Sappiamo guardare lontano ma non riusciamo a trovare lo sguardo di chi sta in fronte a noi e mentre il mondo ci ricopre di rumori scordiamo il tempo per ascoltare il nostro respiro, mentre la terra si sta popolando sotto i nostri vestiti siamo sempre più soli. Inutile che mi scrutiate con le vostre facce scettiche me l'hanno già detto in tanti che le parole non cambiano il mondo ma io non smetto di crederci e giorno dopo giorno vi sputo in faccia il mio cuore anche a costo di dissanguarmi, se non trovate il coraggio di accogliere il suono del vento allora continuate pure a cercare quel sole ipocrita e quell'acqua piatta dove credete di essere al riparo dai vostri pensieri, dai vostri problemi. Se invece ancora vibra qualcosa in voi allora cercate la forza di non metterlo a tacere, porgetemi la vostra mano perché ho un immenso bisogno di voi, portate il vostro passo affianco al mio, lasciate i pregiudizi e non abbiate paura di condividere la vostra splendida sfumatura perché le diversità ci uniscono. Se non vi fidate di ciò che scrivo guardate il cielo perché io sono soltanto un uomo che ha ancora tutto da imparare, se avete ancora la presunzione di non aver bisogno di nessuno guardate il cielo perché non esistono arcobaleni di un colore solo.
Io ti chiedo perdono di amarti all'improvviso Benché il mio amore sia una vecchia canzone alle tue orecchie, Delle ore passate all'ombra dei tuoi gesti Bevendo nella tua bocca il profumo dei sorrisi Delle notti che vissi ninnato Dalla grazia ineffabile dei tuoi passi eternamente in fuga Porto la dolcezza di coloro che accettano malinconicamente. E posso dirti che il grande affetto che ti lascio Non porta l'esasperazione delle lacrime ne il fascino delle promesse Ne le misteriose parole dei veli dell'anima... È una calma, una dolcezza, un traboccare di carezze E richiede solo che tu riposi quieta, molto quieta E lasci che le mani ardenti della notte incontrino senza fatalità lo sguardo estatico dell'aurora.
Cet amour Si violent Si fragile Si tendre Si désespéré Cet amour Beau comme le jour Et mauvais comme le temps Quand le temps est mauvais Cet amour si vrai Cet amour si beau Si heureux Si joyeux Et si dérisoire Tremblant de peur comme un enfant dans le noir Et si sûr de lui Comme un homme tranquille au milieu de la nuit Cet amour qui faisait peur aux autres Qui les faisait parler Qui les faisait blêmir Cet amour guetté Parce que nous le guettions Traqué blessé piétiné achevé nié oublié Parce que nous l'avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié Cet amour tout entier Si vivant encore Et tout ensoleillé C'est le tien C'est le mien Celui qui a été Cette chose toujours nouvelles Et qui n'a pas changé Aussi vraie qu'une plante Aussi tremblante qu'un oiseau Aussi chaude aussi vivante que l'été Nous pouvons tous les deux Aller et revenir Nous pouvons oublier Et puis nous rendormir Nous réveiller souffrir vieillir Nous endormir encore Rêver à la mort Nous éveiller sourire et rire Et rajeunir Notre amour reste là Têtu comme une bourrique Vivant comme le désir Cruel comme la mémoire Bête comme les regrets Tendre comme le souvenir Froid comme le marbre Beau comme le jour Fragile comme un enfant Il nous regarde en souriant Et il nous parle sans rien dire Et moi j'écoute en tremblant Et je crie Je crie pour toi Je crie pour moi Je te supplie Pour toi pour moi et pour tous ceux qui s'aiment Et qui se sont aimés Oui je lui crie Pour toi pour moi et pour tous les autres Que je ne connais pas Reste là Là où tu es Là où tu étais autrefois Reste là Ne bouge pas Ne t'en va pas Nous qui sommes aimés Nous t'avons oublié Toi ne nous oublie pas Nous n'avions que toi sur la terre Ne nous laisse pas devenir froids Beaucoup plus loin toujours Et n'importe où Donne-nous signe de vie Beaucoup plus tard au coin d'un bois Dans la forêt de la mémoire Surgis soudain Tends-nous la main Et sauve-nous.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me non dico che fosse come la mia ombra mi stava accanto anche nel buio non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi quando si dorme si perdono le mani e i piedi io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno
durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me non dico che fosse fame o sete o desiderio del fresco nell'afa o del caldo nel gelo era qualcosa che non può giungere a sazietà non era gioia o tristezza non era legata alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi era in me e fuori di me.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia.
Da questo momento vivrò senza amore. Libera dal telefono e dal caso. Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio. Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne – ma non più ardente il mio volto. Non immersa in abissi di dolore – ma non più verso il cielo in volo. Non più cattiverie – ma nemmeno gesti di apertura infinita. Non più tenebre negli occhi, ma lontano per me non s'aprirà l'orizzonte intero.
Non aspetterò più, sfinita, la sera – ma l'alba non sorgerà per me. Non mi inchioderà, gelida, una parola – ma il fuoco lento non mi arderà. Non piangerò sulla crudele spalla – ma non riderò più a cuore aperto. Non morrò solo per uno sguardo – ma non vivrò realmente mai più.
Se guardi la neve che scende a coprire la terra, coprire se stessa e tutto ciò che tu non sei, vedrai che è la deriva gravitazionale della luce sul rumore dell'aria che cancella l'aria è il cadere dell'attimo nell'attimo, la sepoltura del sonno, il rovescio dell'inverno, il negativo della notte.
Queste tue mani a difesa di te: mi fanno sera sul viso. Quando lente le schiudi, là davanti la città è quell'arco di fuoco. Sul sonno futuro saranno persiane rigate di sole e avrò perso per sempre quel sapore di terra e di vento quando le riprenderai.
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni, e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.