stilo
          in poesia ed in rima.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Viale 17

            Sono belle
            e si vendono per poco
            mi dico meno male
            e lesto la mano corre
            al portafogli
            per dar vita al cuore
            imbalsamato

            Fai piano
            dice la donna
            vestita di coriandoli
            coi profumi che litigano
            e i tacchi che burlano
            l'equilibrio
            anche il risveglio ha bisogno
            di preliminari
            e ci puoi credere se lo dico io
            che coi sogni ci lavoro

            L'amplesso durò
            quanto una bestemmia
            sotto gli aghi delle stelle
            e il cronometro della luna
            che imbrogliò il fantasma
            di figure deformi

            Mi alleggerii della minaccia
            dei duri pensieri
            stampai le labbra
            sulla banconota
            mio lasciapassare
            agli sconfitti
            dell'inferno dei vivi

            Sfrecciavano le macchine
            come le idee
            nel domani
            lungo il delirio del viale 17
            ...i loro rumori
            i loro fumi
            erano tuoni e nebbia
            nelle miserie degli illusi
            ...fuochi d'artificio
            per la festa
            del mio cielo basso
            -dal volume: Soste precarie
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Voglio tornare

              Cieli d'alabastro
              e montagne di nebbia
              crepuscoli distesi
              nelle valli d'amore
              dove a sera
              languono i salici
              e i lecci corrugati
              si addormentano.
              Voglio tornare
              ai miei cieli d'infanzia
              alle mie radici segrete
              sulle rive del vento
              dove cavalli rossi
              coronati di alghe
              con ali fiorite di rugiada
              cavalcano nell'arco delle onde.
              Voglio tornare
              ai miei cieli bambini
              ai miei prati di nuvole
              impazziti di sole
              dove l'amore scava i fiumi
              con la sua bocca di pioggia.
              Voglio tornare
              al mio passato di luce
              sprofondata nell'acqua trafitta
              e guardare
              la mia casa di pietra
              addormentata
              all'ombra di mia madre
              sola.
              Ora tutto è silenzio
              nel sentiero d'argento
              gli alberi riflettono
              tramonti gravidi di pioggia
              e di vento.
              Dal monte rotolano
              valanghe di nuvole
              e steli spettrali
              di arcobaleni caduti.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Sei...

                Sei bella come un fiore che profuma le mie giornate.
                Sei splendente come il sole che illumina lo scorrere dei miei giorni.
                Sei luminosa come la luna che illumina anche le più oscure notti.
                Sei leggiadra come una farfalla che pur sapendo la brevità della loro vita continuano a volare e a portare felicità dovunque essa vada.
                Sei laboriosa come un'ape che porta l'unica fonte vitale al centro dell'alveare.
                Sei come una stella cadente che mi fa esprimere desideri pieni di amore e speranza.
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