Amico da nemico io ti sfido Tu con monete false nella borsa degli occhi, Tu amico mio dall'aria accattivante Che per vera mi rifilasti la menzogna Mentre spiavi bronzeo i miei più gelosi pensieri Che mi allettasti con luccicanti pezzi d'occhio finché il dente goloso del mio affetto trovò il duro E scricchiolò, e io inciampai e succhiai, Tu che ora evoco a stare come un ladro Nella memoria, moltiplicato da specchi, In sofferente inobliabile atto, Mano lesta nel guanto di velluto E un martello contro il mio cuore Eri una volta una tale creatura, un così allegro, Schietto, spassionato compagno, Che non avrei mai detto né creduto Mentre una verità spostavi nell'aria, Che per quanto li amassi per i loro difetti Come per i loro pregi, I miei amici non erano che nemici sui trampoli Con la testa fra nuvole d'astuzia!
Io non sono nessuno! E tu chi sei? Nessuno pure tu? Allora siamo in due, ma non lo dire! Potrebbero bandirci, e tu lo sai! Che grande noia, essere qualcuno! Quanto volgare dire il nome tuo Per tutto giugno-come fa la rana- a un pantano che ti ammira.
È nelle onde più violente che ho letto il mio destino, nel rumore della rabbia che ho sentito la mia voce. Sbatte dentro il mare di paure che gelido uccide i germogli di pensieri e speranze nascoste, brucia sulla pelle scoperta il sale della verità, graffiano l'anima quelle schegge di me che ondeggiano perse tra le onde e il cielo.
Tu vieni dal profondo cielo o sorgi dall'abisso, o Beltà? Versa il tuo sguardo infernale e divino, mescolati, il beneficio e il crimine, e per questo al vino ti potrei rassomigliare. Hai nell'occhio l'aurora ed il tramonto; come una sera tempestosa spandi profumi; ed i tuoi baci sono un filtro, e la tua bocca un'anfora, che fanno coraggioso il fanciullo, l'eroe vile. Sorgi dal nero abisso oppure scendi dalle stelle? Il Demonio, affascinato, come un cane è attaccato alle tue gonne; spargi a caso la gioia ed i disastri, e tutto reggi, e di nulla rispondi. Sopra i morti, o Beltà, di cui ti ridi, cammini. Non è il meno affascinante, l'Orrore, tra le tue gioie; amoroso sopra il tuo ventre orgoglioso danza l'Omicidio, fra i ciondoli il più caro. Vola abbagliata verso te l'effimera, o candela, fiammeggia stride e dice: "Benediciamo questa torcia! " Anela l'innamorato chino sulla bella, e ha l'aria d'un morente che accarezza la sua tomba. O Beltà, che cosa importa, o mostro spaventoso enorme ingenuo, che tu venga dal cielo o dall'inferno, se mi schiude la porta il tuo sorriso ed il tuo piede e l'occhio a un Infinito adorato ed ancora sconosciuto? Di Satana o di Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se mi rendi, - fata dagli occhi di velluto, ritmo, profumo, luce, unica regina! - questo universo meno ripugnante e questi brevi istanti meno gravi?
Non voglio dimenticarti, amore, né accendere altre poesie: ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce, la poesia ti domanda e bastava una inutile carezza a capovolgere il mondo. La strega segreta che ci ha guardato ha carpito la nudità del terrore, quella che prende tutti gli amanti raccolti dentro un'ascia di ricordi.
Ti penso sottovoce per non farmi sentire dal tempo che ti porterebbe via da me, ti penso e i pensieri pesano come macigni che tremano, si staccano e crollano in un fracasso di suoni e fratture, ti penso e l'aria sa di te, del tuo profumo, lo sento, sei vicina. Ti penso e anche la luna sembra somigliarti, le stelle sono candele che ho acceso una ad una per guardarle e sapere che anche tu le guardi, ti penso e nient'altro voglio pensare. Rinchiudo spasmi di dolore in un sorso di wisky ed una fumata di sigaro, e punge dentro come il freddo questa sfinge di diamante chiamata cuore che cola dolore e urla il tuo nome.
Trascorrerò il resto della mia vita ad amarti come fa il vento con le rose, ad invidiare le mani che accarezzeranno i tuoi fianchi, a maledire questa vita che ci ha divisi. Correrò fino a perder fiato sulle spiagge del tempo fino a trovarti per poi rapirti, spegnerò le stelle e corromperò la luna per nasconderti agli occhi di un mondo troppo invidioso. Sei lo spiraglio di vita che riscalda il mio cuore morto, sei la lama d'amore che affonda nelle carni dissanguate, sei la vita e la morte di un uomo solo al mondo.