Il Salto dell'Angelo (racconto di viaggio)
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...lavarsi e giunto alla sponda si accosciava per gettarsi l'acqua sul viso a mani giunte. Finalmente il sole si preparava al suo grande spettacolo: prima un diffuso bagliore per schiarire i contorni dei monti e degli alberi e poi la luce rosata dell'alba a dimostrare la potenza del Creatore. Le due guide, a dorso nudo e in pantaloncini, guardavano sorridendo per i nostri ad abbigliamenti da cacciatori di puma, da tirolesi, da Indiana Jones. Iniziò la salita. Procedevamo nel silenzio della boscaglia, assorti, attenti a dove porre le scarpe tra le maglie di radici che tramavano il sentiero umido e scivoloso. Intorno soltanto il silenzio; ma era un silenzio soltanto apparente, perché a un ascolto più attento e ravvicinato si rivelavano tutte le voci della selva: gli schiocchi, i fruscii, la voce ansimante del vento. Risalendo la china, mi pareva che i fusti degli alberi mi venissero incontro, orgogliosi della loro altezza e delle loro innumerevoli foglie. Dalle loro chiome, a tratti, a fili, pioveva una luce verdastra sui rami più bassi, sulle liane pendenti, e sull'erba intrisa di guazza. Per quanto potessi, mi sforzavo di accelerare il passo. Ansimando, facevo forza a me stesso, ma ben presto fui nel ... [segue »]
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