La giacca
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...palazzi intorno e la strada si tingevano di una luce dorata, a tratti rossastra. La sveglia del cellulare suonò avvisando che erano le diciotto e trenta: mancavano due ore all'appuntamento. Tirandosi indietro dalla finestra, un buon odore di fritto le arrivò alle narici: sicuramente qualcuno abbastanza vicino stava friggendo pesce oppure delle verdure: questo non era in grado di capirlo però. Capì invece che aveva un po' di fame, ma decise che avrebbe rimandato di un paio di ore e che adesso avrebbe fumato. Sì, una bella sigaretta adesso era proprio quello che ci voleva: dopotutto era passata mezz'ora dall'ultima volta che ne aveva acceso una: un buon record per chi vuole smettere di fumare e fa la scrittrice di professione ed è in ansia per un appuntamento fuori dall'ordinario, pensò. Appunto, fuori dall'ordinario. Perché, mai capitata una simile roba, di dovere incontrare una donna di cui tutto si ignora, fuorché la sua sbadataggine, alla quale restituire una giacca casualmente ritrovata nella sala di attesa di una stazione. Una giacca anonima, nella quale non c'erano documenti, ma soltanto un biglietto stivato in una tasca interna con dei numeri di telefono. Proprio da uno di questi numeri, due giorni prima, dopo ... [segue »]
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