Poesie preferite da Eclissi

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Scritta da: ~Moonlight Angel~

Sai per cosa vale la pena...?

Sai per cosa vale la pena lottare?
Quando vale la pena morire?
Quando invece vale la pena vivere?
Quando quello per cui stai lottando, morendo e vivendo
Ti toglie il respiro
Ti ruba l'anima
e in ogni momento che passa
In ogni istante che vivi nella sua anima
Che vivi della sua essenza
Sei felice... e sogni che duri per sempre

Poi ti accorgi che qualcosa si sta perdendo
e allora continui a lottare
e quando poi tutto ha fine
Tu cosa fai?
Tu ti senti distrutto dentro
Ti chiedi una ragione per tutto
Ma nessuno ti da una ragione
e continui a chiederti perché
Tenendo in te quella fiamma di speranza

Dietro di te lasci macerie
Pezzi di vita andati in frantumi
Che non possono essere ricostruiti
Quando sei alla fine della strada
Ed hai perso il controllo della ragione
Quando la tua mente sovrasta lo spirito
e cammini sui vetri infranti
Ti rendi conto che niente è costruito per sempre
Questo è il momento di vivere e lasciar morire
e non c'è altra via
Quando ormai questa tua parte di cuore è morta

Sai per cosa vale la pena lottare?
Quando vale la pena morire?
Quando invece vale la pena vivere?
Quando quello per cui stai lottando, morendo e vivendo
Sta facendo la stessa cosa per te
e sai in te che sarà veramente per sempre.
Composta domenica 13 settembre 2009
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    Scritta da: Eclissi

    Elegia del silenzio

    Silenzio, dove porti
    il tuo vetro appannato
    di sorrisi, di parole
    e di pianti dell'albero?
    Come pulisci, silenzio,
    la rugiada del canto
    e le macchie sonore
    che i mari lontani
    lasciano sul bianco
    sereno del tuo velo?
    Chi chiude le tue ferite
    quando sopra i campi
    qualche vecchia noria
    pianta il suo lento dardo
    sul tuo vetro immenso?

    Dove vai se al tramonto
    ti feriscono le campane
    e spezzano il tuo riposo
    gli sciami delle strofe
    e il gran rumore dorato
    che cade sopra i monti
    azzurri singhiozzando?

    L'aria dell'inverno
    spezza il tuo azzurro
    e taglia le tue foreste
    il lamento muto
    di qualche fonte fredda.

    Dove posi le mani,
    la spina del riso
    o il bruciante fendente
    della passione trovi.

    Se vai agli astri
    il solenne concerto
    degli uccelli azzurri
    rompe il grande equilibrio
    del tuo segreto pensiero.

    Fuggendo il suono
    sei anche tu suono,
    spettro d'armonia,
    fumo di grido e di canto.
    Vieni a dirci
    la parola infinita
    nelle notti oscure
    senza alito, senza labbra.

    Trafitto da stelle
    e maturo di musica,
    dove porti, silenzio,
    il tuo dolore extraumano,
    dolor di esser prigioniero
    nella ragnatela melodica,
    cieco per sempre
    il tuo sacro fonte?
    Oggi le tue onde trascinano
    con torbidi pensieri
    la cenere sonora
    e il dolore del passato.
    Gli echi dei gridi
    che svanirono per sempre.
    Il tuono remoto
    del mare, mummificato.

    Se Geova dorme
    sali al trono splendente,
    spezzagli in fronte
    una stella spenta
    e lascia davvero
    la musica eterna,
    l'armonia sonora
    di luce, e intanto
    torna alla tua fonte,
    dove nella notte eterna,
    prima di Dio e del tempo
    sgorgavi in pace.
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      Scritta da: Eclissi

      Pioggia

      La pioggia ha un vago segreto di tenerezza,
      una sonnolenza rassegnata e amabile,
      una musica umile si sveglia con lei
      e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio

      è un bacio azzurro che riceve la Terra,
      il mito primitivo che si rinnova.
      Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
      con una pace da lunghe sere.

      È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
      e ci unge con lo spirito santo dei mari.
      Quella che sparge la vita sui seminati
      e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.

      La nostalgia terribile di una vita perduta,
      il fatale sentimento di esser nati tardi,
      o l'illusione inquieta di un domani impossibile
      con l'inquietudine vicina del color della carne.

      L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
      il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
      ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
      nel contemplare le gocce morte sui vetri.

      E son le gocce: occhi d'infinito che guardano
      il bianco infinito che le generò.

      Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
      e vi lascia divine ferite di diamante.
      Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
      ciò che la folla dei fiumi ignora.

      O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento,
      pioggia tranquilla e serena di campana e di dolce luce,
      pioggia buona e pacifica, vera pioggia,
      quando amorosa e triste cadi sopra le cose!

      O pioggia francescana che porti in ogni goccia
      anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
      Quando scendi sui campi lentamente
      le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

      Il canto primitivo che dici al silenzio
      e la storia sonora che racconti ai rami
      il mio cuore deserto li commenta
      in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

      La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
      tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
      ho all'orizzonte una stella accesa
      e il cuore mi impedisce di contemplarla.

      O pioggia silenziosa che gli alberi amano
      e sei al piano dolcezza emozionante:
      dà all'anima le stesse nebbie e risonanze
      che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!
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        Scritta da: Eclissi

        In una notte bianca

        Ah, non avevo chiuso la porta,
        le candele non avevo acceso,
        non sai come, stanca,
        non mi risolvevo a coricarmi.

        Guardare come si spengono le macchie
        d'abeti nel buio del crepuscolo,
        inebriandomi al suono d'una voce
        che somiglia alla tua.

        E sapere che tutto è perduto,
        che la vita è un maledetto inferno!
        Oh, io ero sicura
        che saresti tornato.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          Al tramonto scenderò a baciarti
          come le onde del mare l'arena
          sospesa nei tuoi capelli.
          Scenderò con la luce del giorno
          nell'abisso della notte
          per sentire battere il tuo cuore
          assaporando un bacio d'amore.
          I colori del tramonto sono rimasti
          nei tuoi occhi, trasformati
          in una lacrima di tenerezza.
          Sentirò il tuo silenzio
          maturato in anni di convivenza.
          Insieme abbiamo dipinto un'acquerella
          sui muri della nostra vita.
          Siamo nati in due sotto palme africane,
          siamo nati liberi con le gazzelle,
          abbiamo spiccato il volo con le cicogne
          e da due siamo rinati nel tre.
          Oggi al tramonto guardiamo il nido vuoto
          in attesa che un altro bacio d'amore
          faccia sbocciare un nuovo fiore.
          Al tramonto scenderanno a baciarci
          prima che la nostra barca varchi l'orizzonte.
          Anche loro saranno in tre a spingerci
          con una lacrima in una luce
          senza tramonto.
          Composta martedì 1 settembre 2009
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            Sorridi

            Sorridi, anche se il tuo cuore soffre
            Sorridi, anche se si sta spezzando
            Quando ci sono nuvole nel cielo,
            "Non ci penserai"
            Se sorridi
            Attraverso la tua paura ed il tuo dolore
            Sorridi e forse domani
            vedrai il sole levarsi e splendere
            Per te.

            Illumina il tuo volto con la gioia
            Nascondi ogni traccia di tristezza.
            Anche se una lacrima
            potrebbe essere sempre così vicina
            Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
            Sorridi, che senso ha piangere?
            Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
            Se solo sorridi.
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              Scritta da: DANA

              Apnea

              Ieri i tuoi occhi hanno gelato il mio respiro...
              e me lo hai detto
              il mio stupore ha dipinto la stanza di colori accesi
              ancora e ancora un eco crescente
              il mio cuore come un pesce suicida è guizzato fuori
              ed ha attraversato il fiume del dubbio
              ora vaga
              ebbro di gioia
              picchiando qua e là
              contro spigoli arrotondati
              le tue labbra schiuse
              finalmente!
              Composta mercoledì 15 luglio 2009
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