Poesie preferite da Eclissi

Questo utente ha frasi preferite anche in Frasi & Aforismi, in Frasi di Film, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Don Juan
Attreverserei deserti,
navigherei mari,
ruberei stelle e spegnerei soli
se solo tu fossi ancora mia,
se solo potessi darmi
ancora un volta la tua mano,
se solo sfiorassi di nuovo le mie labbra
per cullare poi un cuore malato.
Toccami ancora,
fallo di nuovo finché puoi,
sorridi ancora e poi chiudi gli occhi,
andrò via sulle punte,
tra sguardi inchiodati e lacrime pesanti,
che questo mondo non è più mio,
che questa vita non sa intonare le mie corde,
che qualche Dio ha deciso così.
Nel vento troverai la mia voce,
nell'acqua le parole che ti avrei detto,
nel fuoco le emozioni che ti avrei regalato,
e solo quando l'aria si farà bruna
volgi gli occhi al cielo e se puoi
ridi di quel pazzo seduto sulla luna.
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    Sera

    Sera piovosa in grigio stanco.
    Tutto è così.
    Gli alberi secchi
    la mia stanza solitaria.
    E i ritratti vecchi
    e il libro intonso...
    Trasuda la tristezza dai mobili
    e dall'anima.
    Forse
    la Natura ha per me
    il cuore di cristallo.
    E mi duole la carne del cuore
    e la carne dell'anima.
    E parlando
    le mie parole restano nell'aria
    come sugheri sull'acqua.
    Solo per i tuoi occhi
    soffro questo male;
    tristezze del passato
    tristezze che verranno.
    Sera piovosa in grigio stanco.
    E va la vita.
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      Il mio cuore oppresso
      con l'alba avverte
      il dolore del suo amore e il sogno delle lontananze.
      La luce dell'aurora porta
      rimpianti a non finire
      e tristezza senza occhi
      del midollo dell'anima.
      Il sepolcro della notte
      distende il nero velo
      per nascondere col giorno
      l'immensa sommità stellata.
      Che farò in questi campi
      cogliendo nidi e rami,
      circondato dall'aurora
      e con un'anima carica di notte!
      Che farò se con le chiare luci
      i tuoi occhi sono morti
      e la mia carne non sentirà
      il calore dei tuoi sguardi!

      Perché per sempre ti ho perduta
      in quella chiara sera?
      Oggi il mio petto è arido
      come una stella spenta.
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        Adolescente

        Per i ragazzi c'è un sacco di roba da studiare.
        S'insegna la grammatica a scemi d'ambo i sessi.
        A me invece
        m'hanno scacciato dalla quinta classe.
        Hanno cominciato a sbattermi nelle prigioni di Mosca.
        Nel vostro
        piccolo mondo
        di appartamenti
        crescono ricciute liriche per le camere da letto.
        Che vuoi trovarci in queste liriche da cani pechinesi?
        A me, per esempio,
        ad amare
        l'hanno insegnato
        nelle carceri di Butyrki.
        M'importa assai della nostalgia per il bosco di Boulogne,
        e dei sospiri davanti ai panorami marini!
        Io, ecco,
        m'innamorai
        dallo spioncino della cella 103,
        di fronte all'"Impresa pompe funebri".
        Chi vede tutti i giorni il sole
        dice con sufficienza:
        "Cosa saranno mai quei quattro raggi"!
        Ma io
        per un giallo illuminello
        sopra un muro
        avrei dato allora qualunque cosa al mondo.
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          Tu

          Poi sei venuta tu,
          e t'è bastata un'occhiata
          per vedere
          dietro quel ruggito,
          dietro quella corporatura,
          semplicemente un fanciullo.
          L'hai preso,
          hai tolto via il cuore
          e, così,
          ti ci sei messa a giocare,
          come una bambina con la palla.
          E tutte,
          signore e fanciulle,
          sono rimaste impalate
          come davanti a un miracolo.
          "Amare uno così?
          Ma quello ti si avventa addosso!
          Sarà una domatrice,
          una che viene da un serraglio"!
          Ma io, io esultavo.
          Niente più
          giogo!
          Impazzito dalla gioia,
          galoppavo,
          saltavo come un indiano a nozze,
          tanto allegro mi sentivo,
          tanto leggero.
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            Versi a Blok. 1.

            Il tuo nome è una rondine nella mano,
            il tuo nome è un ghiacciolo sulla lingua.
            Un solo unico movimento delle labbra.
            Il tuo nome sono cinque lettere.
            Una pallina afferrata al volo,
            un sonaglio d'argento nella bocca.

            Un sasso gettato in un quieto stagno
            singhiozza come il tuo nome suona.
            Nel leggero schiocco degli zoccoli notturni
            il tuo nome rumoroso rimbomba.
            E ce lo nomina lo scatto sonoro
            del grilletto contro la tempia.

            Il tuo nome - ah, non si può! -
            il tuo nome è un bacio sugli occhi,
            sul tenero freddo delle palpebre immobili.
            Il tuo nome è un bacio dato alla neve.
            Un sorso di fonte, gelato, turchino.
            Con il tuo nome il sonno è profondo.
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              Scritta da: Walter Giannò
              Ci sono sorrisi che scuotono lo spirito,
              che gli fanno fare un sobbalzo
              tale da procurargli un solleticante singhiozzo.

              Ci sono sorrisi che sconvolgono la passione,
              sgomentando la fantasia sfrenata,
              a tal punto da scacciare lontano la solitudine sensoriale.

              Ci sono sorrisi che la sanno lunga,
              sostenendo che la felicità è ad un soffio,
              pronta ad essere sorseggiata con sollazzo.

              Ci sono sorrisi che spaventano,
              perché così splendidi da sfidare il sole,
              così intensi da scoraggiare le serpi.

              Ci sono sorrisi come il tuo.
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                Scritta da: Sir Jo Black

                Menestrello nero

                Era la notte,
                una farfalla viola
                è uscita dal bozzolo.

                Ha aperto le ali,
                ma il giorno,
                grigio,
                le ha tagliate.

                Sotto la luna,
                un fiore rosso
                è maturato.

                Ha aperto i petali,
                ma il giorno,
                grigio,
                li ha strappati.

                Sotto le stelle,
                un menestrello nero,
                ha scritto.

                Ha iniziato il canto,
                ma il giorno,
                grigio,
                lo ha reso muto.

                Sulla strada:
                Un corpo grigio di farfalla,
                Lo stelo secco di un fiore,
                cenere di canti bruciati.

                Vai adesso,
                menestrello muto,
                vai sulla linea grigia,
                segui il silenzioso passo,
                segui la malinconica fila...

                Alla fine,
                forse,
                troverai:
                due ali viola,
                sette petali rossi,
                il tuo canto...
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