La giacca

...di me abbia preso per sé il quotidiano e non la giacca. Improbabile: i coniugi devono aver preso il loro treno poco prima del mio arrivo nella sala di attesa." Spense la sigaretta, afferrò la giacca, e se la portò sotto al naso per fiutarla. La giacca era profumata, ma non imbevuta, di una fragranza dolce e intensa, come di iris. "Chi la possiede è una persona equilibrata al punto da sapere fin dove spingersi con questa fragranza senza rischiare di nauseare chi sta intorno" pensò, sistemando la giacca con cura lungo lo schienale di una sedia. Notò a un tratto come dei pelucchi su una manica e si affrettò a tirarli viacome se insidiassero qualcosa di sacro. Si alzò, fece un mezzo sorriso, poi prese la via del bagno e si fece una bella doccia.

Il portone a vetri dietro di lei si chiuse con un rumore secco. Avrebbe percorso a piedi una parte del tragitto, poi il tram, quindi di nuovo a piedi fino al caffè turco che si trovava in una zona abbastanza centrale della città. Uscita dal portone, la giacca sul braccio, l'avvolse un'aria calda ma piacevole. Pensò che le piaceva molto quella sensazione di ... [segue »]