La ragazza del paese stregato
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...qui sarà facile, deviando poi attraverso i campi, raggiungere la casa dello zio.
L'abbaiare rabbioso dei cani nei cortili va pian piano affievolendosi. Solo qualcuno seguita a ululare in lontananza.
La superficie immota dell'acqua ha una lucidità ferrigna. La luna si alza nel cielo diventando da rossa a bianca.
È una notte densa, afosa. La rugiada dell'erba ha reso fradici i miei pantaloni e sento la camicia diventare appiccicosa per il sudore e la gran umidità. Il senso di oppressione è accresciuto dal frinire dei grilli e dal gracidare intervallato delle rane.
Lievi tonfi nell'acqua precedono il mio passaggio. Fruscii. La scia luminosa di qualche lucciola vagabonda nella notte.
Anche il miagolìo lamentoso di un gatto in amore si fa sentire adesso. Il richiamo davanti a me ha accenti tristi, quasi umani. È proprio in prossimità della foce del tombino che scarica i liquami delle fogne di Vielle.
Una figuretta esile si alza in piedi. Nella coltre ovattata di pace, la sento piangere.
Il suo volto è in ombra, perché la luna è alle sue spalle. Poi, sempre piangendo sommessamente, mi corre incontro e mi abbraccia.
" Mirta! "Grido. Mentre stordito dalla sorpresa la stringo sul mio petto, sento che ... [segue »]
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