Scritto da: C. Orofino

Il Salto dell'Angelo (racconto di viaggio)


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...darsi un bacino, rischiando di scivolare su un umido lastrone, sospeso sul baratro. Me ne stavo stordito, appoggiato, quasi riverso su un macigno rossiccio, frugando nello zainetto per cercare la macchina fotografica per aggiungere anche i miei scatti a quelli dei miei compagni di viaggio. Fu allora che mi accorsi che una lucina rossa sul corpo macchina mi accusava di aver dimenticato di ricaricare le pile. Accidenti!
Umilmente chiesi ad Arianna di scattarmi una foto con la cascata in sottofondo. Lei esaudì il mio desiderio e domandò la mia e-mail per spedirmela in seguito. Ero palesemente deluso e contrariato. Fu allora che un signore. Dall'aspetto di Bufalo Bill, mi si avvicinò, mostrandomi, con la mano tesa, le pile che aveva estratto dalla sua macchina fotografica. Disse qualcosa che Arianna tradusse, riassumendo il concetto: - Vuole prestarti le pile perché anche tu possa fare le foto. - Ringraziai quel tizio che sorrideva sotto un cappellone da cowboy e cominciai a credere nell'innata bontà del genere umano, e in particolare della sottospecie degli yankees. Infatti, da buon occidentale evoluto, soltanto nel riquadro limitato di un piccolo schermo, grazie agli artifizi dello zoom e dell'esposizione, riuscivo ad apprezzare appieno l'aspetto pittoresco di ciò che vedevo.
Troppo grazia per l'occhio nudo di un uomo, inesorabilmente lontano dalla vera bellezza.

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    Scritto da: C. Orofino
    Riferimento:
    Venezuela.
    Dedica:
    A Iriza che può confermare.

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