Le migliori poesie inserite da Eclissi

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Scritta da: Eclissi

Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
Uno "scusi" nella ressa?
Un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
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    Scritta da: Eclissi

    La stazione

    Il mio non arrivo nella città di N.
    È avvenuto puntualmente.

    Eri stato avvertito
    con una lettera non spedita.

    Hai fatto in tempo a non venire
    all'ora prevista.

    Il treno è arrivato sul terzo binario.
    È scesa molta gente.

    L'assenza della mia persona
    si avviava verso l'uscita tra la folla.

    Alcune donne mi hanno sostituito
    frettolosamente
    in quella fretta.

    A una è corso incontro
    qualcuno che non conoscevo,
    ma lei lo ha riconosciuto
    immediatamente.

    Si sono scambiati
    un bacio non nostro,
    intanto si è perduta
    una valigia non mia.

    La stazione della città di N.
    Ha superato bene la prova
    di esistenza oggettiva.

    L'insieme restava al suo posto.
    I particolari si muovevano
    sui binari designati.

    È avvenuto perfino
    l'incontro fissato.

    Fuori dalla portata
    della nostra presenza.

    Nel paradiso perduto
    della probabilità.

    Altrove.
    Altrove.
    Come risuonano queste piccole parole.
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      Scritta da: Eclissi

      Inno alla Bellezza

      Tu vieni dal profondo cielo o sorgi
      dall'abisso, o Beltà? Versa il tuo sguardo
      infernale e divino, mescolati,
      il beneficio e il crimine, e per questo
      al vino ti potrei rassomigliare.
      Hai nell'occhio l'aurora ed il tramonto;
      come una sera tempestosa spandi
      profumi; ed i tuoi baci sono un filtro,
      e la tua bocca un'anfora, che fanno
      coraggioso il fanciullo, l'eroe vile.
      Sorgi dal nero abisso oppure scendi
      dalle stelle? Il Demonio, affascinato,
      come un cane è attaccato alle tue gonne;
      spargi a caso la gioia ed i disastri,
      e tutto reggi, e di nulla rispondi.
      Sopra i morti, o Beltà, di cui ti ridi,
      cammini. Non è il meno affascinante,
      l'Orrore, tra le tue gioie; amoroso
      sopra il tuo ventre orgoglioso danza
      l'Omicidio, fra i ciondoli il più caro.
      Vola abbagliata verso te l'effimera,
      o candela, fiammeggia stride e dice:
      "Benediciamo questa torcia! " Anela
      l'innamorato chino sulla bella,
      e ha l'aria d'un morente che accarezza
      la sua tomba. O Beltà, che cosa importa,
      o mostro spaventoso enorme ingenuo,
      che tu venga dal cielo o dall'inferno,
      se mi schiude la porta il tuo sorriso
      ed il tuo piede e l'occhio a un Infinito
      adorato ed ancora sconosciuto?
      Di Satana o di Dio, che importa? Angelo
      o Sirena, che importa se mi rendi,
      - fata dagli occhi di velluto, ritmo,
      profumo, luce, unica regina! -
      questo universo meno ripugnante
      e questi brevi istanti meno gravi?
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        Scritta da: Eclissi

        Casida del pianto

        Ho chiuso la mia finestra
        perché non voglio udire il pianto,
        ma dietro i grigi muri
        altro non s'ode che il pianto.
        Vi sono pochissimi angeli che cantano,
        pochissimi cani che abbaiano;
        mille violini entrano nella palma della mia mano.
        Ma il pianto è un cane immenso,
        il pianto è un angelo immenso,
        il pianto è un violino immenso,
        le lacrime imbavagliano il vento.
        E altro non s'ode che il pianto.
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          Scritta da: Eclissi

          Una poesia è una città

          Una poesia è una città piena di strade e tombini
          piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
          piena di banalità e roba da bere,
          piena di pioggia e di tuono e di periodi
          di siccità, una poesia è una città in guerra,
          una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
          una poesia è una città che brucia,
          una poesia è una città sotto le cannonate
          le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
          una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
          per le strade come Lady Godiva,
          dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
          la bandiera; una poesia è una città di poeti,
          per lo più similissimi tra loro
          e invidiosi e pieni di rancore...
          una poesia è questa città adesso,
          cinquanta miglia dal nulla,
          le 9.09 del mattino,
          il gusto di liquore e delle sigarette,
          né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
          questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
          barricata, quasi vuota,
          luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
          i monti di roccia dura,
          l'oceano come una fiamma di lavanda,
          una luna priva di grandezza,
          una musichetta da finestre rotte...

          una poesia è una città, una poesia è una nazione,
          una poesia è il mondo...

          e ora metto questo sotto vetro
          perché lo veda il pazzo direttore,
          e la notte è altrove
          e signore grigiastre stanno in fila,
          un cane segue l'altro fino all'estuario,
          le trombe annunciano la forca
          mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
          che non possono fare.
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            Scritta da: Eclissi

            Prima di venire

            Prima di venire
            Portami tre rose rosse
            Prima di venire
            Portami un grosso ditale
            Perché devo ricucirmi il cuore
            E portami una lunga pazienza
            Grande come un telo d'amore
            Prima di venire
            Dai un calcio al muro di fronte
            Perché li dentro c'è la spia
            Che ha guardato in faccia il mio amore
            Prima di venire
            Socchiudi piano la porta
            E se io sto piangendo
            Chiama i violini migliori
            Prima di venire
            Dimmi che sei già andato via
            Perché io mi spaventerei
            E prima di andare via
            Smetti di salutarmi
            Perché a lungo io non vivrei.
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              Scritta da: Eclissi

              A una passante

              Urlava attorno a me la via assordante.
              Lunga, sottile, in lutto, maestoso
              dolore, alto agitando della gonna
              il pizzo e l'orlo con fastosa mano,
              una donna passò agilmente, nobile,
              con la sua gamba statuaria. Ed io,
              come un folle, bevevo nel suo occhio
              - livido cielo nel cui fondo romba
              l'imminente uragano - la dolcezza
              affascinante e il piacere che uccide.
              Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva
              beltà, per il cui sguardo all'improvviso
              sono rinato, non potrò vederti
              che nell'eternità? In un altro luogo,
              ben lontano di qui, e troppo tardi,
              mai, forse! Perché ignoro dove fuggi,
              e tu non sai dove io vado, o te
              che avrei amata, o te che lo sapevi!
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                Scritta da: Eclissi

                In una notte bianca

                Ah, non avevo chiuso la porta,
                le candele non avevo acceso,
                non sai come, stanca,
                non mi risolvevo a coricarmi.

                Guardare come si spengono le macchie
                d'abeti nel buio del crepuscolo,
                inebriandomi al suono d'una voce
                che somiglia alla tua.

                E sapere che tutto è perduto,
                che la vita è un maledetto inferno!
                Oh, io ero sicura
                che saresti tornato.
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                  Scritta da: Eclissi

                  Canzone d'autunno

                  Oggi sento nel cuore
                  un vago tremore di stelle,
                  ma il mio sentiero si perde
                  nell'anima della nebbia.
                  La luce mi spezza le ali
                  e il dolore della mia tristezza
                  bagna i ricordi
                  alla fonte dell'idea.
                  Tutte le rose sono bianche,
                  bianche come la mia pena,
                  e non sono le rose bianche,
                  perché ci ha nevicato sopra.
                  Prima ci fu l'arcobaleno.
                  Nevica anche sulla mia anima.
                  La neve dell'anima ha
                  fiocchi di baci e di scene
                  che sono affondate nell'ombra
                  o nella luce di chi le pensa.
                  La neve cade dalle rose,
                  ma quella dell'anima resta
                  e l'artiglio degli anni
                  ne fa un sudario.
                  Si scioglierà la neve
                  quando moriremo?
                  O ci sarà altra neve
                  e altre rose più perfette?
                  Scenderà la pace su di noi
                  come c'insegna Cristo?
                  O non sarà mai possibile
                  la soluzione del problema?
                  E se l'amore c'inganna?
                  Chi animerà la nostra vita
                  se il crepuscolo ci sprofonda
                  nella vera scienza
                  del Bene che forse non esiste
                  e del Male che batte vicino?
                  Se la speranza si spegne
                  e ricomincia Babele
                  che torcia illuminerà
                  le strade della Terra?
                  Se l'azzurro è un sogno,
                  che ne sarà dell'innocenza?
                  Che ne sarà del cuore
                  se l'Amore non ha frecce?
                  Se la morte è la morte,
                  che ne sarà dei poeti
                  e delle cose addormentate
                  che più nessuno ricorda?
                  O sole della speranza!
                  Acqua chiara! Luna nuova!
                  Cuori dei bambini!
                  Anime rudi delle pietre!
                  Oggi sento nel cuore
                  un vago tremore di stelle
                  e tutte le rose sono
                  bianche come la mia pena.
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